1 0 0
                                    

Continuo a cercare e alla fine la vedo, Joyce, seduta su una panchina. Mi avvicino a lei.
<< Joyce, non mi stavi cercando? >>
<< Perchè dovrei? Sei sempre stata qui. >> dice mentre guarda il suo ragazzo.
<< No, io mi ero persa!>>
<< vabbè, comunque adesso sei qui quindi non ti devi preoccupare. Adesso andiamo a casa.>> il suo carattere sta cominciando a diventare piuttosto antipatica adesso.

Arriviamo a casa e corro verso la stanza. Preparo subito lo zaino, sono molto eccitata ma anche in ansia, non conosco nessuno e non so se fare delle amicizie.

Chiamo Joyce e lei viene subito in camera.
<< Mi devi promettere una cosa.>> le dico.
<< Cosa?>> chiede curiosa. << Non devi dire a nessuno che sono stata adottata, voglio essere una ragazza normale non la ragazza adottata.>> lei annuisce e mi dice << Scendi che tra poco è pronto.>> annuisco.

***
Oggi comincio scuola e per fortuna ieri ho preso anche dei vestiti. Joyce entra in camera e mi dice << Tu così non vai a scuola.>> non capisco il perchè, indosso una maglia gialla e dei pantaloni rossi, che c'è di male? Capisco che non indossavo molti vestiti alla moda, non avevo tanti soldi e mi prendevo quello che potevo.

<< Vieni in camera mia, ti presto dei vestiti.>> la seguo e arrivo nella sua camera, bellissima.
Il suo armadio è gigantesco, pieno di vestiti fantastici. << Ecco mettiti questa maglia bianca e il pantalone nero, le scarpe che hai preso ieri vanno bene.>> mi dice.
Metto il tutto.
<< E legati i capelli in una coda ordinata!>> mi urla dall'altra stanza mentre sono in bagno a lavarmi i denti. Faccio la coda e vado da lei.
<< Manca solo un pizzico di mascara e sei pronta.>> prende il mascara dal suo astuccio apposta per i cosmetici e me lo mette.
<< Ecco ora guardati allo specchio.>> mi guardo e per la prima volta mi sento bella.
<< Grazie mille, grazie a te adesso non farò una figuraccia oggi a scuola.>> ci scappa una risata.

Arriviamo a scuola e tutti sono raggruppati nel cortile della scuola, io non conosco nessuno e vado dal preside per ricevere il numero dell'armadietto e l'ordine delle classi.

Arrivo all'ufficio e mi siedo su una delle sedie difronte alla scrivania del preside. << Ciao...>> non continua la frase per sapere il mio nome.
<<Sue..>> e gli stringo la mano. << Benvenuta in questa scuola;>> mi dice. << Ecco il numero del tuo armadietto, il codice e l'ordine settimanale delle classi.>> << Grazie mille, arrivederci.>> << Arrivederci.>>

Sinceramente credevo durasse di più il tempo dal preside, per esempio mi faceva delle domande, ma a quanto pare volva solo bere il
Suo caffè.

Per fortuna la campanella non è ancora suonata e ho il tempo di andare al mio armadietto per posare i libri ecc...

C'è un'altra persona vicino al mio armadietto, magari posso fare amicizia. La persona affianco a me chiude l'armadietto mentre la guardo, è quel ragazzo che ho incontrato ieri! Aiuto voglio nascondermi. Infilo la testa dentro l'armadietto da vera stupida. Sento
Qualcuno che mi tocca la spalla e mi giro.
<< Ah ma sei tu!>> dice con aria compiaciuta.
<< si sono io, che problema c'è?>>
<< Perchè mi guardavi.>> allora l'ha notato! Mi sono fatta rossa dall'imbrazzo ormai. Decido di degli la verità.
<< Credevo che fosse una persona che avrei potuto conoscere, non tu >> l'ultima frase la dico con faccia schifata.
<< Perchè tu a me non puoi conoscermi?>>
<< Non è che non posso, non voglio.>> chiudo l'armadietto e vado in classe.
Entro nella classe di inglese alla prima ora. La professoressa è molto spumeggiante e con voglia di fare. << Buongiorno ragazzi, ho saputo dal preside che oggi qui con noi c'è una nuova alunna.>> e qui già tutti cominciano a fissarmi, si sa non mi hanno mai vista prima. << Ti puoi alzare e presentati?>> mi alzo controvoglia e imbarazzata e mi presento.

<< Ciao, sono Sue Foster, ho sedici anni e sono sempre di New York ma ho cambiato scuola.>> mento, non potevo dire "vengo da un orfanotrofio".

Cominciamo la lezione. Dopo 20 min il preside dal microfono del suo ufficio che trasmette tutto quello che dice in ogni aula e corridoi dice: << Buongiorno a tutti, volevo dirvi di andare tutti in palestra per un'occasione speciale.>> e usciamo tutti per andare lì.

Arriviamo e dopo 10 min finalmente dovremmo essere tutti per "l'occasione speciale".

<< Ciao a tutti, oggi volevo ringraziare Ryan Smith per essere qui, per essersi iscritto in questa scuola!>> dice il preside mentre quel ragazzo antipatico va vicino a lui.

<< Che ci fa quell'antipatico lí?>> dico senza pensare che non sto parlando con nessuno.
<< Cosa hai detto? Lui è famosissimo! È un attore di una serie tv di nome "Love me back"! Non la conosci?>> aiuto una persona mi ha parlato! Stai calma, stai per fare amicizia.
<< io no, perchè? È veramente così famosa questa serie?>>
<< Assolutamente sí, e lui è il protagonista maschile.>> << Ah okay, ma comunque lui mi sta antipatico.>> dico indifferente << perchè?>> dice come se fossi pazza. << lunga storia...>>.

Aiuto sta facendo anche un discorso, non ci credo.

Odio e amore Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora