Capitolo 6

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Sono seduta in macchina mentre aspetto la mamma che torni dalla farmacia, ha detto che ha un leggero mal di testa, sicuramente sarà stato tutto il lavoro di ieri. Dice sempre di non preoccuparmi, ma è inevitabile per me, è la mia ancora di salvezza.

Black: Quanti anni hai?

Ecco che mi perdo nuovamente in uno spazio tempo tutto mio, quando messaggio con lui è come se mi estraniassi dal mondo. Sensazioni che non riesco a spiegare neanche a me stessa.

Princess: Diciotto il prossimo mese e tu?

Sento che mi sto lasciando pian piano andare, e la cosa non mi dispiace affatto.

Nel frattempo vedo sfrecciare file e file di macchine, e penso a quante anime popolano questo pianeta. Ognuna con la propria vita, i propri ideali, i propri sogni.

Io un sogno ce l'ho, vorrei laurearmi in neuropsichiatria infantile, per aiutare i bambini. Credo che la nostra esistenza su questa terra sia scandita dal tempo, e sta a noi sfruttarlo nel migliore dei modi. Io voglio lasciare un impronta su questo pianeta, seppur piccola voglio farlo, voglio che la mia esistenza serva a qualcosa.

Ognuno di noi dovrebbe lasciare un impronta d'amore, l'oceano non è tale grazie a se stesso, ma grazie ad ogni piccola goccia d'acqua.

Black: Io ventitré, quindi sei all'ultimo anno di liceo?

Princess: Si, e tu che fai nella vita?

Premetto che chiedo solo per curiosità.

Black: Sono all'ultimo anno di ingegneria, tu cosa farai dopo il diploma?

Di certo non ingegneria!

La mamma entra in macchina e andiamo verso il centro commerciale, le chiedo se si senta meglio, e cerca di rassicurarmi con il suo tono dolce.  

Princess: Vorrei laurearmi in neuropsichiatria infantile, comunque io con i numeri non vado molto d'accordo. Ahahahah

Black: Basto io a darli, tranquilla piccola.

Arrossisco e la mamma se ne accorge, mi guarda sott'occhio e mi chiede se devo dirgli qualcosa, io ovviamente nego qualsiasi insinuazione, ma senza guardarla negli occhi, perchè lei percepisce subito quando le si mente. Trattengo una risata e mi giro verso il finestrino, che abbasso per respirare un po' d'aria fresca.

Ne ho bisogno, mi sento leggermente accaldata.

Princess: Riesci ad essere serio per un secondo?

Black: Con te non ci riesco, non uso la testa con te.

Princess: Come mai ti fai chiamare Black?

Black: Prometto che un giorno te lo racconterò!

Okay ora non basta una boccata d'aria fresca, serve un secchio d'acqua gelata.

Solo io sto alludendo a pensieri erotici?

Sorrido, e la mamma non perde tempo per prendermi in giro.

"Dai su andiamo, o dovremo chiamare i pompieri."

È matta esattamente come me

"Mamma smettila o metto in mezzo Mister X!"

"Allora c'entra un ragazzo, interessante!"

"Mamma smettila ti prego!" Mi copro il viso per la vergogna.

Scendiamo dalla macchina e andiamo verso l'entrata del centro commerciale, ci fermiamo a prendere un caffè e cominciamo la nostra maratona. Dopo 4 negozi ho perso già la pazienza, ma di fermarsi per mia madre non se ne parla minimamente.

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