Come avete potuto notare, non tutto è chiaro nel corso della narrazione. Perché? Ho deciso volontariamente di omettere alcune parti, lasciando a volte dei vuoti, col fine di rendere più interessante la storia.
Parto dicendo che la narratrice (ovvero la ragazza bionda), è un mio personaggio, per maggiori informazioni andate a leggere "OC no sekai", potete trovarlo sul mio profilo. (Edit: non più perché vorrei rivedere un po' la caratterizzazione e le backstories)
Per chi non avesse il tempo o la voglia di farlo, dato che riassumere le sue caratteristiche è abbastanza difficile (quello che sta scritto in OC no sekai è già un riassunto, per intenderci), vi spiegherò solo le particolarità, i tratti del carattere che sono maggiormente presenti in questa storia.
Il nome di questo OC è Sirius, è il personaggio a cui ruotano intorno tutti gli altri OC, ed è di per sé una ragazza particolare con diversi aspetti nascosti, tante maschere, che si possono vedere solo in certe situazioni, alcune sono più presenti di altre e così via.
Insomma, sotto il punto di vista narrativo, è un personaggio a tutto tondo, abbastanza imprevedibile, in questo caso coincide anche con il narratore, un narratore interno testimone/personaggio secondario onnisciente.
In questa storia, si alternano in lei il suo essere umana e alcune sfumature dell'essere vampiro. Esattamente.
Lei non è del tutto umana, anzi a dirla tutta, nemmeno il 20% del suo corpo è umano. Ma, per contro, prova ogni tipo di sentimento umano, perché -seguendo un certo "processo" →leggere OC no sekai- è riuscita ad assimilarle.
Come si può dedurre, ha dei poteri sovrannaturali, e non solo quelli di una vampira: infatti, la storia inizia proprio con lei che passa davanti all'orfanotrofio. Lei nasconde però questi suoi poteri, fingendo di essere una comune mortale, e durante il suo racconto omette o modifica alcune parti."Stavo passeggiando tranquillamente, anche se un po' annoiata, per la via di una vecchia cittadina. Era una città poco abitata, uno di quei paeselli dove tutti conoscevano tutti, con le case dal tetto spiovente e i colori su un soffice panna e su un caldo giallo, le punte degli alberi più alti che facevamo capolino tra il rosso dei tetti e l'azzurro del cielo. E proprio lì, poco dopo aver svoltato l'angolo della panetteria, quella a sinistra della scuola elementare, si trovava un enorme edificio dalle pareti color arancio, un arancione acceso, intenso, con un immenso cortile laterale. Un gran vociare si faceva più forte man mano che mi avvicinano incuriosita da quella strana presenza ache percepivo. Quando fui davanti l'entrata dell'edificio, la presenza si era fatta pesante, opprimente. Un cartello affiancava il citofono, quello per farsi aprire al cancelletto un po' arrugginito, di quel grigiastro macchiato di rosso.
Orfanotrofio Hyakuya
Citava il cartello, scritto a grandi lettere da una mano presumibilmente adulta, accerchiata da impronte di mani pitturate con colori vivaci.
Allungati il collo per scorgere le figure a cui appartenevano quelle voci, quando vidi una donna sulla sessantina, capelli grigi ramificati e intrecciati tra di loro, e due iridi rosse come il sangue.
Subito capii che quella donna non era affatto umana.
[...]
Avevo svolto numerose indagini da quel giorno, quello in cui decisi di fingermi una volenterosa e generosa ragazzina desiderosa di aiutare la signora a prendersi cura dei suoi bambini abbandonati.
Avevo capito a grandi linee a cosa gli servissero quei bambini, perché fossero così speciali per lei, così importanti nella sua vita. O meglio, per la sua vita."Sirius ha dunque sfruttato la sua posizione di aiutante per scoprire ciò che aveva intuito al primo sguardo ed evitare una brutta fine ai bambini dell'orfanotrofio.
La donna infatti era un vampiro, il cui scopo era di usare quelle povere anime come suo nutrimento, facendosi passare per un'amorevole anziana dal cuore d'oro.
Sirius, che passava di lì poiché la noia l'aveva spinta alla ricerca di un adeguato "passatempo", decise di indagare e liberare i bambini dal suo dominio.
La donna, avendo un infiltrato nell'orfanotrofio, che di certo avrebbe notato la scomparsa di alcuni bambini e nessun genitore che li avesse adottati, non poté nutrirsi, e per questo si indebolì notevolmente, fino allo stremo delle forze.
Una sera però, stufa di quella situazione, decise, con le poche energie che possedeva ancora, di uccidere tutti i bambini, così da ritornare alla sua vecchia se stessa.
Peccato solo che quella notte, Sirius si svegliò, percependo il pericolo, fiutandolo...
