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Sto facendo le valigie per partire a New York. Credevo che per me non ci fossero più speranze ormai di essere adottata: ho sedici anni, tutti vogliono dei bambini, preferibilmente neonati, così crescono loro i bambini, sono felicissima.

Sinceramente sono anche un po' triste, dovrò lasciare tutte le amicizie che ho fatto da quando sono nata, non è molto semplice perchè ormai sono come fratelli e sorelle per me; sicuramente sarà semplicissimo salutare le suore però: mi hanno sempre odiata, so che è per il mio bene, ma ogni cosa che facevo non era giusta.

Comunque a quanto pare avrò una sorella maggiore! Si chiama Joyce, ha dei capelli biondi e lisci, è alta e simpatica, diciamo che è perfetta. Io sono il suo contrario: capelli bruni e ricci, altezza nella media, e per il carattere non lo so, spero simpatico.

Ho finito di fare le valigie, non ho molti vestiti, portavamo sopratutto la divisa e in occasioni eccezionali potevamo vestirci con dei vestiti comprati alle gite.

Saluto tutti i miei amici con degli abbracci e con delle strette di mano le insegnati e le suore.

Salgo in macchina con la famiglia Foster e partiamo. Conosco meglio Joyce e a quanto pare siamo molto simili di carattere, almeno una cosa l'abbiamo in comune.

Arriviamo e mi ritrovo difronte a me una casa gigantesca, con una piscina nel giardino. A quanto pare loro sono molto ricchi e questo non è che mi faccia tanto felice, credo significhi che Joyce è abbastanza popolare a scuola, magari per l'azienda del padre, oppure per come si veste bene: per avere tutti quei vestiti fantastici si devono avere dei soldi; comunque stavo dicendo che non mi piace molto perchè sicuramente avrò tutti gli occhi addosso e io voglio solo essere una ragazza normale, non la ragazza adottata. Infatti ho deciso di non dire che sono adottata a scuola, per avere un approccio migliore con le persone.

<< Seguimi, ti porto alla tua camera.>> mi dice la signora Foster. L'avere una camera tutta mia mi rende veramente felice, senza avere altre 10 ragazze in camera. Come dire 'proprietà privata'.

Saliamo al piano di sopra e arriviamo alla camera, ancora tutta bianca, diciamo vuota. C'è solo il letto e una scrivania. È bellissima comunque perchè c'è una parete praticamente trasparente che mi fa vedere tutto il panorama.
<< So che ti sembra brutta ma andremo dopo, quando vuoi, al negozio di mobilibn se vuoi. >>
<< È bellissima già così ma mi piacerebbe molto decorarla un po'. Va bene se ci andiamo dopo? Vorrei prendere anche il materiale per la scuola.>> ebbene sì, comincerò la scuola domani, praticamente arrivi e subito la comincio. La signora Foster annuisce e sorride, sembra molto in ansia, magari che non mi piaccia la casa o la famiglia, così l'abbraccio per tranquillizzarla. << Stia calma, è tutto fantastico.>> le dico.

Joyce mi accompagna in centro con la sua macchina a scegliere tutto.
<< Avviso che mi comporterò come una sorella, non come una persona sconosciuta, va bene? >> questa cosa mi fa veramente felice, non voglio che la mia famiglia adottiva mi tratti come una sconosciuta.
<< Quindi, la cosa che sto per dirti non la devi dire a nessuno okay?>>
<< si, certo.>> dico. << Adesso arriva il mio ragazzo, te lo faccio conoscere, math non dirlo a mamma e papà.>> annuisco.

Entriamo dentro a un negozio in cui prendo tutto il materiale scolastico e appena usciamo ci ritroviamo un ragazzo difronte a noi, è il ragazzo di Joyce. Lo abbraccia e camminano mano per mano.
Entro di scatto dentro a un negozio dove c'è tutta la roba per decorare la mia stanza.
Prendo una coperta nera, 4 scatole di vernice di colore verde, giallo, rosso e blu, però di grandezza media, altrimenti potrei farci anche un'altra stanza.

Esco fuori e non vedo Joyce, credevo sarebbe rimasta fuori. Cammino cercando di trovarla con tutte le buste in mano, abbastanza pesanti.

All'improvviso mi scontro contro qualcuno me cade tutto per terra.
<< Stai attenta.>> dice una persona e se ne va. Credevo che mia crebbe aiutato, per educazione.
<< Molto gentile eh, grazie per l'aiuto.>> dico.
Ritorna indietro.
<< cosa?>> sento dalla stessa persona appena finisco di mettere tutte le cose comprate di mettere tutte le cose comprate dentro le buste.

Alzo il viso per vederlo: è alto, capelli marroni , occhi verdi ed i muscoli non sono troppi, è veramente carino, anzi bellissimo, ma questo non prende per scontato quello che ha fatto.

<< Ho detto: molto gentile, grazie per l'aiuto. Guarda che ti ho fatto un complimento, hai vinto il premio per la persona più egoista. >> dico senza peli sulla lingua.
<< Scusa non hai paura di provocarmi? Sono Ryan Smith e tu sicuramente mi conosci.>>
Dice ma non capisco il perchè.
<< Mi dispiace tanto ma sicuramente tu non sei la persona più famosa qui a New York, ci sono molte celebrità. Non ho la minima idea di chi tu sia.>> e me ne vado, continua a guardarmi come se fossi un alieno.

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