Ed eccomi qui con la nuova versione del capitolo
3 di Chanel e Damon.
Buona Lettura!!
Capitolo 3
Pic-nic nel bosco.
-E' tutto pronto per il pic-nic, ragazze?-Chiese Stefan, entrando nella cucina per controllare che tutto fosse in ordine.
-E' tutto già nel portabagagli, Stef...-Rispose Elena, sorridente.
-Possiamo andare!-Esclamò Chanel, entusiasta.
-Damon, a che stai?-Chiese il castano al fratello maggiore, andando in camera del vampiro a controllare se fosse pronto.
-Sono pronto Stefan! Cos'è tutta questa fretta?-Rispose Damon, sorridendo malignamente al fratello.
-Siamo tutti pronti, manchi solo tu e se non ti dispiace noi vorremmo andare...-Concluse Stefan, scocciato.
-Quanta fretta, caro fratellino! Di la verità, non vedi l'ora di trascorrere un pomeriggio con la tua dolce e bella Elena...-Continuò Damon, sfottendolo.
-Non sei per niente divertente! Prima di andare...beh, mettiamo in chiaro una cosa...-
-Cosa, Stef?-
-A questo pic-nic comportati bene, e occhio che ti controllo!-
-Cosa vuoi dire?-
-Stà lontano da Chanel! Se solo provi a sfiorarla te la vedrai con me, fratellone!-
-Uuuh, che paura! Sto già tremando...-Rispose Damon, facendo finta di tremare per prendere in giro Stefan.
-Damon, ti ho avvertito!-
-Beh, fratellino! Tu non potrai impedirmi di avvicinarmi a Chanel e se mi avvicinassi a lei di certo non avrei paura di quello che potresti farmi tu!-Esclamò il moro, avvicinandosi con passo svelto verso il fratello, guardandolo negli occhi verde smeraldo.
-Vedremo...- Concluse il minore dei due che non riuscì a terminare la frase, sentendo le due Gilbert chiamarli.
I due scesero al piano di sotto, raggiungendo le due all'uscita della Pensione per poi raggiungere insieme l'auto di Chanel.
-Credevo non ce l'avremmo mai fatta a raggiungere questa maledetta auto!-Esclamò Chanel, sempre più impaziente.
-Non fare così Chanel! Non è colpa mia se un certo ragazzo il cui nome inizia per "S" mi ha intrattenuto...-Rispose il moro, avanzando a passo felpato verso la ragazza, anch'essa avvicinandosi al moro per stuzzicarlo un po'.
-Non provare a dare la colpa a me...-Continuò Stefan, sgridando il fratello per poi andare a dare un bacio alla sua amata Elena che lo ricambiò dolcemente.
-Vabbene...ma adesso non litigate! Questo pic-nic è stato organizzato per trascorrere un bellissima giornata in pace e tranquillità...Non rovinate tutto altrimenti vi ammazzo!-Disse Chanel, imitando una testa tagliata, guardando i due vampiri con sguardo assassino.
-Sono d'accordo con Chanel!! Stefan non rovinare sempre tutto...-Continuò Damon, incolpando per l'ennesima volta il fratello minore.
Era proprio buffo, tutto quello che Damon diceva era indirizzato a Stefan anche se non aveva nessuna colpa e, questo, a Chanel sembrava davvero comico da parte di quel bel moro che tanto le piaceva.
-Ora però andiamo altrimenti non arriveremo mai...-Aggiunse poi Elena, entrando nella parte posteriore della macchina con Stefan.
Damon, invece, era intento a sedersi al posto del conducente quando si scontrò con Chanel che, sorpresa, lo fermò.
-Dove credi di andare, Tesoro?-Chiese la Gilbert con fare sensuale, bloccando il braccio del moro che era appoggiato allo sportello dell'auto.
-Mi siedo al volante per partire...-Rispose il vampiro sorridendole, guardandola con i suoi bellissimi occhi azzurri.
-Mi dispiace ma questa è la mia auto e la guido io!-Esclamò la castana, cercando di sedersi al volante quando Damon la fermò e, per non prolungare la lite, fece sedere lui al volante, sedendosi accanto al vampiro che, una volta messa in moto l'auto, partì.
