12° Capitolo

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Pov's Diego

Era passato qualche giorno ormai dall'ultimo dialogo che avevo avuto con Mia. Avevo rispettato la sua decisione, anche se non ero completamente d'accordo. E' anche da quel giorno che non ci vediamo e mi manca passare del tempo con lei. Dopo essere uscito dalla sua camera sono corso giù in infermeria pensando al peggio, quando in realtà l'infermiera stranamente non era ancora tornata. Quindi mi misi sul lettino e l'aspettai come se niente fosse. Dopo essere tornato in quello che reputavo il mio 'alloggio prolungato' mi portarono nell'ufficio dove mi aspettava il direttore, per chiedermi come avessi fatto a farmi male. Mi inventai una banale scusa, che ero accidentalmente caduto e poi aver strusciato involontariamente il braccio contro un chiodo sporgente. Credettero alla mia scusa, non so come, ma ci credettero.
In questo momento mi trovo nel cortile, dato che ci è stata concessa l'ora d'aria, quindi mi trovo vicino alla recinzione insieme a degli altri detenuti. Mi si avvicina Leon e dice: "Oi Bro guarda quella che culo" mi disse indicando il giardino dell'ospedale. Seguii la traiettoria del suo dito e la ritrovai lì, bella come non mai, ma poi mi ricordai delle parole dell'argentino e lo presi per il colletto della maglia.
"Non la devi neanche guardare 'quella' Leon, mi hai capito!" dissi piuttosto innervosito dal suo intervento.
"Oi Fra, stai tranquillo, e chi te la tocca" mi rispose ridendo e dandomi una pacca sulla spalla, pensando che stessi scherzando.
"No Fra forse non ci siamo capiti, tu non devi neanche pensarla, ci siamo ben capiti?" gli dissi ancora arrabbiato.
"Ehi Diego stava scherzando non te la prendere, e poi chi sarà mai questa?" si intromise nella conversazione un altro ragazzo soprannominato Tiger.
Mi girai verso di lui, mi misi davanti e gli risposi: "Caro Tiger, nessuno ha chiesto la tua fottutissima opinione e chi è sono cazzi miei. Ci siamo ben capiti?!".
Detto ciò mi allontanai da quell'ammasso di idioti e mi avvicinai alla recinsione per guardarla meglio, per godermi quel panorama, ai miei occhi, mozzafiato, per chiamarla e finalmente parlarci di nuovo.
E così feci, la chiamai: "Ei ragazzina!".
Si guardò intorno e finalmente mi vide. Si avvicinò alla recinsione, non più di tanto dato che altrimenti le guardie ci avrebbero fatto allontanare e mi chiese: "Ei delinquente, come va".
"E adesso questo nome da dove ti è uscito, è ragazzina!" gli chiesi a mia volta.
"Dallo stesso posto da dove è uscito il tuo, delinquente" mi rispose beffardamente.
La guardai sorridendo furbamente, non so come eravamo finiti a scambiarci soprannomi o come fossi finito io stesso ad interessarmi a lei. Ma una cosa la sapevo molto bene, non riuscivo a farne a meno  .

*SPAZIO AUTRICE*
Che dire gente, ogni momento che passa Diego e Mia si innamorano sempre di più. Ma non sempre va tutto bene, spesso ci sono degli ostacoli che non sempre si possono superare. Quindi io mi chiedo, andrà tutto bene tra loro? Oppure succederà qualcosa che nessuno si aspetterebbe mai? Sta a voi scoprirlo, basta solo continuare a leggere. 
Al prossimo capitolo.
Ciauuu.

Malattia ~Stephen James~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora