Tovarich

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Lo immagino, non è bello farsi accalappiare quando sei proprio nel bel mezzo della tua passeggiatina al centro, mentre cerchi qualcosa da mangiare tra neve e  rifiuti. Magari aspettavi quel bastardino all'angolo di Via Tverskaya, quello che tutte le mattine veniva a farti le solite moine, cercando sempre di "montarti".
Invece ti ritrovasti, tuo malgrado, in un progetto più grande di te e più grande anche più grande del tuo "nuovo padrone" Oleg e dei suoi superiori.
E vai! Via con un addestramento fatto di digiuni; sbalzi di caldo e di freddo; stare accucciati in una gabbietta poco più grande di te; abituarsi agli spazi minimi di vita; mangiare e bere quegli orripilanti gel, mentre tu eri abituata agli ottimi avanzi dei ristoranti del centro di Mosca.
Eppure io lo immagino che quella mattina, quando Oleg entrò nella tua stanza, tu avesti il solito istinto amorevole di corrergli incontro, saltargli sulle ginocchia, leccargli la mano, come sempre facevi quando volevi le coccole (ma anche un biscottino era ben gradito).
Invece l'avresti mai immaginato di diventare un'eroina? Una pioniera dello spazio? Che ti venissero dedicate storie, canzoni, minerali? Addirittura anche un'azienda di produzione camper scelse il tuo nome da "indossare".
E come andò a finire poi?
Si lo so, alcuni parlano di 5 ore, altri di 67 minuti di sopravvivenza, il governo dell'epoca parlò, tronfio, di addirittura ben quattro giorni nello spazio, prima che ogni tuo segnale di vita si interrompesse.
Si dice anche che tu ti sia carbonizzata al rientro per l'attrito con l'atmosfera...mah.
Io non ci credo a tutto ciò; io credo ancora che l'interruzione dei segnali biometrici sia dovuta al fatto che tu, superata la esosfera, quando il bagliore delle stelle si fa più intenso e nitido, quando tutto l'universo sembra ti venga addosso, tu abbia rotto a suon di zampettate la porticina di accesso alla capsula, un po' come fanno tutti i terrier che devono sempre scavare, scavare, scavare (anche la mia sai, mi sta distruggendo a poco a poco la porta sul giardino).
Poi immagino che tu abbia fatto un salto di quelli che solo a certi cani riescono, ti sia liberata e...via ad annusare, fiutare, scorrazzare libera e randagia tra le stelle.
Forse hai visto davvero le cose che noi umani non possiamo neppure immaginare, forse non avrai visto le navi combattere al largo dei bastioni di Orione, quelle sono cose da fantascienza; di sicuro però avrai visto quel famoso lato oscuro della luna, da li avrai guardato verso noi, divenuti piccoli e quasi invisibili, che sembra tu ci possa schiacciare con una zampa, avrai dato una bella fiutata, avrai alzato la gamba e via...una bella pisciata, una raspata a terra e poi sei ripartita con la coda alzata, correndo verso qualche stella luminosa.
Forse sei diventata tu stessa, tovarisch Laika, primo terrestre nello spazio, una stella.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 15, 2019 ⏰

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