3 capitolo

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Agnese
Ieri sera quando mi sono addormentata non mi sono più svegliata fino a questa mattina sono le sei e mezza decido che è ora di alzarsi anche se è ancora molto presto, dopo avermi fatto una doccia, aver mangiato e bevuto un bicchiere stracolmo di succo all'arancia rossa vedo l'orologio che segna le otto quindi decido di vestirmi ma non so cosa mettermi, sono indecisa tra un pantalone, una gonna o un vestito di colore grigio, alla fine decido d'indossare dei pantaloni a vita alta bianchi con un top blu notte e dei tacchi dello stesso colore del top, mi trucco un po' mettendo la mattina sotto gli occhi, il mascara e per finire un rossetto colore carne, felice del risultato vado in cucina per dare da mangiare a Ettore che dorme ancora nella sua cuccia, dopo avergli messo i croccantini nella sua ciotola, prendo la borsa mi guardo l'ultima volta allo specchio e poi mi dirigo ha piedi alla fermata del tram che mi porterà alla " Green Brown" per il colloquio alle dieci. Arrivo davanti all'azienda con un po' di minuti di ritardo per colpa del tram che si è rotto, come una furia entro nell'edificio e mi dirigo alla reception, trovo una ragazza bionda forse di venticinque anni
<< Mi scusi vorrei sapere in quale piano si trovano gli uffici dei signori Green e del signor Brown? Ho un colloquio per lavorare qui>>
<< Buongiorno, gli uffici dei signori sono all'undicesimo piano>>
<<Grazie mille, buon lavoro>>
Mi dirigo di corsa nell'ascensore e quando arrivo all'undicesimo piano, vedo che c'è un via vai di gente e che ci sono molte porte di vetro, poco più avanti trovo una signora sulla quarantina dietro la scrivania che sta parlando al telefono, decido di andare da questa signora, arrivo di fronte a lei e aspetto che finisca di parlare al telefono e quando chiude la chiamata, inizio a parlare
<< Buongiorno, scusi se la disturbo mi chiamo Agnese Miller sono qui per il mio colloquio con i signori Green e il signor. Brown>>
<<Buongiorno signorina, io sono la segretaria dei signori vedo che ha fatto un po' tardi però non si preoccupi, il suo colloquio e nell'ufficio a destra se vuole l'accompagno>>
<<Si, per favore, non so orientarmi bene in posti che sono così grandi>>
<< Di nulla signorina, la capisco anche io ho lo stesso problema quando i miei figli mi hanno fatto vedere l'azienda sono rimasta un po' spaesata è gigante.>>
<< Voi siete la madre dei signori Green!!>>
<<Eh sì>>
Dopo di che, mi accompagna alla porta dell'ufficio dei signori<<Siamo arrivate, questo è l'ufficio signorina>>
<<Grazie e per favore mi chiami Agnese>>
<<Va bene e per te sono Elvira, in bocca a lupo>>
Le sorrido e se ne va, rimango sola allora decido di bussare, quanto busso sento una voce che dice che posso entrare. Quanto entro vedo un ufficio grandissimo, ci sono tre uomini, uno dietro alla scrivania e gli altri due sono seduti ai lati della scrivania e vedo che in mano hanno un bicchiere pieno con dentro sicuro un alcolico, l'uomo che è seduto al lato della scrivania mi sorride e inizia a parlare
<<Buongiorno signorina, io sono Andrea Green il capo di questa azienda lei è Agnese Miller?>>
<<Si sono io, mi scuso per il ritardo di pochi minuti ma ho avuto un problema.>>
<< Non si preoccupi non siamo così duri per un po' di ritardo, come sa siamo tre soci e stiamo trovando una segretaria che riesca a fare il suo lavoro per uno di loro a me ci sarà mia moglie, lo so che sarà difficile ma vi assicuro che tra non molto troveremo un altra persona che dividerà il lavoro con lei. Abbiamo visto il suo curriculum e ci sembra giusta per questo lavoro>>
<< Vi ringrazio per questa opportunità, quindi sono assunta?>>
Sono in ansia per questa risposta, l'uomo dietro la scrivania alza lo sguardo verso di me e mi imbatto nei suoi occhi azzurri smeraldo, mi sembra di averlo già visto perché i suoi capelli un po' lunghi e il suo fisico è uguale a quell'uomo dell'altra sera al Fast Food. Quando inizia a parlare mi vengono i brividi ha un tono di voce basso ma è piacevole d'ascoltare.
