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Ero in palestra ad allenarmi per il combattimento corpo a corpo con Nathan, era da più di un ora che ci allenavamo e l'allenamento era ormai quasi finito.
-Ferma!- mi disse Nathan fermando il colpo che stavo per dargli-per il tempo rimasto ti allenerai con un'altra persona, io purtroppo ho un lavoretto da finire e devo andare- mi avvisò asciugandosi con un asciugamano il sudore dalla fronte, come sempre indossava delle maglie bianche che si appiccicavano al suo petto per via del sudore.
-quando avrete finito, tornate a casa, tua fratello ti informerà della gang che ci è contro-continuò informandomi che alla fine dopo quell'addestramento il mio lavoro non era finito, nella saletta oltre a noi due si aggiunse Bonnie.
Io: dovrei finire il mio allenamento con lei? Mi dispiace ma preferisco prolungare l'allenamento di domani che sarete da solo con lei- dissi iniziando a camminare verso il piccolo spogliatoio, ma Nathan mi si parò davanti.
Nathan: non fare la bambina, allenati con lei e ascolta cosa ha da dirti, poi deciderai se perdonarla o meno...so che vuoi me al suo posto, ma non posso essere sempre tutto per te.- disse l'ultima frase per alleggerire un po' la situazione, mi guardò come per chiedermi il permesso di poter andare via e io glielo diedi, restando così con Bonnie seguendo il consiglio di Nathan, a volte poteva essere un vero stronzo, ma nell'ultimo periodo era leggermente diverso.
-Iniziamo con questo allenamento- dissi con un tono totalmente indifferente.
Bonnie: noi non ci alleneremo, noi abbiamo bisogno di parlare.
Disse posizionandosi difronte a me riducendo l'enorme distanza che c'era prima.
Io:non voglio ascoltarti.
In realtà lo avrei fatto, l'avrei ascoltata, ma volevo sembrare totalmente disinteressata a la sua voglia di parlarmi, di chiarire con me.
Bonnie: e invece lo farai.
Io:vedi di sbrigarti non ho tutto il tempo del mondo solo per te.
Bonnie:devi smetterla di fare così , è vero all'inizio ho finito di dover essere tua amica solo per tenerti sottocchio per ordine di tuo fratello, ma questo era all'inizio, dopo è cambiato tutto, non avrei dovuto farlo, ma l'ho fatto lo stesso, mi sono legata a te e ho trovato in te una sorella mia avuta, in questi giorni, in cui stiamo vivendo sotto lo stesso tetto, vederti tutti i giorni e non poterti rivolgere nemmeno la parola mi fa male, non avrei mai voluto che accadesse questo, ma io non me ne starò con le mani in mano, ho passato un cazzo di fottuttissimo anno ad aiutarti per far sì che tu tornassi a vivere, per farti sorridere, per far sì che tu tornassi anche un minimo ad amarti, a fidarti di altre persone, a far sì che tu ti fidassi di me, ho passato un anno a toglierti quella cazzo di lametta da mano e a far andare via quelle orribili cicatrici che ti procuravi sulle braccia e ora non posso, non riesco a sopportare di vederti ancora con i polsi pieni di cicatrici, quindi puoi anche odiarmi, mandarmi  a fanculo ma di me non ti libererai tanto facilmente,  io ho bisogno di te, proprio come so che tu hai bisogno di me Ronnie, ci siamo sostenute l'un l'altra sempre, ci siamo fatte una promessa ed io mantengo le promesse.
Aveva iniziato a piange poco dopo aver iniziato il discorso ed io come un idiota che cercava di trattenersi aveva finito per scoppiare, finendo anche per singhiozzare.
Bonnie: non mandiamo tutto a puttane
Ero lì bloccata indecisa sul da farsi, avevo così tanto bisogno dì abbracciarla ma avevo anche paura che tutto potesse essere un sogno e appena l'avrei stretta tra le mie braccia lei sarebbe scomparsa, ma rischiai mi avvicinai a lei e là strinsi tra le mie braccia, in quel momento sentii finalmente di stare bene.