"[...]Un bagliore illuminò la stanza, le nuvole si allontanarono, lasciando spazio alla stella della sera, la luce lunare rimbalzava sugli oggetti sparsi sulla scrivania appena sotto la finestra.
Una piccola luce rossa attirò il mio sguardo, incatenandolo a quegli occhi cremisi.
E così, proprio come avevo previsto, la donna si rialzò.
Il suo corpo era esile e pallido, le gambe che le tremavano per le troppe poche forze, le braccia, di cui si intravedevano perfino le ossa, stese lungo i fianchi stancamente, rami azzurri che le percorrevano visibilmente, come a dire "io sono qui". Poi, le sue labbra, secche e sottili, screpolate, prima sempre sorridenti, ora distorte in una smorfia di rabbia, disprezzo e irritazione, mentre fili bianchi e argentei le incorniciavano quel volto tanto amato dai bambini dell'orfanotrofio. Infine lo sguardo, gli occhi color odio offuscati dal vuoto e dal selvaggio, un rosso cremisi davvero stupendo, che brillava alla luce opaca della luna e ne metteva in risalto la pupilla, la quale pareva più un grande taglio, un graffio, che un cerchio vero e proprio.
Era debole, non si aspettava nemmeno lei di poter vincere lo scontro, ma non per questo avrei dovuto esonerarla dalla sua meritata fine.
Corruciai le sopracciglia, decisa a vincere ed eliminarla, i miei occhi verdi che si tingevano del color del sangue mano a mano che quel liquido rosso scorreva più velocemente in me, fino a farmene sentire perfino l'odore.
Lo scontro durò poco, sempre se si potesse definire così un semplice scambio di graffi ed un morso.
La donna giaceva ora per terra, le palpebre vogliose di chiudersi, ma che lei si ostinava a tenere alzate, come a rinnegare che quella fosse la sua fine. Le labbra perdevano colore, fondendosi con le guance pallide e senza vita del suo volto. Il sangue scendeva a gocce dal suo collo e dalla ferita nel suo petto, proprio sopra al cuore, dopo aver scaricato tutto il liquido presente nel suo corpo in una sola volta, lasciando solo una donna morta in mezzo ad una pozza cremisi sul pavimento."Ebbene si, Sirius ha ucciso la donna per impedirle di ammazzare tutti quanti. Si è subito sbarazzata del corpo e ha mentito ai bambini dicendo che fosse ceduta alla malattia. Ma che altro poteva fare infondo?
Quando vide i bambini indecisi sul da farsi, spaventati da quello che sarebbe stato il loro in mente futuro, lei che aveva deciso di andarsene il giorno dopo, rimané ad occuparsi di loro per ancora un po'.
Purtroppo però, nei suoi sogni la donna la tormentava ancora.
Infatti la verde pianura e il ciel sereno rappresentano la calma di quei giorni, oltre a significare l'affetto per i due protagonisti veri e propri della vicenda; mentre le nuvole e la tempesta sono la donna, l'imminente pericolo che avrebbe ucciso tutti quanti da cui non si poteva sfuggire. Infatti nel suo incubo lei viene catturata, perché il rimorso di averla uccisa era ancora forte, alimentato dal rancore dei bambini che si sentivano abbandonati.Successivamente, ci troviamo nel futuro di dieci anni dopo l'inizio del racconto. Mika e Yuu sono alle superiori, in classe con alcune ragazze, ovvero Shinoa e Mitsuba (non citata nella storia), ed i loro amici Yoichi e Kimizuki (non citati nemmeno loro). Le divergenze iniziano dalla gelosia di Mika verso il ragazzo, che è spesso circondato dalle ragazze, in particolare Shinoa.
Ma Shinoa non ha interesse in Yuu, infatti parla con lui solo per avere consigli su come sedurre Mitsuba, e quindi lo guarda sempre ammirata.
Mika però fraintende la situazione, e a un certo punto scoppia, dando il via a questo luuuuuuungo racconto.Dopo quell'episodio, Sirius decide che è finalmente il momento di andarsene, dato che i due stanno insieme, non sente più il bisogno di rimanere, e non ha rimorsi.
L'uomo che l'aspetto fuori è un altro dei miei personaggi, lo trovate nella raccolta.
Se ci sono domande vi prego di scriverle qui, ed io vi risponderò o chiarirò i vostri dubbi nel caso qualcosa non lo abbia spiegato bene.
Alla prossima, neko!
~P.s.~
Questo è il mio regalo di Natale.
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●{A Tale Of Ten Years Ago}○||●MikaYuu○||●Sirius-chanSC○
FanfictionDue bambini. Uno biondo, l'altro corvino. Una ragazza. Un orfanotrofio. La sua direttrice. Una storia. Una storia... vecchia di dieci anni. «Ti ho detto che non mi piace!» «Che sta succedendo qui?» «Cosa non capisci?» «Questa è una storia di dieci a...