Che un'altra settimana di merda abbia inizio, penso mentre mi vesto frettolosamente per uscire a cercare lavoro.
Giro per le strade di Londra con Google maps che mi fa da guida, mentre lascio il mio curriculum a vari negozi di abbigliamento e caffetterie.
Guardo l'orario e noto che sono già le 13:30, infondo alla strada vedo un ristorante italiano e subito mi dirigo li per pranzare in tranquillità.
Mando un messaggio a Cami e l'avviso che non torno per pranzo, poi mi addentro da "Pino restaurant".
E' un piccolo ristorantino, dalle mura tutte bianche con vari quadri e foto appesi alle pareti, i tavolini sono sparsi per tutta la saletta con delle tovaglie da tavola bianche a quadretti rossi, è un posto molto carino e accogliente. L'unico problema è che è pieno zeppo, non riesco a vedere un tavolo libero per me.
-Salve, signorina. Posso esserle utile?- Mi chiede un signore poco più alto di me, sulla cinquantina di anni, dai capelli brizzolati.
-Si, salve. Vorrei un tavolino per me, se è possibile.- chiedo timida.
-Mi segua, vediamo se possiamo trovare qualche posto infondo, anche se ne dubito.- mi dice cordialmente questo signore.
Lo seguo fino in fondo alla sala ma nulla, non c'è nemmeno un posto, cavolo mi sarebbe davvero piaciuto mangiare qui.
-Signorina, mi dispiace tantissimo, non c'è alcun posto. Può aspettare un po' se vuole, il tempo che si libera qualche tavolo.- mi dice gentilmente.
Stavo per rispondere, ma una voce dietro di me mi precede.
-Pino,puoi farla sedere con me al mio tavolo.- parla questa voce profonda che mi sembra di conoscere.- mi giro e alzo gli occhi al cielo, notando con chi devo pranzare.
In un altro momento, il mio orgoglio avrebbe rifiutato fino alla morte, ma adesso sto morendo di fame, quindi non ho proprio intenzione di rifiutare questa offerta. Magari non farà lo stronzo come ha fatto Sabato.
-Ti offro un posto a sedere per mangiare e tu alzi pure gli occhi al cielo infastidita?- mi chiede ironicamente James, facendo un mezzo sorriso.
-Vi conoscete?- ci chiede questo signore, mentre ci guida ad un tavolo vuoto, appartato rispetto agli altri, nemmeno lo avevo notato prima.
-No- dico io.
-Si.- risponde lui nello stesso momento.
Il signore si gira e scoppia a ridere, scuotendo la testa.
-Ma quindi vi conoscete o no?- ci chiede ancora.
-Più o meno.- rispondo in imbarazzo.
-E' la sorellina di Rafael Suarez, nonché nipote di David.- afferma fissandomi dritta negli occhi.
-Oh, che bella notizia! E' un piacere conoscerti, io sono Pino, il proprietario del ristorante e conosco bene tuo zio, i tuoi cugini e tuo fratello.- dice lieto.
-Io sono Sofia, è un piacere conoscerla.- mi presento, sorridendo timidamente.
-Dammi del tu,che mi fai sentire vecchio!- afferma, facendomi ridere.
-Che ordinate?- ci chiede.
-Torna fra cinque minuti, pino, il tempo che decidiamo cosa prendere.- gli risponde James.
-Allora, baby Suarez, cosa ti va?- mi chiede inarcando un sopracciglio.
-Innanzitutto mi chiamo Sofia, poi non so cosa prendere, sembra tutto buono.- dico sbuffando.
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Dannatamente complicato 🌙
RomanceSofia, una diciannovenne col passato in fiamme e con il cuore spezzato. La vita è stata infame con lei, l'ha distrutta, calpestata, fatta in mille pezzi, fino a quando un giorno decide di andare via, di allontanarsi dalla sua città natale: Barcello...