Cap. 20 "Momenti"

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"Helter Skelter"
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Ricapitolando: Piton attacca Marlene con la maledizione Cruciatus per diversi motivi contorti troppo complicati da spiegare qui, ma Marlene acconsente a non denunciare Piton (per diversi motivi contorti, troppo complicati da spiegare qui) a condizione che si assicuri che agli amici di Marlene non accada niente.
Lily dà una mano a salvare il fratello Mangiamorte di Luke, Logan, e poi Logan scappa, ma non prima di offrire a Luke un certo lavoro (che Luke rifiuta).
Frank e Alice continuano il loro tentativo di pseudo-relazione.
Piton e Mulciber sono in cerca di studenti più giovani da reclutare per "la Causa" incluso Regulus Black.
Una Donna consumata dallo stress e tormentata dai sensi di colpa ha un grosso litigio con Lily.
Alphard Black muore.

Le relazioni interpersonali sono fondamentalmente composte da momenti e conversazioni.

I momenti sono le cose che ricordiamo: gli sguardi silenziosi da interpretare o fraintendere, i sorrisi da analizzare ripetutamente più tardi, le emozioni indescrivibili contenute in un tocco o un gesto.
I momenti sono le cose che ci perseguitano e persistono, perché anche se migliaia di parole vengono dedicate a spiegazioni discorsive, è dei momenti che ci fidiamo.
Sono le cose che puoi rivedere nella tua mente tutti quegli anni dopo, quando le conversazioni sono ormai sbiadite in un oblio di milioni e milioni di parole.

(Blackbird)

Sirius aveva all'improvviso molto freddo.

Il sole splendeva, il cielo era di un'allegra sfumatura di azzurro e gonfie nuvole bianche vi veleggiavano attraverso. L'ambiente intorno a lui dava tutta l'impressione di essere molto caldo, eppure Sirius aveva freddo.

Una brezza leggera mosse i fili d'erba verde e lussureggiante sotto i suoi piedi, e si accorse di essere tutto solo sull'enorme prato.
La brezza diventò più violenta, fino a diventare un venticello che picchiava contro il grande platano non molto lontano.
I suoi rami fischiarono e scricchiolarono, piegandosi esageratamente avanti e indietro.

Con un'inspiegabile paura di quello che avrebbe potuto vedere, Sirius si voltò per guardare dietro di lui...nessuno.

Niente.
Era completamente solo.

L'erba si stendeva per breve distanza in quella direzione, e poi si fermava bloccandosi alla sommità di un dirupo. Forse questo spiegava il freddo...era molto in alto.
Senza avere più paura, Sirius si incamminò verso l'orlo del dirupo. Sbirciò giù dal pendio roccioso grigio e bianco e riuscì a scorgerne la base molto più giù, in basso.

Polvere: un mare sparso di polvere color sabbia...aveva sperato di trovarci l' acqua, l'oceano, ma c'era solo la polvere.

Sirius si raddrizzò di nuovo, poi si guardò i piedi: indossava le sue semplici scarpe nere della divisa-infatti indossava ancora l'uniforme scolastica, ma non aveva colori.
Non c'era nessun simbolo delle Case sulla sua veste e la sua cravatta era nera e basta.

Il fischiare del vento si fece più forte, più violento e più minaccioso; comunque, Sirius notò che più fissava il fondo del precipizio, più si accorciava la distanza tra quest'ultimo e la cima dove lui si trovava, finchè alla fine, non sarebbero potuti essere più di quindici metri.

Era una cosa stranissima, ma fissando da lassù (e non gli girava per niente nemmeno la testa), sentiva uno strano impulso a...fare un semplice passo oltre l'orlo.

Bastava così poco, realizzò: solo un passo.
Un movimento insignificante-rapido, facile, fatto con soddisfazione e sarebbe stato oltre il bordo.
Come sarebbe stato semplice; come lo faceva sentire potente...quel controllo...era solo.
Era l'unico che poteva farlo.

The life and times: James e LilyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora