Arrivo al campo

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LiyangUna sensazione di benessere avvolse le membra di Wei Wuxian nel momento in cui mise piede a Liyang. Senso di vittoria, un fargli capire che ce l'aveva fatta ad arrivare fino a lì e doveva fare il possibile per non farsi scoprire e portare il suo obiettivo fino alla fine. In particolare, doveva fare attenzione a non perdere mai la concentrazione sugli incantesimi che aveva lanciato su se stesso; erano delle piccolezze ma, non essendo abituato a tenerli attivi per un periodo di tempo imprecisato, non sapeva fin dove si sarebbe potuto spingere anche durante gli allenamenti veri e propri. Per Wei Wuxian tutto questo rappresentava un'incognita non indifferente da gestire, ma l'idea era stata solo e unicamente sua e di conseguenza non aveva proprio il diritto di lamentarsi in merito. Prima di partire aveva fatto una lunga chiacchierata con Mo Xuanyu in cui si era fatto spiegare alla perfezione ogni minima sfumatura del suo carattere in modo da sapere come recitare. Era veritiero il fatto che con i suoi fratelli, o fratellastri, non si era frequentato poi chissà quanto prima dell'attacco e della successiva convocazione, ma stava già rischiando abbastanza e voleva evitare di far nascere anche solo il minimo sospetto. Mancava solamente meno di mezz'ora all'ora prefissata per il ritrovo al campo di addestramento e Wei Ying era talmente vicino che già poteva sentire una certa ansia attanagliargli lo stomaco. Liyang non era tanto grande, sapeva di doversi recare nei pressi della sua foresta con un grande lago a fare da cornice e, alzando lo sguardo, poteva già notare dei fumi alzarsi verso il cielo chiaro ma grigio al tempo stesso. Qualcuno era già lì, probabilmente mancava solo lui e questo lo portò automaticamente ad accelerare il passo. Eppure era strano che nessuno del nobile Clan di Lanling si fosse messo sulle tracce di Mo Xuanyu, contava davvero così poco per loro? Oppure era stato talmente bravo da non rendere nota la sua assenza? Qualunque fosse la spiegazione l'avrebbe capito a breve. Per il momento, bisognava semplicemente avanzare.
Bastò far vedere la lettera di convocazione a uno dei due soldati posti all'ingresso per poter entrare nel campo. L'area utilizzata era decisamente molto grande, e nella parte destra si potevano intravedere una serie di tende messe su più file, tutte del medesimo colore, nonostante fossero presenti delle piccole bandierine che emergevano dal terreno con sopra disegnati i vari simboli dei clan che erano stati chiamati a prendere parte a questa sorta di guerra con un nemico alquanto ignoto e di cui non si conoscevano le reali fattezze. Wei Wuxian si lasciò sfuggire un sospiro mentre camminava verso un punto imprecisato ma tenendo un passo dritto e senza variazioni particolari. Il suo sguardo si spostava da destra a sinistra come se stesse cercando qualcosa, o per meglio dire qualcuno, anche se in modo circospetto per non far sorgere possibili domande negli altri uomini che si stavano facendo i fatti loro senza pensare alla sua presenza. All'interno del suo petto il cuore mancò un mezzo battito quando, non molto lontano da sé vide la figura che tanto bramava di vedere: Jiang Cheng!
Stava parlando con un ragazzo dall'aria spaventata, la cui divisa variava dal grigio e dal verde e che stringeva tra le mani un fan1 con un nervosismo piuttosto evidente. Tenere lo sguardo fisso sul fratello adottivo fu un errore abbastanza grossolano, non perché lui se ne accorse ma perché per finì per sbattere contro qualcuno. La botta lo sbalzò di qualche passo indietro e lo fece destare dal suo momento di distrazione anche grazie all'espressione piuttosto colorita e un rumore di un qualcosa che rimbalzò sul terreno impolverato. Abbassando lo sguardo, Wei Wuxian si accorse che era un panino al vapore ripieno di carne con il segno evidente di un morso.
«Idiota! Dove cazzo stavi guardando eh!?»


Nel sentire quella espressione a dir poco sboccata, Wei Wuxian alzò finalmente lo sguardo sul suo misterioso interlocutore. Ad una prima impressione doveva essere più grande di lui di qualche anno, complice anche il fatto che lo superasse di mezza testa in altezza. Il suo volto era caratterizzato da uno sguardo scuro e tagliente; i capelli prevalentemente corti sul castano chiaro, forse un po' unti, ad eccezione di due ciuffi più lunghi che partivano dall'attaccatura delle orecchie. Le sue vesti erano prevalentemente bianche con dei dettagli rossi su più punti che richiamavano delle fiamme, aperte sul davanti per mostrare, con un certo orgoglio, il tatuaggio a forma di sole. Accanto a lui c'era probabilmente il fratello maggiore a cui Wei Wuxian non prestò eccessivamente attenzione, ma notò semplicemente gli occhi scuri come il primo e i capelli un po' più lunghi. Ecco, il finto Mo Xuanyu voleva evitare fin da subito una situazione del genere, sperava di rimanere in una sorta di limbo anonimo per i primi giorni e invece... probabilmente la stella che aveva guidato la sua nascita era molto pigra, non disponeva di molta fortuna ultimamente. Buona parte degli occhi dei presenti erano puntati su di loro, compresi quelli di Jiang Cheng, doveva fare qualcosa per togliersi questo impiccio di torno quanto prima, consapevole anche che non poteva rispondere a tono come solo lui sapeva fare.

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