<< Allora Agnese, penso che ti possa chiamare così, ti comunico che ti diamo una settimana di prova per prendere il posto definitamente, vogliamo vedere come lavori e per cortesia non fare tardi, personalmente non tollerò le persone ritardatarie>>
<<Fratello, non iniziare, Agnese ha detto che ha avuto un problema per cortesia!>>
Intervengo io << Mi scuso ancora una volta per il ritardo non ricapiterà più... Vi ringrazio per avermi dato questa settimana di prova, vedrete che non ve ne pentirete>>
I due ragazzi mi sorridono invece quell'uomo che non mi ha detto il suo nome mi guarda in un modo strano non saprei definirlo...mi consegnano un foglio per firmare, dopo aver firmato mi alzo e Andrea mi dice<< Bene, ci vediamo domani mattina alle otto e mezza, Rachele ti farà vedere il tuo ufficio..>>
<<Grazie, ci vediamo domani mattina, buona giornata>>
Mi giro e mi dirigo verso la porta ma prima che esca dall'ufficio mi giro per guardare l'uomo con gli occhi azzurri e vedo che anche lui mi sta guardando, vado via con la sensazione che i suoi occhi siano fissi su di me. Tornata a casa preparo il pranzo e nel mentre chiamo  Mary per dirgli che devo parlarle di una cosa importante, prima di chiudere la chiamata stabiliamo di incontrarci l'indomani alle sei di pomeriggio, ad un tratto sento il citofono suonare chiudo con Mary  e vado a vedere chi è a quest'ora
<<chi è??>>
<<Agnese sono Liam aprimi, muoviti che devo fare pipì>>
<<Ma ciao Liam da quando tempo eh, muoviti sali è aperto!>>
Dopo di che apro la porta e mi ritrovo Liam dolorante, con un occhio gonfio e che zoppica perché deve fare la pipì
<<Che cazzo hai fatto all'occhio, muoviti vai in bagno e poi mi dici che cosa è successo!!>>
<<Va bene, uff>>
Corre in bagno e poco dopo torna e io lo guardo storta perché non si fa sentire da un giorno
<<Agne perché mi guardi storto dai>>
<<Non ci sentiamo da un giorno, non rispondi ai messaggi e neanche alle telefonate, mi spieghi poi perché hai un occhio nero??>>
<<Calma, il cellulare si è rotto devo comprare uno nuovo, mi dispiace tanto e poi l'occhio nero sai come avvolte faccio a botte>>
<<Liam ti conosco da una vita e solo due volte ti sei ritrovato con un occhio nero, forse non ricordi ti devo rinfrescare la memoria; la prima volta perché volevi difendermi la seconda per colpa di una ragazza che tutti e due conosciamo bene.... Ora dimmi la verità oppure vedrai un bellissimo calcio nelle palle>>
<<Uffaaa va bene, ti ricordi di quella ragazza che ti avevo fatto conoscere una settimana fa che si chiama Olivia , lei non mi ha detto che era fidanzata e quindi ieri sono uscito con lei, il fidanzato la seguita e ha visto che ero con lei e quindi e venuto nel nostro tavolo e ha iniziato a insultarmi e io con calma gli ho detto che non sapevo che lei era fidanzata allora mi ha sferrato un pugno e cosi è iniziata una lotta>>
<<Oddio Liam quante volte ti ho detto che devi essere sicuro di uscire con una ragazza che non ha un fidanzato, sennò ti trovi nei guai come in questo caso>>
<<Masi tanto io volevo solo portarla a letto. Parlando d'altro cosa mangiamo??>>
<<Sempre il solito, scusami ma chi ti ha invitato!!>>
<<Mi sono auto invitato, muoviti vai a cucinare cicas>>
