Prologo

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BELLA'S POV

"Caro diario,

Sono così triste perchè tra un po' di giorni mi trasferisco, lascio NewYork per Londra, visto che l'azienda di papà si trasferisce lì. Sembrerò pazza a non voler andare, ma ho i miei amici e la mia scuola di fotografia qui, non voglio lasciare tutto, non voglio lasciare questa vita per ricominciarne un'altra dall'altra parte del mondo. Sì, lo so, troverò altri amici, un'altra scuola, però si sa io non sono un tipo molto socievole, sono timida e ci metto un po' per integrarmi in un nuovo gruppo, figuriamoci una nuova città! E poi il mio migliore amico è qui, Leon, capelli neri, occhi neri, sorriso da favolae, hai presente? Sono cresciuta con lui, è come un fratello per me, non ci siamo mai separati, se io facevo un passo lui mi seguiva e lo stesso valeva per me, se uno di noi due stava male ne soffriva anche l'altro, siamo i cosidetti "amici per la pelle", ma nel vero senso della parola, è come se fossimo in sintonia, ogni mia emozione lui riesce perfettamente a comprenderla e viceversa, posso sempre contare su di lui, quando il mio viso è rigato dalle lacrime, lui le raccoglie e riesce a trasformare tutto il dolore in sorriso, nei momenti peggiori riesce a tirarmi su il morale, grazie a lui ho superato molti periodi che mi sembravano interminabili. Mi ricordo ancora quando morì la sua lucertolina, quel giorno ne soffrii anch'io e promettemmo che non ci saremmo mai separati e adesso sarò io ad andarmene. Bell'amica eh? Ti ricordi invece di Lucas? Alto, biondo, occhi azzurri, il più bello della scuola? Continua ad ignorarmi ,gli vado dietro dalle elementari, lo penso sempre più spesso, spero sempre che un giorni si giri e mi guardi, non riesco proprio a togliermelo dalla testa, forse trasferirmi mi aiuterà a dimenticarlo, ma io non voglio farl..."


<Bel, scendi dobbiamo andare>      Chiudo il diario, copertina nera ammaccata e rovinata, sfilacciata e consumata, osservo poi la mia foto da bambina, felice e spensierata, sorrido leggermente quando mi ritornano alla mente i pomeriggi passati nel parco davanti casa...

<BEL!!>   <Arrivo!!!>

Prendo il telefono e le sigarette, credo prorpio che mi serviranno. Accarezzo la coperta rossa del mio letto... Il letto che fino ad adesso mi ha cullata quando ero malata o quando piangevo per amore, sfioro con le dita la fodera fredda del mio cuscino, che ha raccolto tante di quelle lacrime e che è stato stritolato per così tante notti. Mi guardo intorno e osservo la mia camera, la prima cosa a cui penso è che quando torno devo darle una sistemata, mi fermo poi a guardare le pareti bianche, ormai ricoperte di ricordi, ricoperte di foto, poster e lettere. Lentamente mi avvicino alle foto recenti, quelle fatte per l'esame del trimestre; ne ho fatta di strada... La mia preferita è quella che ho scattato a Leon il giorno che andammo a mare, lui è girato verso l'acqua mentre dalla bocca curvata all'insù gli fuoriesce del fumo. Il sorriso si contrappone al fumo che è simbolo di morte, la quiete del mare si contrappone alla tempesta che ha dentro. Malinconicamente indietreggio e la osservo come se quella fosse l'ultima volta, mi sento accompagnata da un brutto presentimento, un'angoscia perenne. 

Esco e vedo mia madre alle prese con la cravatta disordinata di mio padre, <Forza, piccola, andiamo> sento dire da lui, mentre saliamo in macchina non apro bocca, ma dopo essere partiti nel modo più freddo e distaccato dico <Rimarrò dai nonni, non ho intenzione di partire con voi.> sento mia madre sbuffare e la vedo alzare gli occhi al cielo

<Bel, ne abbiamo già parlato,su piccola troverai altri amici>, mi dice mio padre guardandomi, con un sorriso comprensivo

<Caro, sta attento, CARO!>    Alzo velocemente lo sguardo e vedo solo due occhi verde smeraldo immersi nei fari di quell'auto, poi... il buio!

HARRY'S POV

Maledetto amore. Le avevo dato tutto me stesso, ogni singola fibra del mio corpo viveva per lei e cosa fa? Va a letto con un altro, ma non uno qualunque, il mio migliore amico. Scherziamo? Cazzo, fa fottutamente male. Lei mi aveva migliorato, avevo smesso di bere, avevo smesso di fumare e guarda dove mi ha portato. In macchina, già ubriaco, mentre vado in discoteca. E lui? Il mio migliore amico, ho passato ogni istante della mia cazzo di vita con lui, pianti, cazzate, bevute, fumo, lui c'era sempre, finchè non mi ha tradito. Tradito dalle uniche persone in cui avevo riposto fiducia. Voglio stare bene stasera,salirò su quel palco e ballerò, ballerò finchè non cadrò per terra sfinito, finchè il suo nome non svanirà dalla mente, finchè non dimenticherò la fottuta piega che ha preso la mia vita. Ho ancora il nostro anello al dito, l'unica cosa che ancora ci lega, l'unica cosa che mi ricorda lei e che mi fa sentiro sentire suo, o meglio mi faceva sentire suo, anche se in realtà non lo sono mai stato. Lo tolgo e lo butto dal finestrino, l'aria è fredda a contatto con la mia pelle, anche se non sento più il freddo, mi è indifferente, nulla è peggio del dolore atroce che sento nel petto,lo getto via con tutta la forza che ho, mentre delle lacrime minacciano di scendere. Seguo il percorso dell'anello con lo sguardo, non vedo bene ho gli occhi appannati e la mente offuscata, lo vedo cadere a terra, sull'asfalto, credo anche di sentirne il tintinnio, poi tutto si ferma, un attimo, una frazione di secondo, il suono repentino di un clacson mi stona nelle orecchie, mi giro di scatto e l'ultima cosa che vedo sono due occhi marroni intenso, poi il buio mi travolge.

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