Passò un quarto d'ora da quando erano partiti dalla Pensione Salvatore per raggiungere la piccola radura dove si sarebbe svolto il pic-nic.
-Siamo arrivati?-Chiese Chanel, ansiosa di vedere il luogo dove si sarebbe svolto il "famosissimo pic-nic".
-Direi proprio di si, ragazze!-Rispose Damon sorridendo alle due, fermando la macchina per poi scendere e aprire la porta a Chanel mentre Stefan l'apriva a Elena.
-Ah!Ce l'abbiamo fatta...Finalmente!-Esclamò la Gilbet di Miami, andando verso Damon per prendersi le chiavi dell'auto da mano al moro.
Si avviarono nel bosco, attraversando un sentiero fino ad arrivare in una piccola radura dove vi era una bellissima cascata che scendeva lungo l'altura e, un immenso prato verde tutto intorno cosparso di alberi e fiori.
-Wooow...-Disse Chanel sorpresa da quel bellissimo paesaggio che le si presentava davanti.
Non aveva mai visto niente di più bello in vita sua. Di solito a Miami l'unica cosa bella che si vedeva era lo zoo, ma il resto era tutto smog e inquinamento.
-Su, andiamo a sederci accanto a quell'albero...-Le invitò Stefan portando i cestini e tutto il necessario per il pic-nic verso l'albero, sedendosi sul prato.
Sistemarono per terra la tovaglia da pic-nic e vi poggiarono i vari cestini.
-Avete portato il cibo per un esercito!-Esclamò Damon, sbirciando in tutti i cestini per vedere cosa c'era da mangiare, anche se lui, avrebbe preferito gustare quella dolce e sexy castana che gli stava vicino.
Chanelsi era seduta accanto al moro che la guardava ammaliato mentre lei, con il suo bel decolté si muoveva sinuosamente verso di lui, stuzzicandolo.
-Ragazzi, io e Elena andiamo a fare due passi nel bosco...Fate i bravi!-Disse loro Stefan, guardando con occhi attenti Damon, che sorrideva felicemente e non vedeva l'ora che quei due ficcanaso se ne andassero.
-Certo, piccioncini! Rcevuto...Andate...-Risposero Damon e Chanel, rimanendo seduti tranquillamente sul prato guardando i due fidanzati andarsene mano nella mano.
Damon sapeva perfettamente quali erano le intenzioni dei due vampiri, avrebbero cacciato qualche scoiattolo o cerbiatto, succhiando via tutto il sangue che avevano in corpo.
-Allora...Visto che siamo soli, cosa hai intenzione di fare, bel Moro?-Chiese la Gilbert di Miami, ridestandolo dai suoi pensieri mentre gli si avvicinava lentamente, come un serpente con la propria preda, facendolo stendere sul prato.
-Non saprei! Di solito cosa fate voi ragazze di Miami per divertirvi?-Rispose il vampiro, guardandola con fare provocante.
-Noi di solito ci divertiamo giocando...-Spiegò lei, alzandosi in piedi sotto gli occhi del vampiro per poi allontanarsi, correndo lentamente.
-Adoro giocare, Chanel...-Damon si alzò velocemente da terra, correndole in contro ridendo.
-Se riesci a prendermi avrai un premio, ma se non mi prendi...credo che sarò io ad avere un premio!-Spiegò lei, ridendo maliziosamente, iniziando a correre verso la cascata.
Ma Lei non sapeva che, con quello che aveva detto, Damon aveva recepito il messaggio alla lettera. Damon si rese conto che, da quel gioco, dipendeva la sua situazione con Chanel e, per questo, si era deciso a prenderla a tutti i costi.
Così, Lui iniziò a correre verso di Lei che, mentre avanzava a passo svelto verso la cascata, ogni tanto si girava dietro a guardarlo, ridendo a crepapelle.
[Flashback]
Damon si ritrovava con suo fratello Stefan nel giardino della Pensione Salvatore quando, vide Katherine, vestita con quel suo bellissimo abito principesco, che correva con portamento dentro il giardino della casa, sperando di essere inseguita dai due fratelli.
-Chi riuscirà a prendermi avrà un premio altrimenti...Penitenza!-Disse Katherine, sussurrando dolcemente ai due che la guardavano ammaliati.
