Jiustius decise che l’unico modo per poter passare inosservato era quello di assumere le sembianze di un abitante del villaggio.
Scelse un uomo dai capelli ormai grigi e di statura bassa. Poteva dimostrarsi la scelta più pericolosa, quella di rubare l’identità ad uno di loro. In quel momento pensò fosse la cosa migliore, sarebbe passato inosservato senza alcun problema.
Osservò nascosto dietro a delle cataste di legna per alcune ore e così facendo scelse la persona di cui avrebbe voluto assumere le sembianze.
Decise di vagare per il villaggio chiedendo di un certo Ourus, forse qualcuno avrebbe potuto fornigli delle indicazioni.
Un signore intento nei lavori, lo informò che abitava vicino al villaggio, prima dei confini del bosco. Una volta fornite tutte le informazioni si incamminò verso la casa. Durante il tragitto le nuvole si aggravarono diventando sempre più cariche di pioggia.
Gli era stato detto che la casa si trovava vicino al limitare del bosco, una capanna fatiscente con animali e gatti vicino alla porta. Molti gli consigliarono di lasciar perdere ma per l’angelo quello era il posto che stava cercando, da giorni.
Dalla casa ormai decadente uscirono due uomini, uno era senza braccio sinistro e l’altro di giovane età.
«Dovresti essere Egidius, cosa ci fai qui?» chiese il più piccolo tra i due, squadrandolo meglio, l’angelo intuì che con quel nome si stesse riferendo all’identità che aveva rubato.
Per poter facilitarsi le cose decise di ipnotizzarli continuando la sua strada, i due rimasero completamente fermi come quasi intontiti.
Arrivato sulla soglia spalancò la porticina in legno, subito dopo iniziò a sentire un odore acre come di carne morta, il buio e delle mosche che svolazzarono sfiorando il suo volto.
«Pensavo che non avrei più rivisto esseri della tua specie. Sapevo che sareste venuti a cercarmi» una voce da dentro l’oscurità sopraggiunse.
Cerco di capire chi fosse ma intui che il Reietto si era già mimetizzato nell'ombra.
«Credo proprio che non ne vedrai più per un bel po’, ti spedisco nel Limbo, forse una volta lì potrai schiarirti le idee su come ci si comporta con gli umani»
dichiarò in tono acceso la creatura celeste.«Mai!»
La figura oscura si avvicinò all’angelo, prima ancora che potesse aggredirlo Jiustius fece uscire un lampo di luce catturando il Reietto.
Illuminò la sagoma completamente scura, essa appariva come un fumo nero costantemente in movimento.
Il fumo però ricreava una sagoma completamente scura dalla forma indefinita, quasi umana.
Gli ci volle un attimo, quando l’essere fu tra le sue mani i poteri lo aggredirono.Una volta preso l’angelo utilizzò la sua forza per poterlo catturare, con il bagliore riuscì a racchiuderlo dentro un piccolo ciondolo fatto in ossidiana.
Quella pietra era l’unica che riusciva a racchiudere le anime per poi tenerle bloccate, fino all’arrivo nel Limbo.
Era sembrato fin troppo facile, con la mano fece fuoriuscire nuovamente altra luce cercando di illuminare il luogo.
Se ne pentì amaramente, troppo dolore aveva causato il Reietto, fu doloroso per il povero Jiustius guardare corpi sia di animali ed esseri umani ridotti alla sofferenza più totale.
Uscì dalla casa disgustato ma soprattutto amareggiato, i due uomini se n’erano già andati lasciandolo da solo, riprese la forma umana che aveva scelto in principio e si preparò, di modo che potesse ritornare nel Mondo Celeste.
STAI LEGGENDO
𝐇𝐚𝐥𝐨 𝐨𝐟 𝐟𝐢𝐫𝐞
FantasyJoyceline è una ragazza come tutte le altre quando una mattina mentre si dirige a scuola fa un brutto incontro, per fortuna viene salvata da due ragazzi che sembrano completamente diversi, l'uno dall'altro, un Demone e un Angelo. I quali celano molt...