Capitolo 3

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Il treno fischiò puntuale alle 11 e Isabelle guardò affascinata i maghi che salutavano i i figli dal marciapiede. Sua madre non c'era. Era babbana e non poteva entrare al binario 9 e 3/4. L'aveva salutata prima di passare dentro il muro.
Entrò in uno scompartimento e mise il baule in un angolo.
Pochi minuti dopo fecero il loro ingresso due bambini, uno aveva i capelli rossi e il naso sporco e l'altro capelli neri ed occhiali rotondi. "Ciao. Possiamo sederci qui?" Chiese il ragazzo con gli occhiali. "Certo" replicò Isabelle spostandosi per fare spazio ai due ragazzi che si presentarono come Ron Weasley ed Harry Potter. Isabelle conosceva il secondo ragazzo ovviamente, vista la sua curiosità, ma non disse nulla per non metterlo a disagio.
I tre stavano discutendo tranquillamente quando qualcuno bussò alla porta del loro scompartimento e sulla soglia c'era una ragazza con una chioma indomabile di capelli rossi e l'uniforme già indossata. Con aria di sufficienza disse "Salve. Per caso avete viso un rospo? Un ragazzo di nome Neville l'ha perso" "no mi dispiace, non l'abbiamo visto" disse Isabelle. Dopo un po' la ragazzina arrogate, Hermione, se ne andò, ma non prima di aver dimostrato di essere meglio di tutti. 'Ragazzina insopportabile' pensò Isabelle, come se non fosse una ragazzina anche lei.

Quando entrarono nella Sala Grande  tutti rimasero senza parole a parte qualche ragazzino ovviamente molto ricco, tra questi quello che si era presentato come Draco Malfoy.
Uno alla volta vennero tutti smistati nelle rispettive case: Grifondoro, Corvonero, Tassorosso e Serpeverde.
Ron, Harry e quella Hermione finirono tutti in Grifondoro, ma Isabelle si trovò in Serpeverde insieme a Malfoy che già la guardava con disprezzo. A quanto pare essere di famiglia babbana per lui era un crimine.

Era sera e Isabelle se ne stava sdraiata sul suo letto nel sotterraneo e davanti a se teneva in levitazione il libro di occlumanzia aperto sull'ultimo capitolo. Per lei quello era un gioco da ragazzi, ma mai si sarebbe aspettata che invece si trattava di qualcosa di straordinario. Nessuno degli altri ragazzi del primo anno era in grado di fare magie senza parlare e senza bacchetta. Ignara di questo Isabelle si addormentò e il libro volò da solo sul comodino su cui si poggiò senza fare rumore.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 14, 2020 ⏰

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