[Fine Flashback]
Damon si riprese dai ricordi e continuò a rincorrere Chanel. Era strano, ma ogni volta che lei si girava a guardarlo, sembrava di stare con Katherine. Sapeva bene che Chanel non era Katherine, ma era come se la conoscesse da tanto tempo.
Era troppo identica a lei, non solo fisicamente ma anche dal modo di comportarsi.
Finalmente, dopo un po', il vampiro riuscì a raggiungerla afferrandola per un braccio, girandola verso di se.
-Ops...Mi hai presa!-Esclamò lei, abbracciandolo dolcemente, dondolandosi.
-Mi dispiace per te ma ora voglio la mia ricompensa, Dolce donzella!-Rispose il moro, avvicinandosi di più alla Gilbert che lo guardava fisso nei suoi bellissimi occhi azzurri.
Rimasero a fissarsi intensamente, l'uno tra le braccia dell'altro, respirando affannosamente dopo aver corso cosi faticosamente.
Erano talmente vicini da poter sentire il respiro dell'altro, nei loro occhi si poteva leggere benissimo il desiderio, la lussuria.
Il moro avanzò di qualche passo con l'intento di baciarla, ma senza accorgersene caddero in una profonda buca.
Appena toccato il terreno, i due si alzarono cercando di capire cosa fosse accaduto.
-Chanel stai bene?-Chiese il vampiro alla ragazza, aiutandola ad alzarsi.
-Credo di essermi slogata una caviglia...Cavolo, sto anche sanguinando!-Rispose lei alzandosi in piedi per poi cadere di nuovo, ma quando pensava che avrebbe toccato il suolo per la seconda volta, si sentì sospinta in aria e quando aprì gli occhi si ritrovò abbracciata al moro che cercava in tutti i modi di respingere l'impulso che lo persuadeva a morderla.
-Stai attenta, non puoi camminare in queste condizioni...- Continuò il moro, tenendola stretta a sé per paura che, una volta lasciata andare, lei sarebbe scomparsa e l'avrebbe lasciato solo.
-Grazie, Damon! Ora però puoi lasciarmi andare...-Lo ringraziò lei, liberandosi dalla sua calda e accogliente stretta, cercando di reggersi in piedi da sola ma senza alcun risultato.
-Non fare la difficile con me!-Il moro la prese in braccio come uno sposo faceva con la propria sposa, guardandosi poi intorno per cercare una via d'uscita.
-Ora come facciamo ad uscire?-Chiese lei, guardandosi intorno preoccupata.
Di certo Damon non poteva uscire usando i suoi poteri da vampiro altrimenti Chanel l'avrebbe scoperto e non poteva nemmeno usare la soggiogazione perché Elena, durante la notte, le aveva fatto bere la verbena di nascosto e adesso non sapeva proprio cosa fare.
Mentre si guardavano intorno scrutando bene ogni centimetro di parete che li circondava, vide un piccolo raggio di luce che fuoriusciva dalla parete e capì che ci doveva essere per forza una caverna.
-Forse ho trovato l'uscita, Chanel!-Esclamò il moro, andando verso la parete mettendosi a dare dei calci alla parete per abbattere il muro.
-Davvero? Grazie al cielo!-Rispose lei, tenendosi stretta a lui per paura di cadere.
Dopo un po' il muro crollò e si aprì davanti ai due l'entrata di una caverna che, da come sembrava, era troppo luminosa per non avere un'altra uscita più avanti.
Mentre il moro avanzava, Chanel scrutava ogni centimetro del suo bel volto: i suoi occhi azzurri che, quando la guardavano sembravano delle calamite, i suoi morbidi e splendidi capelli neri che, al tocco, erano setosi e lisci e la sua bocca sembrava morbida e carnosa che le faceva venire voglia di baciarlo.
Camminarono lungo un tunnel sotterraneo per circa mezz'ora. Damon aveva capito che quella non era una grotta qualsiasi, bensì era un passaggio segreto usato dalle streghe molti anni fa.
Sulle pareti vi erano incise molti simboli che il vampiro non riusciva a decifrare.
