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Capitolo 22

Pov'a Cole

Corro a casa, Kj mi prega di andare più piano. Non riesco a controllarmi. La rabbia si accumula dentro di me ed è come se non riuscissi a fare niente.
<ti prego Cole. Non voglio rimetterci la vita> lo guardo, perdo il controllo del manubrio.

Vedo lui che con una mossa veloce si precipita con le braccia nel mio posto e mi aiuta fermando la macchina. Sospiro pesantemente.
<maledetto me che ho deciso di farti guidare. Stronzo mettiti al mio posto>

***
Arrivato a casa con le lacrime agli occhi vado verso mia madre che dolcemente è sdraiata sul divano
<ei Cole tutto okay?> chiede con così tanta tenerezza
<piangi?> mi accarezza il viso, scuoto la testa ma le lacrime scendono da sole

<mamma dobbiamo andare via. Ora> mi guarda scioccata, incredula.
<cosa dici? Che è successo?> tremo mentre la guardo, mio padre mi fa così paura. Non tanto per ciò che può fare a me ma per ciò che può fare a lei. La persona più importante della mia vita, la mamma.

<Papà è ritornato> lei abbassa lo sguardo, osservo i suoi movimenti.
<lo sapevo tesoro> sussurra così piano che a malapena lo sento <avrei voluto che tu non lo vedessi...>

Porto una mano sul viso, lei sapeva tutto e non mi ha detto niente?
<dimmi che non vi siete visiti. Ti prego> alza per un secondo lo sguardo ma subito lo riabbassa
<non posso> scoppia in lacrime anche lei
<so che sei deluso ma io dovevo vederlo. Per il divorzio.> annuisco, corro verso la mia camera.

Come al solito dietro di me c'è Kj che ascoltando la conversazione con mia madre, aveva capito che avevo bisogno di lui.

***
2 giorni dopo

Col biglietto tra le mani faccio avanti e indietro davanti casa sua, devo parlale prima che vada via

Prima che la mia vita cambi

Sono pronto a lasciare tutto e ricominciare? Credo di sì

Mi decido a bussare e sorrido alla donna delle pulizie che viene ad aprirmi
<oh tu... devi essere Cole> mi guarda come se gli fosse apparso Gesù o la madonna, sorrido sotto i baffi
<è che la signorina Reinhart aspetta una tua visita da tanto> annuisco e mi mordo le labbra

<seguimi> per tutto il tempo mi perdo a guardare la sua casa, la casa che tutti vorrebbero. Nemmeno un filo di polvere nè una cosa fuori posto o un elemento nella stanza di media o bassa qualità.

<Lili> sussurra la signora e sento come risposta un mugolio <mh ora no> scuoto la testa.
<Pauline> sussurra la donna e la porta si spalanca in un baleno, come se quello fosse un richiamo.

Pauline, il nome che ho sempre usato per lei

<Cole...> mi tira per un braccio ed entro nella sua stanza, tutto in rosa e bianco. Sembra una stanza per le principesse...

<dobbiamo parlare> sussurro e lei si siede sul letto invitandomi a fare la stessa cosa

<io parto...> la guardo negli occhi, i suoi subito diventano rossi
<C-Cosa?> deglutisce rumorosamente e porte le mani tra i capelli
<...non posso stare qui> continuo la frase lasciata in sospeso

<perché?> sembra una bambina, ha le guance rosse e gli occhi lucidi
<non sono qui per chiarire. Sono buono si ma stupido no, non te la perdono. Mi dispiace. Hai sbagliato troppo nei miei confronti...

Non so cosa tu provi per me ma ti ribadisco che ciò che provo io invece è forte. Credo si sia capito.
Detto questo, volevo solo dirti arrivederci. Di certo non starò per sempre lí>

Lei mi guarda, si avvicina e mi bacia con dolcezza. Uno dei baci più belli che ci siamo scambiati

<non ti merito. Arrivederci Cole>
La guardo, esco dalla casa velocemente e porto una mano sulle labbra potendo sentire ancora il suo profumo

***
5 giorni dopo

Guardo i bagagli ai piedi del mio letto singolo e sospiro, non avrei mai voluto prendere questa decisione. Di motivi ne ho fin troppi.

Sono le 7:30 di sera e ho il mio aereo per Londra. Amo questa città da quando sono bambino, non ho mai avuto le possibilità di poterci andare (non che ora le abbia eh, ho usato tutti i miei risparmi) e adesso avrei lasciato la scuola per un mese e lavorare lí.

<sei pronto?> Mia madre piange da ieri, siamo così legati. Non mi sono mai allontanato da lei, avevo presso di vigilare su di lei e di proteggerla.

Annuisco e insieme a Kj andiamo in aeroporto con l'auto del mio migliore amico.
Dopo i vari controlli, mi giro verso il rosso e la mia mamma. Sono in lacrime.

Corro da solo e li stringo così forte non riuscendo nemmeno io a trattenermi dal pianto
<ci mancherai tanto> mi sbaciucchia il viso dolcemente mia madre facendomi sorridere

<amico promettimi solo una cosa...> si ferma un secondo per tirare su con il naso
<promettimi solo che sorriderai. Non ti vedo farlo da tanto. Voglio che tu sia felice anche se siamo lontani. Ti voglio un bene immenso>

Le parole più dolci che mi abbiano mai detto, il mio migliore amico. La mia spalla, mio fratello.

Con il cuore spezzato do loro le spalle per andare verso l'aereo.
Mi squilla il telefono, lo afferro e leggo Cami. Corrugo la fronte.

<pronto?>
<oddio Cole Grazie a Dio> è disperata, ha l'affanno
<senti non avrei voluto contattare proprio te ma Kj il coglione non risponde>

<cami senti io sto per prendere un volo..>
<Lili è scomparsa. L'ultimo suo messaggio è: Sono la persona peggiore del mondo>

Solo a quelle parole il mio cuore si ferma. Come se tutto intorno a me non ci fosse

Cos'era successo alla mia Pauline?

Continua

𝗁𝖺𝗍𝖾 𝗍𝗁𝖺𝗍 𝖨 𝗅𝗈𝗏𝖾 𝗎🖤  ..2..Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora