Rapimento

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~Nimerya~

La mattina seguente alla battaglia mi ero svegliata nella stanza di Sofia, in quanto avevo passato la notte vicino a lei, con la speranza che si risvegliasse. Sentii dei passi avvicinarsi sempre di più alla porta, successivamente quest'ultima si aprì mostrando Francesco, che senza esitazione entrò nella camera.

"Ancora niente?"
Chiese con tono di voce serio, sembrava infastidito da qualcosa, ma non indagai.

"Dalle tempo"
Risposi con calma per non svegliare la ragazza che stava dormendo

"Ho detto che non è pronta per questa cazzo di vita!"

"La smetti? Ha vent'anni, sa badare a sé stessa! Magari ti ha parato il culo!"

"Facendosi quasi ammazzare?!"

"Ma che cazzo c'avete da urlare?"
Borbottò una voce assonnata e addolorata...

Mi girai verso Sofia, che stava cercando di sedersi sul letto... la guardai per qualche secondo in tutta la sua bellezza. Nonostante fosse piena di ferie era una ragazza bellissima ed il suo carattere forte le avrebbe permesso di fare qualunque cosa.

"Piccola"
Sussurai abbracciandola appena finì di sistemarsi sul letto...

"Nim... mi stai soffocando"
Disse lei cercando di staccarsi dal mio abbraccio, non era mai stata una persona che mostrava affetto ed ogni volta che l'abbracciavo lei non sapeva cosa fare

"Oh... scusa piccola"

~Sofia~

Mi guardai intorno un po' confusa... nonncapivo perché mi trovavo sul mio letto con una Nimerya preoccupata accanto ed un Francesco arrabbiato.
Non ricordavo di aver combinato qualcosa... inoltre mi faceva male la testa ed il fianco destro, però non ne capivo il motivo.

"Cos'è successo?
Chiesi un po' indolenziota

"Non ricordi nulla?"
Domandò mio padre guardandomi attentamente e cercando di capire se avessi afferrato il discorso.

"Ah si..."
Dissi ricordando gli eventi del giorno precedente e collegando i dolori che avevo a tutto ciò

"Chi era il bersaglio?"

"Tu..."

Mio padre mi guardò per qualche secondo per capire se stessi mentendo oppure no e senza aggiungere altro se ne andò via, lasciandomi nelle "grinfie" di Nimerya, la quale stava silenziosa vicino al mio letto.

"Ti porto la colazione, piccola"
Disse lei alzandosi lentamente ed accarezzandomi i capelli con delicatezza.

"No, scendo giù"
Replicai io decisa, non volevo stare nella mia stanza per tutto il giorno, avrei preferito morire nella battaglia contro il cecchino piuttosto che starmene a letto.

"Sicura?"

"Si, arrivo tra 20 minuti, il tempo di farmi una doccia e togliermi quest'odore di sangue di dosso... "

"Fai con calma devo ancora preparare tutto"
Mi informò la donna regalandomi un bellissimo sorriso e lasciando la stanza.

Mi alzai dal letto con cautela ed andai in bagno, mi tolsi lentamente gli indumenti che avevo ed anche la garza dal fianco sinistro. Non riuscivo a capire come aveva fatto quello stronzo a farmi una cosa del genere. Quando mi misi sotto il getto dell'acqua la ferita cominciò a bruciare, il dolore era fastidioso ma non potevo sopportare l'odore di sangue che avvolgeva il mio corpo, quindi dovevo resistere.

Dannazione!

Una volta terminata la doccia mi misi un paio di jeans neri un po' strappati, delle scarpe bianche ed una t-shrt del medesimo colore, molto larga... ovviamente prima di vestirmi mi ero messa una nuova garza per evitare di insanguinare la maglietta. Mi legai i capelli in una treccia laterale, misi degli orecchini d'argento e un po' di eyeliner agli occhi.

~ Conflitti ~ 🥀Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora