In un ospedale ormai dimenticato dal mondo nel New Jersey c'è una ragazza che ha dimenticato da quanto tempo oramai è lì dentro.
Bhe quella ragazza sono io.
Piacere, sono Mia, e vivo qui dentro ormai da... quasi sempre.
Non mi lamento, anche se ho una malattia qui si sta bene, le infermiere sono molto gentili e affettuose, i dottori si comportano come se facessero parte della mia famiglia e ho preso confidenza perfino con Delaila la segretaria.
Non è un semplice ospedale, o almeno in parte. Esattamente attaccato a quest'ultimo c'è un grandissimo riformatorio, dove c'è la gente più strana, drogati, hacker, violenti e anche gli assassini. Ovviamente si trovano lì perché sono ancora minorenni e non possono ancora frequentare un carcere normale, ma appena giunta la maggiore età la maggior parte saranno mandati là. Non mi ha mai creato problemi questa situazione, ci sono guardie ovunque là fuori quindi non mi preoccupo, anche se dopo quello che ho passato non mi ritengo una fifona, vivrei anche senza guardie, non fa differenza.
"Ciao Mia, come stai? Queste sono le nuove pastiglie prescritte dal primario".
Ad interrompere i miei pensieri è lei, Matilde, l'infermiera che si trova qui da prima di me, e ce ne vuole.
"Grazie Mati, comunque tutto apposto tu?" gli rispondo.
"Tutto bene grazie cara, mi raccomando prendi le medicine, ci vediamo più tardi che altri pazienti mi aspettano".
Prende il suo carrello con tutti gli sciroppi e pasticche per gli altri pazienti ed esce dalla mia stanza.
Ad un tratto sento la classica sirena che si sente quando un nuovo 'detenuto' arriva in riformatorio. Mi affaccio alla finestra, curiosa di chi possa essere stavolta. Un agente apre la portiera della macchina ed esce un ragazzo con una canotta nera e dei pantaloncini bianchi da Basket. La prima cosa che noto è che è pieno zeppo di tatuaggi, non c'è uno spazio libero sul suo corpo oltre il viso. Porta degli occhiali da sole neri quindi non posso vederlo molto bene, ma ad un tratto si gira verso la mia parte. Non riesco a vedere i suoi occhi ma sento come se mi stesse trafiggendo con lo sguardo.
Sempre lo stesso agente di prima lo prende in modo brusco e lo porta dentro, interrompendo il nostro contatto visivo.*3 ore dopo*
Ho appena finito di fare una Tac e, siccome non ho niente di così entusiasmante da fare, decido di scendere in giardino dove una recinzione di sbarre di ferro ci separa da loro.
Cammino tranquilla, con lentezza, godendomi quel sole splendente.
Mi sento osservata, comincio a girarmi intorno e alla fine vedo due occhi verde smeraldo fissarmi.
Ora capisco cosa si prova a vedere l'inferno come fosse il paradiso.*SPAZIO AUTRICE*
Ciao a tutti, questo è il mio primo libro e sinceramente non so neanche se qualcuno lo leggerà mai.
Mi presento un attimo per farvi capire meglio chi sono.
Mi chiamo Giada, ho quattordici anni, vivo in un paesino in provincia di Roma e frequento il liceo Linguistico.
Fisicamente sono alta su per giù 1.60 (più o meno) ho i capelli sul castano chiaro ed ho gli occhi verdi.
Mi piace molto leggere e scrivere (ma soprattutto leggere) ed ho deciso di scrivere una storia particolare come questa perché avrei sempre voluto leggerne una uguale, quindi pensando che da qualche parte nel mondo ci sia qualcuno come me ho deciso di scriverlo, o almeno ci provo.
Comunque mi piace anche cantare (infatti faccio canto e musical) e mi piacciono molto le lingue.
Bhe credo sia tutto, ci vediamo al prossimo capitolo.😘❤
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Malattia ~Stephen James~
ChickLitUna ragazza che ormai ha perso la cognizione del tempo stando da molto tempo dentro un ospedale verrà catapultata in una nuova realtà. Qualcuno la farà sentire amata, anche se in un modo un po' complicato. Questa è la storia di Mia e Diego.