Fine della guerra

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Gusu ~ Meandri delle Nuvole


Le notizie sapevano essere veloci come il vento, specialmente se riguardava un avvenimento che meritava di essere ricordato e festeggiato dalla gente comune e non. Quanto successo a Baoshan, la sconfitta dell'esercito di burattini d'ombra di Xue Yang, era arrivato all'attenzione dell'Imperatore anche grazie a un messaggio che Lan Wangji aveva mandato a Lan Xichen che era riuscito a ritornare senza trovare altri problemi lungo la strada. Per questo motivo, anche se non era periodo, Lan Qiren aveva deciso di sciogliere ogni barriera e di aprire le porte di Gusu ai cittadini che si sono mobilitati in massa da Caiyi e dintorni per godere della lieta novella insieme al loro Sovrano e ricominciare una vita all'insegna della pace e serenità dopo settimane di paure e terrore.


Eppure, c'era qualcuno che conosceva la realtà dei fatti, che sapeva che questa guerra era ancora lontana dall'essere minimamente giunta al suo termine. Wei Wuxian non era mai stato a Gusu, conosceva poco e niente della sua conformazione ma, gli era bastato seguire la folla festosa che stava cantando e suonando inni della vittoria insieme a Jiang Cheng e Wen Ning per arrivare al punto che voleva, per vedere da lontano chi era a capo di quella fila e che sperava di raggiungere prima che fosse troppo tardi. Ancora una volta stava rischiando ma non gli importava, era deciso ad andare fino in fondo a questa faccenda, per questo motivo rivolse una breve occhiata ai suoi due compagni prima di cominciare a correre. Non stava facendo molta attenzione e, inevitabilmente finì per sbattere contro qualche cittadino che gli rivolse contro insulti o richieste di fare più attenzione a dove metteva i piedi, ma non badò a nessuna di quelle lamentele. Specialmente quando, con uno slancio, arrivò al fianco di Lan Wangji beccandosi anche delle occhiatacce da parte dei suoi ex commilitoni.

«Lan Zhan!»

«... Wei Ying.>>

«Devi ascoltarmi! Xue Yang è vivo, potrebbe essere qui in mezzo alla folla.»

«Hm... torna a casa, il tuo posto non è qui.»

Dal tono che il capitano della seconda divisione stava usando era evidente che non lo stesse ascoltando davvero oppure, nella peggiore delle ipotesi, non gli stesse credendo. Wei Wuxian assottigliò lo sguardo, non poteva accettare questo comportamento strafottente da parte dell'altro che probabilmente era dettato dal fatto che gli avesse mentito sulla sua identità per tutte queste settimane eppure, tutte le parole che gli aveva rivolto erano veritiere e non dettate dal comportamento di colui di cui aveva preso il posto. Però, il problema era che non lo conosceva e questo era innegabile. Nonostante questo, il più piccolo non era ancora deciso a buttare la spugna così, si mosse per arrivare davanti ad Hanguang-jun fermando temporaneamente il suo cammino.

«Non sarei tornato se non fosse la verità. Ti fidavi di Jin Xuanyu, perché con me dovrebbe essere diverso?»

Dicendo questo, Wei Wuxian non attese una risposta da parte di Lan Wangji ma semplicemente tornò sui suoi passi avvicinandosi alla figura di Jiang Cheng. Poggiando una mano sulla sua spada gli fece capire con la semplice forza di uno sguardo che lui e Wen Ning dovevano unirsi ai soldati, considerando che facevano ancora parte della spedizione, e di tenere gli occhi aperti oltre che cercare di avvertire gli altri dell'imminente pericolo. Lui sarebbe comunque rimasto nei paraggi, anche perché era inutile provare a chiedere il supporto dei comuni cittadini considerando che era ritornato a rivestire i semplici panni di un servo umile e, apparentemente, senza alcun tipo di valore.

Le poche parole di Wei Ying, però, avevano sortito una sorta di effetto su Lan Wangji il quale, cominciò a guardarsi intorno con fare circospetto finché non raggiunse l'ingresso dei Meandri dove la sua attenzione venne attirata Lan Qiren e da suo fratello con un'espressione alquanto fiera dipinta sul volto. Fermandosi davanti a loro portò entrambe le mani a unirsi davanti al petto in una sorta di cerchio e rivolgere quello che era il tipico inchino formale. L'Imperatore si sfiorò il lungo pizzetto con un semplice gesto della mano prima di fare un passo avanti e cominciare a rivolgersi a tutti i presenti.

Chi sono e chi saròDove le storie prendono vita. Scoprilo ora