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Rose DeWitt Bukater

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Rose DeWitt Bukater

10 aprile 1912
southampton, Inghilterra

In un'antica auto arrivò al bacino di southampton e dal basso una donna insieme a due giovani ragazze e un uomo di una ventina d'anni.

-Grazie per accompagnarci, gentile signore- la ringraziò la ragazza all'autista della macchina con un sorriso.

-di niente, le auguro un buon viaggio

Rose osservava ogni dettaglio di quella nave. Dopo un viaggio in Europa  oggi ritornava nel suo paese natale.

La vita di Rose stava già piena dalla sua madre Marie. Tra la morte di suo padre, lei e la sua famiglia era in un mare di debiti con la sua posizione sociale e la loro vita era praticamente rovinata.
Però tutti quei debiti e probblemi si risolveranno in quanto la giovane del caso Joel Pimentel, l'erede di una enorme  fortuna d'acciaio di Pittburg.
Un uomo che  la conosce appena e non la ama.

Non ha mai avuto buone relazioni con sua madre né con la sua sorella maggiore Rose ha sempre preferito marie prima che a Rose la trattassero male. L'unica che sempre è stata lì per lei è la sua cameriera, Jeanette.  Lei era una donna di quarantadue anni che ha ospitato Rose fin da piccola e le ha dato amore e attenzione che non ha mai avuto dalla parte della madre.

-Rose, ti sto parlando, non mi stavi ascoltando?- li disse Marie in modo che lei esca dai suoi pensieri e la guardò.

-cosa mi dicevi, madre?-

-Ti dicevo di muoverti per salire in nave- la guardò arrabbiata, marie la guardò mentre sorrideva a Rose malinconica.

Sospirò e camminò dietro Joel.

-amore, so che sei nervosa per la nave, però di sicuro e il disegnatore ha detto che è inconfondibile, nemmeno dio stesso può affondarlo!- Joel la abbracciò per i fianchi.

- mi scusi signore le sue valigie deve lasciarle alla terminale principale, è per di là- disse una guardia a Joel mentre li indicava il cammino verso la terminale principale.

Joel le mostrò il suo biglietto e le offrì dieci dollari.

-confido in voi- Joel diede un colpo al petto della guardia

-contate su di me- annuì la guardia e li diede le sue valigie.

Joel offrì il suo braccio a Rose, lei non ebbe altre opzioni più che accettarlo e camminarono verso la porta della prima classe della nave.

-benvenuti a bordo del Titanic, le loro valigie saranno messe nelle loro stanze a minuti-  Le disse una guardia che stava sulla porta

-grazie gentile signore- lo ringraziò Marie.

Tutto nella prima classe era carino e elegante.

-Rose piccola mia- Jeanette disse a lei.
-so che non vuoi andare perché quando torneremo ti sposerai con Joel però ti giuro che ti aiuterò e non lascerò che...

-no non lascerai che tu richi così per me sapendo che puoi mettere a rischio il tuo lavoro- la interruppe -sei la unica che è stata con me fin da bambina e non mi piacerà che mia madre si dispera per colpa mia.

Jeanette sorrise malinconicamente. Marie osservò la scena e guardò indifferentemente a Jeanette.

-dobbiamo andare nelle nostre cabine- disse Marie.

-qui andiamo di nuovo, Stati Uniti.- sussurrò Jeanette.  

  

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