Dopo aver camminato per dieci minuti, i due arrivarono all'uscita del tunnel che li portò in una piccola radura coperta dagli alberi del bosco dove vi era un alto trono di pietra e, tutto intorno, vi erano resti di candele sciolte, segno che erano lì da molto tempo.
Nel frattempo, Elena e Stefan correvano a velocità vampiresca, inseguendo una coppia di cerbiatti.
Finalmente, si avventarono sulle piccole bestiole, affondando i canini nelle loro carotidi per poi succhiare tutto il sangue che avevano in corpo.
-Stefan, credi che abbiamo fatto male a lasciare Damon solo con Chanel?-Chiese la vampira, pulendosi la bocca con la manica della maglietta.
-No, Elena...Sono sicuro che Damon non le farà niente!-
-E tu come fai a saperlo?-
-Lo so! Non le farà niente...Non credo che sopporterebbe di essere odiato da te...-Spiegò il vampiro alla fidanzata, dandole un bacio.
Così, lei si strinse a lui coccolandolo dolcemente, del tutto ignara di quello che stavano passando i due.
-Questo posto mi sembra familiare...-Disse Chanel, poggiando i piedi a terra, avanzando verso il trono di pietra per poi sfiorarlo con le dita.
-Come?! Nessuno sa dell'esistenza di questo posto...Tranne noi, ora!-Rispose il moro, ridendo e andando verso la castana, mettendole una mano sulla testa facendole capire che forse era pazza.
S-Ho già visto questo posto, Damon! Solo..non ricordo quando o dove l'ho visto...-
D-Chanel, devi aver battuto davvero forte la testa!-
-Non ho battuto proprio niente, Damon! Forse avrò sognato questo posto ma...questo no!-Esclamò Chanel, andando verso una pozzanghera di fango, prendendone un po' da terra e lanciandolo in faccia a Damon.
-Chanel, non avresti dovuto farlo!-Esclamò lui, guardandola con un sorrisetto che poteva indicare sole una cosa, "ti faccio vedere io".
-N-no...Damon che cosa hai intenzione di fare?-Chiese lei, indietreggiando spaventata.
-Ora lo vedrai!-Rispose lui, andando verso di lei per poi farla rotolare nel fango.
Poi prese un po' di fango e lo lanciò addosso alla ragazza che rimase sconvolta ma, dopo essersi ripresa, contraccambiò.
Fecero una lotta di fango in piena regola. All'inizio erano arrabbiati l'uno con l'altra ma, dopo, sulle loro facce erano stampati dei sorrisi: si stavano divertendo!
Damon aveva lanciato il fango sui vestiti della ragazza e il secondo lancio la colpì in piena faccia.
Chanel, invece, aveva preso del fango e lo aveva impiastricciato sulla camicia del moro che, arrabbiato ma allo stesso tempo divertito, contrattaccò.
Cercando di non farsi colpire, il moro le si avvicinò, la prese per i fianchi e se la mise addosso come un sacco di patate.
-Damon, no! Ti prego...I miei vestiti firmati, no...- Lei si dimenava ma la sua presa era troppo forte, quasi sovrumana.
-Vorrà dire che i tuoi vestiti firmati faranno un bagno di fango! Proprio come i miei...- Rispose il moro avanzando verso la pozzanghera.
Lei, non pensò più ai suoi vestiti perché non riusciva a smettere di ridere e di sentirsi protetta nella sua presa.
La gettò nel fango e glielo spruzzò tutto addosso.
Il vampiro la vedeva ridere e rotolarsi nel fango ed era felice. Non sapeva davvero cosa gli stesse succedendo ma, sapeva con certezza che con lei si sentiva libero di dire quello che voleva. Ora era inginocchiato accanto a lei che si rotolava ridendo nel fango sporcandosi anche i capelli.
In quel momento, mentre lui pensava, Chanel lo afferrò per il braccio e lo fece scivolare nella pozzanghera con lei.
Ora si che era davvero fradicio, così riprendendosi si mise a rotolare nel fango con Stella che rideva sempre come una matta.
-No...non farmi rotolare ancora nel fango e...smettila di farmi il solletico!-Esclamò lei ridendo a crepapelle, abbracciandolo dolcemente.
