" Mi dispiace per la giacca..." dice. lui ha i capelli che gli arrivano a metà collo, riccioli e marroni. "nulla lavandola va via" dico . "Bene allora ci si vede" dice e se ne va, non sembra un tipo molto socievole, ha sempre tenuto il broncio tranne un piccolo sorriso. mi giro e lo vedo allontanarsi. per il resto della passeggiata non faccio altro che pensare a quanto quel ragazzo fosse perfetto, con la maglia bianca che mostrava qualche tatuaggio e sinceramente non capisco come faceva a non avere freddo. Mi giro per tornare in dietro , devo togliermi la giacca sporca.
Cammino ma non mi ricordo che strada avevo percorso prima , cosi mando un messaggio a mia madre chiedendole l'indirizzo,sperando che senta la suoneria. mentre aspetto entro in un bar e prendo una cioccolata calda. sono gia le 18:47 e sarei dovuta tornare alle 18:30. Provo a chiamare mia mamma ma non risponde,ovviamente. cosi mi alzo e nonostante ricordo la strada provo a ripercorrerla.
Il freddo aumenta e sento il naso ghiacciarsi,mi avevano avvertita che a novembre a Londra si muore dal freddo. Dopo un pò mi arrendo e mi siedo in una panchina sul marciapiede. Prendo il cellulare e provo a richiamare mia madre ma non risponde. Guardo la macchia sulla giacca, è quasi sparita.Un ragazzo si siede vicino a me, è davvero molto carino, non come il ragazzo di prima, ma carino. Lui ha gli occhi azzurri e i capelli corti. Quando si accorge che lo sto guardando mi fa un sorriso e dice "hey" non riesco parlare per il freddo e gli faccio un sorriso. Lui si acciglia e dice " hai freddo?" Ragazzo molto intuitivo devo dire.
Annuisco e dice " qui a Londra c'è sempre freddissimo, ormai io ci sono abituato" . Mi mette le mani sulle mie braccia e prova a riscaldarmi. "Grazie" riesco a dire. "Ma se hai freddo perché stai su questa panchina tutta sola?" Mi chiede sorridendo, è molto gentile. Gli racconto che sono andata a fare una passeggiata e che mi sono persa,e mia madre non risponde al cellulare.alcune volte mi chiedo perché gliene ho regalato uno visto che non lo sa usare. Ride e risponde "vuoi venire a casa mia? Finchè tua mamma non risponde al telefono ovviamente ,visto che se stai ancora qua fuori penso che morirai".
Solitamente non avrei MAI accettato di andare a casa di uno sconosciuto inglese , ma date le circostanze accetto. Ci alziamo e mi fa strada. " Non è molto lontano" mi dice. Gli sorrido e lui ricambia. Dopo qualche minuto si ferma davanti ad un portone. Prende le chiavi dalla sua tasca sinistra e le infila nella serratura. L'ingresso è accogliente e sopratutto , caldo.
"Vieni". Mi mostra tutta la sua casa e alla fine mi siedo sul divano togliendomi la giacca,restando con una camicetta trasparente bianca. vedo i suoi occhi dilatarsi squadrandomi. "Tutto bene?" Chiedo ridendo. Lui distoglie lo sguardo da me e le sue guancie diventano rosse. "Vuoi qualcosa dà mangiare o da bere?" Mi chiede alzandosi. " Solo un caffè grazie" dico e lui annuisce sparendo nella cucina.
Mentre aspetto chiamo mia madre e questa volta risponde . "Nico dove sei?! Saresti dovuta essere a casa un ora fa!! " Faccio un respiro per non urlarle qualcosa contro al telefono." Mi sono persa e non so l'indirizzo di...casa" sento la preoccupazione nella sua voce aumentare un poco. "come ti sei persa?!dove sei ora??" Mi chiede. Se le dicessi che sono a casa di un ragazzo che ho conosciuto su una panchina venti minuti prima penso che le verrebbe un infarto.
"Sono ad un bar. Mamma se mi scrivi l'indirizzo tra mezz'ora sono a casa." Mi dice di stare attenta e butto giù il telefono. Torna Niall dalla cucina con due tazze di caffè in mano. "Mia madre ha risposto,devo andare" dico scocciata, stavo incominciando a stare bene con Niall e la sua faccia sembra rattristata. "Oh, okay. Almeno bevi il caffè" dice sorridendo. Mi alzo e delicatamente gli prendo il caffè dalle mani. " Lo bevo mentre vado così intanto mi riscalda" dico dolcemente. Gli do un bacio sulla guancia e prendo la giacca sul divano per rimettermela, Niall è rimasto pietrificato in piedi con la sua tazza in mano. " Ti accompagno " mi dice e appoggia la tazza sul tavolo. Lo ringrazio e si mette anche lui la giacca.
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A new beginning
Teen FictionLei è una ragazza di 18 anni che come tutte le ragazze ha una vita semplice , e ha 10 anni ha perso il padre in un incidente. Tutto sembra essere normale fino a quando fa un viaggio a Londra, non sapeva che da quel viaggio la sua vita sarebbe comple...