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Eravamo tornate finalmente a casa avevo, avevo fatto una doccia, ora eravamo tutti seduti  sul divano sul tavolino di fronte a noi c'era il tavolino ricoperto di foto dì membri di altre gang, dovevo guardarle e studiare i loro volti a memoria, stava andando tutto perfettamente quando mi capitò davanti il volto di Norm, ormai anche vedere una sua immagine mi porta ad avere paura, i ricordi di quella notte riaffioravano man mano sempre più veloce nella mia mente, sentivo le sue mani sul mio corpo che aveva iniziato a tremare, la paura si era impossessata interamente di me, la vista mi si era appannata per le lacrime che si erano accumulate negli occhi che avevano piano piano iniziato a rigare il volto, stavo avendo un attacco di panico, era iniziato come un pianto scosso dai singhiozzi che si era poi trasformato in un pianto silenzio, il mio corpo tremare e le cose intorno a me erano sempre più sfocate, sentivo e le urla di Ethel ovattate che cercava disperatamente le pillole per i miei attacchi di panico, Bonnie che urlava piangendo di dovermi portare in ospedale, e mio fratello mi scuoteva urlando il mio nome, per risvegliarmi da quello stato, ma non serviva a nulla, le immagini di Norman che mi toccava contro il mio consenso, l'aria stava iniziando a mancarmi e ad un tratto di tutto buio.

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Mi risveglia distesa sul divano ai piedi c'era Bonnie che dormiva, mentre sul tavolino seduto c'erano Nathan e Bruce, non ricordavo cosa era successo, ma avevo capito che erano passate parecchie ore da quando avevo presumo perso i sensi visto che dalla finestra era ormai quasi buio.
Mi misi a sedere e cercai anche di alzarmi, facendo così risvegliai però Bonnie che allarmata subito si accertò che stessi bene, mentre Bruce aveva tirato un sospiro di sollievo,
Nathan: ci manco per un po' e guarda che combini...
Fece un piccolo risolino, ma lo ignorai chiedendo dei mei fratelli.
Bruce: sono a svolgere un piccolo lavoretto torneranno fra un po'.
Non l'avesse mai detto pochi minuti dopo si era precipitata in casa mia sorella con mio fratello ferito, aveva una pallottola conficcata nella spalla, è un'altra dritto in un fianco, era pieno di sangue e a quella vista ancora una volta il terrore si impossessò di me, lo portarono fino ad una stanza che sembrava quasi una stanza d'ospedale
Nathan:cosa cazzo è successo!
Urlò con un tono che mi fece tremare sul posto,inizia a piangere silenziosamente mentre mi affrettai ad avvicinarmi a mio fratello e a stringergli la mano
Luke: mi dispiace così tanto.
Scossi la testa trattenendo i singhiozzi, quella giornata stava andando sempre peggio,
Luke: È colpa mia se Norm ha fatto ciò che ha fatto...
Si bloccò per tirare un urlo quando Martin iniziò il suo lavoro per estrarre i colpi,
Luke: sapeva che eri mia sorella e voleva vendicarsi facendomi uno torto, ma quello che ti ha fatto non può essere un semplice torto, quel bastardo dovrà morire per mano mia.
Io: sei andato da lui?
Luke: si ma sono...
Un altro urlo, Martin era riuscito ad estrarre il primo colpo.
Luke: ma sono stato troppo affrettato, io ero uno, loro ne erano in tre, avevo poche munizioni con me e sono finito così
Nathan: si può sapere cosa cazzo ti dice il cervello ragazza di idiota!
Bonnie: capisco che potevi morire, e se Martin non riuscisse a curarti!
Martin:urlare in questo modo non serve a niente, uscite da qui, in questo modo mi distraete soltanto.
Fecero come Martin aveva ordinato io invece gli chiesi, anzi gli scongiurai con lo sguardo di farmi restare e ciò mi fu concesso, non l'avrei mai lasciato in quelle condizioni.
Dopo quasi un'ora Martin aveva finito il suo lavoro, Luke era sfinito ed era finito per perdere i sensi, aveva detto che era fuori pericolo è che aveva solo bisogno di riposo.
Martin:quando si sveglierà dagli questa.
Disse poggiando sul comodino una pillola con una bottiglietta d'acqua poi era uscito lasciandomi sola con lui, resistetti ben poco sveglia in quella stanza tremendamente silenziosa e così essendo anche già stanca finii per addormentarmi seduta al fianco di mio fratello

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⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 15, 2019 ⏰

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