Ma lui non l'ascoltava, anzi, si alzò per un momento, prese un po' di fango e glielo mise nella maglia.
Ora era lui che rideva come un pazzo!
Era così buffa. Lei che cercava di togliersi il fango dalla maglietta e, non riuscendo nell'intento, pensò di vendicarsi.
Prese un po' di fanghiglia e glielo mise nelle scarpe.
Così lui fu costretto a togliersele e, lei, invece, fu costretta a togliersi la maglietta nera e a rimanere in canottiera che da bianca era diventata marrone, dove si intravedeva il reggiseno nero della ragazza.
Dopo un po' lei gli tirò il fango nella camicia e, lui se la tolse e rimase senza maglia, solo con i pantaloni neri.
Era strano, perché anche se era una fresca mattina di inizio primavera, loro non avevano freddo.
Lei si era tolta anche le scarpe e i calzini ed era rimasta in canottiera e pantalone.
Si continuavano a rotolare allegramente quando, i due si fermarono rimanendo uno sopra l'altro.
Chanel se ne stava sotto di lui con la testa spiaccicata nella pozzanghera mentre lui, con la faccia sporca, la guardava imbambolato scrutando a malapena gli occhi castani di lei che si erano mimetizzati con il fango.
Chanel rimase seria per qualche minuto cercando di reprimere la tentazione di sfiorare quelle morbide e, ora sporche, labbra di quel bel moro che l'aveva tanto ammaliata.
Senza rendersene conto, Damon stava accarezzando dolcemente la guancia sporca della fanciulla che lo guardava come ipnotizzata.
Nel frattempo, Stefan e Elena, se ne stavano accoccolati ad un albero fin quando decisero di tornare da Damon e Chanel.
Quando arrivarono nel posto del pic-nic, non vi trovarono nessuno e, preoccupati per la sorte di Chanel, iniziarono a cercarla.
Controllarono tutto intorno fino ad arrivare nelle vicinanze della cascata dove, Stefan, con il suo udito da vampiro, percepì il suono delle loro voci.
Ascoltando attentamente capì che quelli erano proprio Chanel e Damon, ma non vedendoli, non riusciva a capire da dove provenissero le loro voci.
-Dove sono, Stefan? Non li vedo...-Disse Elena, guardandosi intorno preoccupata.
-Mmm...Ecco ci sono! Sono dietro la cascata!-Rispose il vampiro, ascoltando meglio, avvicinandosi poi verso le rocce della cascata dove vi trovò un'entrata.
Una volta oltrepassata la cascata, Stefan e Elena si ritrovarono nella radura dove vi erano anche Chanel e Damon e, seguendo le voci, arrivarono al centro di essa dove videro i due tutti sporchi di fango, che rotolavano scherzosamente sul terreno sporco.
-Chanel...Damon...Cosa fate?!-Chiese Elena, sorpresa della situazione in cui li aveva trovati.
Damon era steso su di lei, mentre la castana rideva cercando di non farsi fare il solletico.
Quando il moro e la castana si accorsero di Stefan e Elena, si alzarono diventando di nuovo seri.
-Ha cominciato lui!-Disse Chanel , alzandosi per prendere i vestiti sparpagliati per terra, andando verso Elena.
-Ehi non è vero! Ha cominciato lei...-Rispose Damon, alzandosi anche lui per avanzare verso di loro tutto sporco.
-Come avete scoperto questo posto?-Chiese Stefan rivolto al fratello, preoccupato nel vedere quel misterioso e lugubre nascondiglio dietro la cascata.
-Io e Chanel siamo caduti per sbaglio in una buca e per uscire abbiamo trovato un tunnel che portava qui...-Spiegò il vampiro, cercando di pulire le scarpe dal fango.
Fine III capitolo!
Spero che vi sia piaciuto! Ho impiegato molto tempo per scrivere questo capitolo perché visto che mi piaceva volevo farlo venire bene.
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BLEEDING LOVE
FanfictionA casa dei Petrova, una delle famiglie più ricche della Bulgaria, vivevano due sorelle: Stella e Katerina. Katerina, scacciata dalla Bulgaria dopo aver concepito una figlia, col passare dei secoli perde la speranza di ritrovare la sua sorellina disp...