I raggi caldi del sole battevano sulla vetrata crepata della tabaccheria, spezzandosi e dividendosi in centinaia di fasci di luce diretti chissà dove. Venni svegliata da Erika e sua figlia, Greta, che come ogni giorno mi riempiva di bacini per svegliarmi. La abbracciai e accarezzai quei lunghi capelli rossi che adoravo, Greta era una bambina bellissima, occhi azzurri e lentiggini, come sua madre. Erano le ultime arrivate del gruppo, ma gli volevo un bene dell'anima, quando le abbiamo trovate non potevo lasciare da sole una bambina di otto anni e sua mamma, non in un ambiente come questo. Mi alzai e mi diressi verso Doc per ascoltare ancora una volta il programma della giornata. Lo trovai mentre puntava il dito su una mappa, parlando con Michael. Riuscì a captare un "...non dirlo a Yun" prima che si accorgessero di me, distogliendo l'attenzione da quello che stavano facendo.
"Cos'è che non dovreste dirmi?" mi avvicinai maggiormente, guardando prima i due ragazzi e, una volta ricevuta nessuna risposta, la mappa. La scala 1:5000 della città era contrassegnata da un cerchio, fatto con un pennarello, nei pressi di un palazzo della Banca. Il percorso che dovevamo percorrere noi ci girava più lontano possibile, il che mi faceva pensare a una sola cosa.
"Qui c'è Lawrence, vero? Perché volete stare così lontani?" chiesi, mentre la rabbia cominciava a scaldare il mio cervello. Doc mi mise una mano sulla spalla e tranquillamente mi disse "Yun, si, lì si trova Lawrence, ma la sua gang è troppo numerosa, non ce la faremo mai. Per non rischiare dobbiamo girare alla larga, se no oltre agli zombie dovremo vedercela anche con i Gun Ready. Noi tre siamo gli unici che sanno combattere, vuoi mettere in pericolo Erika e Greta? E' troppo rischioso, ti prego pensaci Yun, per il bene dei Fog Walker." Mi sporsi per vedere Michael e chiedere se anche lui fosse d'accordo con Doc, ricevendo un cenno con la testa come conferma. Scansai la mano del ragazzo e mi avvicinai alla mappa, studiandola per qualche minuto, osservando attentamente ogni vicolo, ogni strada laterale, principale, secondaria, ogni angolo e ogni centimetro del territorio. Passai il dito sulla carta ruvida e polverosa, distrutta e sbiadita, ma ancora leggibile. Molte strade erano impraticabili, bloccate dai palazzi ceduti o da orde di zombie, per non parlare della vegetazione e degli animali pericolosi.
"Vi accompagnerò fin qui" indicai una strada parallela al palazzo cerchiato "poi ci divideremo, voi andrete verso il confine, io andrò da Lawrence"
"Non se ne parla neanche" ribatté Michael senza esitazione. Tirai fuori il coltellino e in velocità glielo puntai al petto, "non provare a fermarmi".
Non appena dissi quelle parole lui mi disarmò velocemente e mi prese per la maglia, sbattendomi al muro. Provai a tirargli un calcio, ma Doc mi prese la gamba e la strinse per bloccarla.
"Due contro una, non vale, stronzi, lasciatemi, adesso!!" nulla da fare, non riuscivo a liberarmi e di certo non sarei riuscita a battere Michael, l'unica cosa che potevo fare era arrendermi, anche se il solo pensiero mi dava la nausea.
"Tu verrai con noi, Yunni, non ti voglio perdere e non ci voglio lasciare le penne contro Lawrence. E' troppo forte e lo sai anche tu, lascia il passato alle spalle, non c'è gusto a voler vendetta credendo di diventare migliore di chi non vale niente. Ti prego, pensaci, se non vuoi farlo per te fallo per noi."
Ero decisa ad avere la mia vendetta, a qualsiasi costo, ma non ne sarei più uscita continuando a essere testarda, dovevo stare al gioco.
"Ok, verrò al confine con voi, ora però sbrighiamoci che abbiamo tanta strada da fare"; mi misero giù, io presi il mio arco e, tutti insieme uscimmo dal locale.