Gli faccio il dito medio e vado verso la cucina per apparecchiare.. dopo aver apparecchiato vado in soggiorno per chiamare Liam sperando che non abbia combinato caos, lo ritrovo con le gambe distese sopra il tavolino con una faccia interessata a guardare un programma sull'estinzione dei panda
<< Liam ho preparato il pranzo vieni a mangiare che io ho fame>>
<<Si arrivo, poi mi spieghi dove sei stata oggi visto che non ci sentiamo da troppo tempo>>
<<Questo è colpa tua>>
Ci dirigiamo in cucina, e ci sediamo per mangiare la pasta con i funghi
<<Allora dimmi un po'che hai fatto in questi giorni che non ci siamo sentiti>>
Gli racconto della chiamata di lavoro dell'azienda "Green Brown" e del colloquio avvenuto la mattina e gli racconto di quell'uomo visto al fast food e poi in azienda scoprendo che era il capo
<<Quindi fammi capire un po', ti sei infatuata del tuo quasi capo??>>
<<Ma no Liam cosa cazzo dici, solo che non me lo aspettavo che c'era lui in azienda e poi  ho solo detto che è un bellissimo uomo non andare a a pensare  ad altro, poi mi guarda a me dai>>
<<Agnese Agnese tu sei stupenda.>> Gli sorrido <<Liam lo so che sono stupenda, ma non mi guarderebbe mai.. Parlando d'altro vuoi il secondo o ti basta la pasta??>>
<< Ma scherzi sono affamato, voglio anche il secondo>> mi alzo per prendere i due piatti strapieni di patatine fritte e hamburger e mi risiedo per mangiarlo.
Dopo aver mangiato e aver sparecchiato, Liam decide di vedere un altro po'di TV sul mio divano e io stanca morta per la mattinata, vado in camera per cambiarmi e mettermi qualcosa di più comodo, quando scendo trovo Liam che dorme beato sul divano, allora decido di guardare un po' la tv giro un po' di canali alla fine mi fermo a guardare un film intitolato "un amore di testimone" . Verso le quattro, finito il film decido di svegliare Liam che dorme da più di un ora:
<< Liam svegliati, stai dormendo troppo>>
<< Mmh, Agnese un altro po'>>
<<No, ora tu ti alzi. Stavo pensando di andare a fare un po'di compere..>>
<<Uffa!! Però invitiamo anche Kim così stiamo in compagnia>>
<< Sisi, ora la chiamo subito!>>
Dopo aver chiamato Kim e avergli chiesto se voleva venire e lei aveva accettato, mi sono vestita con un jeans e una maglietta e sono scesa di corsa per vedere dove era finito Ettore visto che avevo deciso di portare anche lui,
<<Liam ma ti muovi in quel cacchio di bagno!!>>
<<Arrivo arrivo, nel frattempo mettiti il cappotto e metti il guinzaglio al tuo caccio di cagnolino>>
Non gli rispondo neanche lo odia cosi tanto e non capiso perchè, mi metto il cappotto e lo aspetto all'ingresso con Ettore felice perché ha capito che uscirà un po'. Liam esce dal bagno aggiustando i suoi capelli color miele
<<Ti devi muovere, Kim si arrabbia se arriviamo tardi.>>
<<Agne non è tardi, sei tu che sei troppo pallosa>>dice mentre si sta mettendo il giubbotto io gli faccio la linguaccia e usciamo da casa, prendiamo un taxi perché Liam oggi non è venuto con la sua amata macchina. In taxi mentre Liam parla a telefono con Susan,sua madre, guardo fuori ammirando le strade di Manhattan bello e affollate molto affollate;

Dopo mezz'ora di traffico perché il centro commerciale si trova dall'altra parte della città di dove vivo, arriviamo<<Liam, dai scendi da questo taxi, credo che il tassista ti odi per quanto hai parlato al cellulare>><<Non fai ridere, sai com'è mi...

