four.

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dopo aver passato altri giorni in ospedale, ormai, era arrivato il giorno del ritorno.
ero ancora nella mia stanza in infermeria, dicevano che era meglio aspettare Hyuck prima di farmi tornare in stanza, doveva pur saperlo.
le mie giornate erano abbastanza vuote, non potevo fare moltissimo non avendo abbastanza forza e voglia di fare qualcosa.
ero in ansia per questa cosa, pensavo ogni secondo a come potrebbe reagire, a come potrebbe prendere in mano la situazione e a come dirlo agli altri..
ormai la mia routine non si era arricchita, anzi, dovevo pensare pure a come dirlo al preside del college, ero certa che mi avrebbero mandata a casa.
il secchio era ancora accanto al mio lettino, il caricatore sempre attaccato alla presa e il test di gravidanza sul tavolo...
già mi immaginavo Donghyuck correre in infermeria dopo che Mark gli avrà detto che ero chiusa in una stanzina da giorni ormai, pieno di ansia e preoccupazione. più o meno sarebbe arrivato così, di certo.
ricordo una volta quando eravamo a Seoul a casa sua e avevo le "mie cose", Hyuck corse in farmacia a prendermi le pasticche per i crampi, ricordo anche che mi fece stare tutto il giorno sotto le coperte e sempre con qualcosa da mangiare...
in questi giorni di assenza ormai, la faccenda mia si era sparsa per tutto il college, quando la gente passava davanti alla mia stanza mi guardava sempre male, con una faccia confusa o disgustata. non so bene cosa non accettano di me o della mia relazione, beh, ho imparato da sempre a non darci peso a queste cose, ma mi metteva ansia, visto che appunto lui non lo sapeva ancora.
nonostante questo, i dolori e quant'altro, non ero mai da sola. Mark veniva sempre dopo le
lezioni a trovarmi, a farmi vedere le foto e i video che gli altri mandavano a lui e a raccontarmi di quello che aveva fatto oggi o delle cose strane che succedevano intorno a lui.
grazie a Mark, potevo comunque essere in pari col programma, mi mandava gli appunti o registrava le lezioni solo per me, era l'unico del mio stesso anno e più o meno seguivamo gli stessi corsi.
non ero sola neanche al telefono, Hyuck mi chiamava ogni giorno da quando era partito, e mi messaggiava quando poteva. non pensavo che stando così lontano da lui ne sentivo tanto
la mancanza, appunto i giorni passavano così lenti.. la cosa bella è che potevo rivedere tutti tra poco.
l'ora di pranzo era arrivata e il mio solito pasto in bianco era posato sul tavolo, avevo fame, ma sapevo come sarebbe finita. presi coraggio e iniziai a mangiare, nonostante il dolore al mio stomaco e le mie solite voglie di cioccolato e schifezze. fortunatamente, riuscì a finire tutto quanto ed ad avere il mio stomaco pieno.
erano arrivate le due di pomeriggio, Mark mi disse che erano arrivati e che stava accompagnando Hyuck a posare la sua roba in camera.
il mio cuore non faceva altro che battere e potevo sentire l'ansia salire sempre di più. in quel momento avrei voluto vomitare qualsiasi cosa prima che arrivasse e che mi vedesse rimettere qualsiasi cosa in un secchio accanto al letto o con la mia mano sopra la pancia, ma beh, non potevo fare altro.
nonostante le mie forze fossero minime, presi a fare una camminata veloce fino ad arrivare al gabinetto, svuotando il mio stomaco.
in contemporanea, sentivo dei passi dietro di me, sperando con tutta me stessa che non
fosse arrivato lui, era l'infermiera, menomale.
mi aiutò ad alzarmi dal pavimento gelato del bagno e mi pulì la bocca.

"non vorrai mica baciarti col tuo ragazzo con tutto questo vomito intorno alla bocca.. dai, lavati un pochino, io guardo se arriva."

la cosa bella di questa cosa, nonostante io mi stessi lavando i denti, mi girava la testa. molto probabilmente le forze che avevo in corpo erano totalmente azzerate. non volevo però beccarmi un lavandino sotto il mento o nuovi lividi in corpo, ma sentivo la mia forza così bassa che quasi cascai di nuovo a terra.
ero senza forza, cercai di reggere il peso del corpo al lavandino nonostante i crampi ovunque, almeno per poco, cercando di raggiungere la porta e tornare distesa a letto.

