Disclaimer: questa storia non ha alcuna finalità di lucro, è solo un passatempo nell'attesa di vedere una seconda stagione della serie. I personaggi sono di proprietà dei relativi autori: se fosse stato per me la storia tra Imma e Calogiuri sarebbe andata diversamente!
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Capitolo Primo
Un bussare improvviso alla porta interruppe il lavoro del sostituto procuratore Tataranni. Era un caldo pomeriggio di fine estate a Matera e la dottoressa era immersa fino al collo nelle scartoffie di routine.
« Avanti! ».
Il maresciallo Calogiuri fece per entrare nell'ufficio della Tataranni con una espressione indecifrabile. Imma prese un respiro improvviso nel vederselo là così inaspettatamente: da quando era successo ciò che era successo tra di loro si erano per la maggior parte evitati, in pubblico mantenevano una facciata di calma professionalità, ma a conti fatti quasi non lavoravano più assieme e non si erano mai trovati da soli nella stessa stanza.
« Dottoressa », iniziò lui guardando un punto poco sopra la sua spalla, «c'è qualcosa che... ». Tentennò. Non sapeva più come parlare con lei, quello che prima era qualcosa di naturale e quasi vitale, adesso era strano in un modo indefinibile.
Imma poggiò la penna che ancora teneva in mano sopra un fascicolo aperto sul caos che chiamava scrivania.
- ti prego - pensò fra se e se, - fa' che non voglia parlare di quel giorno che noi... io non posso, non posso affrontare quella conversazione-.
Si alzò lentamente dalla sedia, ma non si mosse da dietro la sua scrivania quasi come se quel pezzo di mobilio fosse necessario per ricordare a se stessa che tra di loro la distanza era necessaria per la sopravvivenza di entrambi.
« Calogiuri... », il suo tono era un misto di interrogativi, curiosità e anche un pizzico di supplica.
« Abbiamo un caso Dottoressa », esordì infine il maresciallo riuscendo per un attimo ad incrociare il suo sguardo.
« Di che si tratta». Imma era piuttosto sorpresa che fosse venuto a darle questa notizia, nell'ultimo periodo era Matarazzo che lavorava con lei.
Calogiuri si avvicinò lentamente alla scrivania, il passo sicuro e fermo, così diverso dal timido appuntato che era arrivato da Grottaminarda ormai più di due anni prima. Gli occhi, pensò Imma, quelli erano gli stessi nonostante tutto, limpidi, schietti e così intensi quando guardavano il mondo.
- O quando guardano te-, si fece sentire la sua coscienza con la voce di Diana.
« È stata denunciata la scomparsa di una ragazza... di diciassette anni. La ragazza in questione è Beatrice Vega la... »
« L'amica di Valentina », rispose lei senza fiato, barcollando pericolosamente come se qualcuno le avesse dato un colpo nello stomaco.
Il maresciallo girò rapidamente attorno a quella scrivania ingombra e fece per avvicinarsi alla donna, ma Imma indietreggiò sperando di fermare ogni altro progresso di Calogiuri. Peccato che nella fretta di allontanarsi e nello stato leggermente sconvolto in cui versava e complici anche gli immancabili tacchi dall'altezza improbabile, finì per scivolare. Chiuse gli occhi, preparandosi all'impatto che sapeva sarebbe arrivato inevitabile: invece, due braccia forti le cinsero la vita impedendole di rovinare a terra di malagrazia. Si ritrovò suo malgrado schiacciata contro il petto di Calogiuri, stretta in quella presa che era assieme salvifica e mortale.
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Non chiedermi come sto
FanfictionSono passati pochi mesi dalla Festa della Bruna e dal loro attimo di follia; da quel momento avevano cercato di evitarsi il più possibile, entrambi spaventati dalla forza delle loro emozioni. Ma quando due persone sono fatte per stare insieme, non p...