©apitolo 8

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IZUKU'S P.O.V

Dopo la cammina di ritorno sotto la pioggia, siamo riusciti ad arrivare a casa.

-Ben tornati- disse mia sorella.
-Shouto, ti devo parlare un attimo- aggiunse.

Il ragazzo tolse le scarpe bagnate e andò in camera.

Mi sedetti su una delle sedie della cucina.

-Cosa devi dirmi?- chiesi leggermente infastidito, dato che so già cosa sta per dirmi.

-Shouto...tra poco papà torna, non può più stare qui..- spiegò delusa.

Ecco appunto, tutto prima o poi finisce e sempre per causa tua papà.

-Lui resta qui con me- dissi apatico.

-Ma Shouto- fece per dire ma la interruppi.

-Niente ma, ci parlo io con papà- obbiettai.

-Lo sai che non si riesce a farlo ragionare- affermò.

IZUKU'S P.O.V

Da sopra le scale sentivo tutta la loro conversazione.

Io sto causando solo problemi qui.

Andai in camera e presi uno zaino, misi dentro qualche pacchetto di patatine che erano sulla scrivania e qualche soldo che mi aveva prestato il ragazzo.

Lo misi in spalle e, senza fare rumore, scesi le scale, poi misi le scarpe e aprì la porta di casa.

Guardai un attimo indietro, avrei sperato di vedere Shouto che mi fermasse, ma non fu così, presi l'ombrello e chiusi la porta.

A passo veloce mi allontanai dalla casa.

Non sapevo dove andare, ma non potevo più rimanere lì.

...

Ormai era già notte.
Guardai l'orologio, prestato da lui, e segnava le 23:54.

Orami era quasi mezzanotte.

Camminando vidi il parco che mi aveva fatto vedere, il parco in cui mi ha trovato.

Era poco illuminato da un unico lampione che vi era su quella strada.

Mi sedetti sull'altalena, presi con le mani la sua catena, era ghiacciata e gelida.

Iniziai a dondolarmi.

Ad un certo punto dal cielo iniziarono  a vedersi vari lampi.

Tristemente scesi dall'altalena e salì sopra lo scivolo.

Mi rannicchiai lì.
Misi il mio zaino vicino a me e tentai di dormire.

Se solo non fosse.....

TODOROKI'S P.O.V

Qualche ora prima

-Per una volta cambierà idea, perché io non lascio uscire da questa casa senza sapere dove andrà- dissi scocciato frettolosamente.

Detti ciò me ne andai in camera.

-Izuku- lo chiamai notando la stanza vuota.

-Sei in bagno?- chiesi bussando, ma non ricevetti alcuna risposta.

Aprì la porta e dentro al bagno, infatti,  non vi era nessuno.

Guardai per tutta la casa e sotti i letti, ma della sua traccia nemmeno l'ombra.

-Ci ha sentiti.....se ne è andato!- sbottai sedendomi nel letto con le mani nei capelli.

-Che succede?- chiese preoccupata mia sorella.

-Se ne è andato, per colpa tua! Ci ha sentiti!- dissi scendendo ancora le scale.

Misi le scarpe e presi un ombrello.
Notai che l'ombrello prestato da Kirishima non era più insieme agli altri, questo affermò ciò che ho detto.

Andai in giro ovunque, per prima cosa andai al parco in cui l'ho trovato, ma non c'era nessuno.

Vagai per il paese, chiamandolo come se fosse il mio cagnolino.

Il sole iniziava a calare, ma ancora non lo avevo tra le mie braccia.

Non può essere vero...
Io non ti posso avere perso...

Un profondo dolore al petto si fece sentire.

Tratteni le lacrime che mi stavano per uscire.

Lo cercai ancora mentre tornavo a casa.

Ormai potevo scorgere il tetto di essa, ma un qualcosa mi fece tornare al parco abbandonato.

Corsi più veloce che potevo.
Non mi sentivo più le gambe da quando avevo camminato, ma comunque trovai la forza per correre.

Arrivai lì.
Il parco era poco illuminato da una luce giallastra.

Mi guardai un po attorno.

-Izuku...- dissi piano.

Sentì dei rumori provenienti dallo scivolo.

-Izuku sei tu?- chiesi avvicinamdomi alla struttura.

Illuminai, con la torcia del telefono, le scalette.

Vidi poi una sagoma rannicchiata alla fine di esse.

Mi avvicinai lentamente.

-Izuku- dissi dolcemente.

Lui mi abbracciò velocemente e iniziò a piangere.

-Shh, va tutto bene, non piangere- lo rassicurai stringendolo.

-S-scusami, i-io sono s-solo un p-peso per te, q-quindi sono a-andato v-via- spiegò tra le lacrime.

-Non sei un peso- affermai, prendendo poi il suo fra le mie mani.

Quella poca luce che c'era, illuminava il suo visino.
I suoi occhi erano lucidi e leggermente arrossati.
Le sue guance erano invase da costellazioni, formate dalla sue lentiggini.

Infine, le sue labbra, sembravano così morbide, avrei voluto baciarle, ma trattenni questo mio desiderio.

-Su andiamo a casa- dissi guardando i suoi occhi verdi.

Lo vidi annuire, così presi il suo zaino e scesi dalla struttura.

Presi la mano del piccolo e tornammo finalmente a casa.













Angolo scleretico

Hi guysss

Ecco qui un new capitolo :)

Sinceramente questo capitolo a me è piaciuto abbastanza, non so voi

E niente

Se volete supportarmi lasciate un commentino o una ☆ se vi è piaciuto il capitolo

Beyy

𝑨𝒏𝒈𝒆𝒍 {TodoDeku}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora