Solitudine

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Cammino scalza sopra gusci d'uovo che scricchiolano,

una vetrata illumina l'altare di una cattedrale

in una vallata lontana.

La luce irrompe nella stanza dalla finestra socchiusa.

A gambe incrociate,

osservo quel mondo a cui non appartengo,

quel brulicare di gente,

sciami umani che si addensano,

si spostano come nuvole cadute dal cielo.

Io non c'entro.

Il velo cristallino mi separa da loro,

la mia mente è lontana,

sopra il mare, nel cielo, in quella vallata,

la facciata della cattedrale mi invita ad entrare

per ristorare lo spirito e il corpo.

Sono qui, al riparo, in questa stanza,

la mia mente, la mia essenza è altrove.

Sono una bambina scalza

adottata da una società sbagliata.

Io non vi appartengo.


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