fortunatamente non ero da sola, ma l'infermiera era ancora con me e mi portò nell'altra parte della stanza, togliendo il banchetto con il mio piatto vuoto e facendomi mettere sotto le coperte. io non feci altro che sorriderle, era l'unica cosa che potevo fare per ringraziarla. mi mise con la schiena appoggiata al cuscino, nello stesso momento mi accarezzavo la pancia, stava aumentando un po' nonostante i pochi giorni passati.

sentivo dei passi, stava arrivando molto probabilmente, la mia ansia era di nuovo aumentata, iniziai a togliermi la pelle dalle labbra e a morderle,, a fare grossi respiri, a guardare la porta continuamente. Hyuck fece la sua entrata, poggiando subito lo zaino a terra e appoggiandosi allo stipite della porta.. probabilmente mi stava fissando, mi stava squadrando. io? avevo la testa bassa, mentre ancora mi accarezzavo la piccola pancia, nonostante volessi alzare la testa e sorridergli, dirgli che presto sarebbe diventato padre, che mi era mancato e che lo amavo, ma non ci riuscivo, la paura di vederlo preoccupato per me.. non volevo. vedevo la sua figura avvicinarsi a me, da lì presi più sicurezza e alzai la testa, vidi quel piccolo sorriso sulle sue labbra. la sua testa finì sul mio petto, le sue mani invece finirono dietro la mia schiena, il resto del suo corpo finì su di me, totalmente su di me. risi leggermente, era estremamente adorabile. presi ad accarezzare i suoi capelli leggermente spettinati, insieme alle sue guance. nel mentre l'infermiera era uscita da un pezzo, la porta venne chiusa.

"mi mancava stare con te, sai? ero stanco di abbracciare il cuscino.." mi disse, nascondendo il suo adorabile viso nel mio incavo del collo.

"sai.. non abbraccerai solo me da ora in poi" era il momento di dirglielo, di farglielo sapere. appunto, Hyuck, alzò la testa, guardandomi storto e mettendosi a sedere davanti a me, prendendomi i fianchi e facendomi sedere sulle sue gambe; quest'ultime si ancorarono a lui, insieme alle mie mani intorno al suo collo.

presi un grosso respiro, averlo così vicino era strano.. aveva gli occhi pieni di stelle.. brillavano sempre, lui era un bambino, era un bellissimo principe.

"non so come la prenderai, è successo tutto per caso, non pensavo che potessi finire qui, ormai da due settimane. tutto mi è passato davanti agli occhi, quando l'ho scoperto non sapevo come prenderla, se essere felice, impaurita, ansiosa o al settimo cielo, non sapevo neanche come dirtelo, come esternare questa cosa e come affrontarla insieme. Hyuck.. ti amo lo sai? ti ricordi quella mattina prima di partire cosa mi avevi detto? ti sarebbe piaciuto avere un piccolo te o una piccola me.. ecco, questo tuo piccolo desiderio si è avverato, sono incinta da quasi un mese. io non volevo prendere nessuna decisione affrettata, dovevo parlartene, sei comunque il mio ragazzo, la persona che amo più al mondo.. la mia metà. sta di fatto che la decisione spetta ad entrambi, ma ti dico che questo è un gran passo per me, per te, per il nostro rapporto ormai instaurato più di un anno fa e per il nostro futuro assieme. io sono pronta, e tu? hai voglia di fare questa avventura con me?"

nel mentre parlavo, accarezzavo la guancia di Hyuck, e lo guardavo semplicemente negli occhi, i quali vedevo stavano accumolando un sacco di lacrime, sperando che fossero solo di gioia e non di qualcosa di negativo. mi strinse a se, di nuovo, tirando su col naso. la sua testa era di nuovo intrappolata tr le mie braccia, che si nascondeva, sapevo che non voleva dimostrarsi debole davanti ai miei occhi, non voleva farsi vedere piangere. scosse la testa, rialzandola e mostrandomi uno dei suoi più bei sorrisi.

"quando sapremo il sesso del bambino, futura mamma?" disse, scherzando e prendendo a giocare con i miei capelli.

era un sì, io e Donghyuck diventeremo genitori. niente poteva rendermi più felice, niente di niente, la sua presenza, la sua felicità erano le poche cose che mi facevano capire cosa voleva dire avere qualcuno vicino, ero sempre stata stupita dal suo modo di sopportarmi, di perdonarmi sempre e di capirmi, non so come faceva, ma averlo qui, averlo vicino, averlo conosciuto.. dire che è stata ed è l'unica forza che desidero al mio fianco sempre, lui è la mia persona.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 29, 2020 ⏰

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