III. Nuove amicizie

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«Voi avete iniziato il tema di Storia e Magia?», chiese il ragazzino basso e cicciottelo agli altri tre assonnati che sedevano alla tavolata della Sala Grande.

«Scherzi vero?», disse Sirius tra uno sbadiglio e l'altro, «ieri sera sono stato troppo impegnato a divertirmi per pensare a fare i compiti di quel fantasma che sicuramente, per quanta voglia ha di vivere», e marcò bene la parola vivere, «si è già dimenticato di quello che ci ha dato da fare».

«E' pur sempre un professore, Sirius», disse Remus all'amico, «non dovresti parlarne così. E poi io ieri ci ho provato ad iniziare il tema, ma ero troppo stanco e sono dovuto andare subito al letto».

«Non mi stupisco del fatto che tu ci abbia provato. Pensi sempre allo studio», continuò Sirius, «era il primo giorno di lezione, non stressarti subito. Goditi un pò questo arrivo ad Hogwarts».

Remus alzò gli occhi al cielo e accennò un sorrisetto solo perchè era troppo stanco per voler discutere.

In quel momento, il ragazzino timido con i capelli scuri come le tenebre di Serpeverde entrò nella Sala Grande. Era solo, come di lì a due giorni. Entrò nella Sala con il capo chino e automaticamente si diresse verso la sua tavolata. Si sedette, lontano dagli altri gruppetti di amici Serpeverde. Alzò il capo di poco, tanto che finalmente gli si videro i grandi occhi scuri che puntavano alla tavolata dei Grifondoro. Era alla ricerca della sua amica Lily. Ma lei non c'era, quindi riabbasò il capo e iniziò a mangiucchiare la sua colazione.

Camminando frettolosamente, in quel momento, la ragazza dai capelli rossi di nome Lily entrò nella Sala Grande e si diresse verso Remus, con cui stava iniziando ad avere un bel rapporto d'amicizia.

«Ciao...», disse.

Remus si girò quando sentì la voce affannata e quando vide Peter e James che alzarono lo sguardò incuriositi verso la ragazza alle spalle di lui.

«Ciao Lily», rispose il ragazzo appena la vide.

«Posso sedermi con voi?», chiese timidamente all'amico.

«Certo, siediti pure», rispose Remus facendole cenno con la mano.

Lei sorrise e si sedette. Tutti la guardarono fino a che, lei parlò per cercare di interrompere quegl'otto occhi che la guardavano.

«Allora, Remus, ieri non hai più fatto il tema sulla Storia di Hogwarts?»

«No», rispose Remus, continuando subito dopo a mangiare.

«Bene. Se ti serve una mano puoi sempre chiedere naturalmente, insomma, io l'ho già fatto», disse con lo sguardo puntato sul suo piatto. Tra loro c'era ancora molto imbarazzo quando parlavano. Non si conoscevano ancora molto bene, non sapevano nulla l'uno dell'altro.

«Oh, grazie mille Lily», disse Remus con una tonalità d'affetto nella voce. Poi guardò gli altri tre che lo fissavano. Lily alzò lo sguardo e li vide anche lei, quindi aggiunse, «naturalmente posso aiutare anche voi», e sorrise.

Gli altri annuirono e sorrisero.

«Comunque io sono James, James Potter», disse allungando la mano e stringendogliela, «loro sono Sirius Black», il ragazzo fece un cenno con la mano e sorrise nuovamente, «e Peter Minus», l'altro la salutò aggiungendo che per lui era un gran piacere conoscerla.

Dopo colazione si diressero alla prima lezione di volo con i Tassorosso. Non fu un gran successo per molti, ma la professoressa Aurora Vector nonostante i risultati della prima lezione si dimostrò molto ottimista. Subito dopo si diressero a Incantesimi con i Corvonero e poi a Erbologia sempre con i Corvonero. La giornata trascorse tranquillamente e Lily e i quattro amici ebbero il tempo di conoscersi meglio.

La sera, Lily incontrò il suo amico Severus mentre tornava con Remus, James, Sirius e Peter alla Sala Comune di Grifondoro, quindi li salutò prima di raggiungere la Signora Grassa.

«Ciao Severus», disse la ragazza con un sorriso a trentadue denti.

Il ragazzo si girò e la vide, «ciao», disse, ma senza entusiasmo.

«Cosa c'è che non va?», chiese guardandolo interrogativa.

«Oh, niente, non c'è niente che non va», disse con un tono ironico nella voce, «solo il fatto che tu non voglia cambiare la nostra amicizia ma ti ricordi di me solo per caso».

Lily lo guardò incredula, «non mi sembra che tu ti stia dando da fare per mantenere la mia amicizia».

Severus rise, «come scusa? Io penso a te tutto il giorno, e l'unica cosa che vedo sei tu che vai in giro scherzando e ridendo con i tuoi nuovi amici Grifondoro. Chi è che non si da' da fare allora?»

«Tu non puoi pretendere che io non faccia nuove amicizie. Dovrei passare sette anni qui dentro stando solo con te e non guardando in faccia nessun'altro?», chiese Lily arrossendo e guardandolo con gli occhi lucidi.

«Non dico questo, ma potresti passare un pò più di tempo anche con me, siamo sempre amici. Sto malissimo per il tuo allontanamento».

«Mi dispiace, ma questo è un problema tuo. Dovresti cercare di pensare un pò di più alla tua Casa e a farti dei nuovi amici lì dentro», disse Lily furiosa. Severus rimase immobile a quelle parole. Aprì la bocca per replicare ma la richiuse subito dopo. La fissava e non sapeva cosa dire, la vecchia Lily non avrebbe mai detto quelle parole, era sicuramente colpa delle nuove amicizie che frequentava. La ragazza si girò e tornò al suo dormitorio. Severus la guardò mentre si allontanava e poi si diresse anche lui al suo dormitorio.

I giorni che seguirono, i due ragazzi non si guardarono e non si parlarono più. Nonostante Lily fosse furiosa con l'amico, fu felice di vedere che finalmente stesse iniziando a fare amicizia con ragazzi della sua Casa.

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