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Dopo mezz'ora di traffico perché il centro commerciale si trova dall'altra parte della città di dove vivo, arriviamo
<<Liam, dai scendi da questo taxi, credo che il tassista ti odi per quanto hai parlato al cellulare>>
<<Non fai ridere, sai com'è mia madre quando si mette non la finisce più, poi visto che non la chiamo da circa una settimana si preoccupa e vuole sapere tutto quello che ho fatto in questi giorni...>>
Rido come una matta perché la sua faccia e veramente buffa, quando parla con sua madre sembra un cagnolino bastonato
<<Eh dai devi essere felice che ti pensa sempre e si preoccupi per te anche se tu a volte la tratti male>>
<<Ehi,non è vero>>
<< Ragazzi ma dove eravate finiti, vi sto aspettando da tanto tempo>>
Mi giro di scatto trovando la mia migliore amica Kim con la faccia rossa per la rabbia e con le mani sui fianchi,
<<Scusa Kim, ma ci siamo persi in chiacchiere e abbiamo perso la cognizione del tempo>>
<<Vi perdono solo perché vi voglio bene e perché mi comprerete una buonissima ciambella... oddio Ettore ,che bello che sei diventato!!>> rispetto a Liam, Kim è innamorata pazza del mio cagnolino       << Kim ieri l'hai visto!  Ah, anche io voglio una bella ciambella con la glassa sopra>>                                               <<state sempre e dico sempre a mangiare, uff dai  andiamo>>
<<Non è vero Liam>> diciamo insieme io e Kim.
 Ridendo  iniziamo a camminare verso l'entrata del centro commerciale, Kim parla fino a quando non entriamo in un negozio di vestiti per donna e lì i suoi occhi si illuminano, ama così tanto fare shopping che starebbe tutti i giorni al centro commerciale io invece sono molto più calma rispetto a lei vado ogni tanto a fare compere solo quando mi servono  com
<<Agneseee Liam, venite subito qui ho visto un vestito stupendo>>
Come non detto come arriva qui diventa pazza, mentre proviamo un po'di vestiti parliamo del mio colloquio
<<Allora raccontami un po',  ci sono dei bei ragazzi in quest'azienda?>>
<<Niente di che, ci sono i tre soci e poi non ho visto altre persone a parte Elvira, la madre dei due soci, una bravissima donna e gentilissima>>
<<Mhh raccontami un po'di questi tre!>>
<<Kim che ti devo dire, sono tutti e tre belli ragazzi, con uno non ci ho parlato proprio, invece con Andrea uno dei soci ho parlato di lavoro è un bel uomo ma non il mio tipo>>dico mentre mi guardo allo specchio, sto provando un vestito verde acqua con le maniche di pizzo e che arriva un po'più sopra al ginocchio
<<Ehi raccolta a Kim di quell'altro>>
<<Chi il terzo socio??>>
<<Uff Liam fatti i fatti tuoi!! Nulla di che penso che sia quello con i capelli lunghi del Fast-food>>
<<Oddio ma quello è un figo da paura>>
<<Non voglio più parlare di lavoro ora dai secondo voi come mi sta questo vestito?>>
<<A me piace, ti dona questo colore>>
<<Si anche secondo me>>
Sorrido credo che l'ho comprerò, mi piace come sta sul mio corpo e poi il colore è bellissimo...
***
Dopo aver fatto compere sono tornata a casa, Liam è dovuto andare a casa dei suoi genitori perché sua sorella l'ha chiamato invece Kim è dovuta andare da una sua collega perché aveva bisogno d'aiuto, ora che sono sola mi siedo  sul  divano e inizio a vedere  un programma televisivo sugli innamorati, mi fa pensare molto questo programma alla mia vita con i miei ex e le mie "frequentazioni" secondo me per fare andare bene un amore tra due persone ci deve essere fiducia reciproca e tutte e due le persone devono provare amore, credo che io sia capitata sempre in relazioni  brutte, dove gli uomini non mi capivano e non mi davano fiducia, mi addormento sul divano con questo pensiero sulla mente.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 14, 2021 ⏰

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