La strada era crepata, a tratti dovevi passare tra una macchina arrugginita e l'altra, la vegetazione ricopriva la maggior parte degli edifici che ormai stavano cadendo a pezzi. Il silenzio veniva spezzato solo dal rumore dei nostri passi e dai versi degli zombie; ci facevamo strada fra calcinacci, macerie, polvere, ma era l'unico modo per arrivare al confine e cercare una vita migliore.
Un urlo interruppe il nostro cammino, da un vicolo spuntò un ragazzo seguito da uno zombie che camminava a stento. Il giovanotto si trovò con le spalle al muro, noncurante della nostra presenza e io l'avrei anche lasciato lì, non cercavamo alcun tipo di problemi, ma quel moccioso non la finiva di urlare, avrebbe attirato dozzine di altri mostri se non avesse chiuso la bocca. Presi una freccia, la incoccai e presi la mira, pochi secondi dopo le alette sfiorarono il riser e la punta ben affilata andò a conficcarsi nella testa dello zombie, che cadde a terra. Mi avvicinai e finalmente il ragazzo si accorse della nostra presenza, venendoci incontro e ringraziandoci, piangendo. Mentre stavo estraendo la freccia dal cadavere chiesi almeno il suo nome e da dove venisse, uno che se la fa sotto per uno zombie che puoi benissimo seminare correndo sulle ginocchia non sopravvive da solo più di tanto, sicuramente faceva parte di qualche gang.
"Io sono Raoul, fratello di Lawrence, dei Gun Ready, per favore non fatemi del male, ho bisogno di aiuto, salvatemi!!"
A quella risposta tutti i miei nervi vennero a fior di pelle e la rabbia cominciò a offuscarmi la mente, pochi secondi e non sarei più riuscita a controllarmi. Doc e Michael mi guardavano con occhi sgranati, ma con le mani pronte sulle armi per fermare ogni mio tentato omicidio.
Nel giro di qualche secondo sfoderai il mio coltello e mi fiondai su di lui, ma Erika si mise davanti per proteggerlo e Michael e Doc si avventarono su di me, bloccandomi le mani dietro la schiena e la faccia a terra, impedendomi qualsiasi movimento. Stavo facendo perdere molto tempo al mio gruppo, ma davanti avevo il fratello di Lawrence, un'opportunità come questa non mi sarebbe capitata mai più, dovevo far capire a quel mostro il dolore che ho provato quando mi ha tirato via l'unica cosa che amavo.
"Se ti calmi ti lascio, Yunnie. Lui non ti ha fatto niente, devi smetterla di spargere sangue innocente. poi, pensaci...puoi usarlo come ricatto, farlo venire allo scoperto e avere quello che tanto desideri"
Mi si illuminarono gli occhi, il piano di Michael poteva funzionare ma non ci vedevo chiaro, se fosse stato veramente il fratello di Lawrence, perché era qui? suo fratello non lo stava cercando? Tutto era molto sospetto, ma non potevamo rimanere lì in eterno.
Mi calmai e mi lasciarono andare, mi spolverai i vestiti, ricomponendomi come se non fosse successo nulla.
Avvicinandomi a Raoul mi resi conto che la sua paura aumentava man mano che la distanza diminuiva e questo poteva giocare a mio favore, gli avrei estrapolato più facilmente le informazioni.
"Ciao, io sono Yun, piacere di conoscerti" misi un bel sorriso in volto e porsi la mano, aspettando una stretta. Lui la avvicinò ma le presentazioni finirono molto presto, delle urla tagliarono l'aria e dietro di noi un gruppetto di zombie stava per raggiungerci. Io e Michael tirammo fuori le armi, Doc prese Raoul, Erika e Greta e li nascose dietro di sé, pronto a usare la pistola.
Incoccai la freccia e uccisi il primo, Michael, con un'agilità assurda, ne uccise altri due e io pugnalai l'ultimo, sporcandomi le mani di sangue. Mentre estraevo la freccia guardavo soddisfatta la mia opera, battei il pugno al mio compagno e mi accesi una sigaretta.
Mi voltai verso gli altri e con nonchalance dissi "andiamo".
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Forgotten Days
HorrorTerra, 2026. Ogni angolo di questo cazzo mondo è infetto dal virus. Barricarsi in casa e lottare con unghie e denti è l'unico modo per arrivare al giorno dopo. I sopravvissuti hanno formato delle bande rivali che non esitano a usare la violenza per...