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Louis lo aveva chiamato ancora una volta. E, ancora una volta, Harry non aveva risposto. Non che non volesse farlo, anzi, aveva una tremenda voglia di sapere come stesse e cosa stesse facendo. Il punto era che, se si fossero trovati nuovamente nella situazione che era capitata il 24, non avrebbe saputo cosa fare. Voleva stare con Louis, certo, ma non poteva, non dal momento che stava con Jonathan.

Quello, poi, era un altro tasto dolente. Lui e il suo fidanzato non si sentivano assiduamente ormai da giorni. Stavano trascorrendo le vacanze di Natale separati e nessuno dei due pareva risentirne. Almeno così sembrava a Harry, che non sentiva la sua mancanza, ma aveva la sensazione che fosse lo stesso anche per l'altro.

Era come se improvvisamente avessero smesso di essere sulla stessa lunghezza d'onda.

Mentre pensava a come ovviare al problema di Louis gli venne in mente che tra due giorni si sarebbero visti alla festa di Capodanno organizzata da Liam a casa sua. Aveva subito accettato di trascorrere con loro la cena e la mezzanotte, senza neanche preoccuparsi di chi ci sarebbe stato, e quando aveva saputo della presenza di Louis ne era rimasto spiazzato.

Se da una parte ne era stato contento, perché quello implicava il fatto che lui e Louis si sarebbero rivisti a breve, dall'altra non era poi così felice. Prima di tutto non avrebbe saputo come giustificare il fatto che in quei giorni non avesse risposto alle sue telefonate, e poi non gli andava di vederlo prima di chiarire la questione con Jonathan. Non se la sentiva di trascorrere del tempo con Louis mentre era ancora fidanzato perché non era sicuro di poter gestire i suoi sentimenti.

Era così perso tra i suoi pensieri che gli sfuggì persino il suono della lavatrice che lo avvertiva che il bucato fosse pronto. Si riscosse soltanto quando sentì il beep del cellulare che indicava l'arrivo di un messaggio. Lo consultò senza neppure pensarci, ma sussultò non appena lesse il nome di Louis. Dovette forzarsi per aprire il messaggio cercando di placare il cuore che batteva veloce nel petto.

Ehi, Harry, come va? Perché non rispondi alle mie chiamate? Ho fatto qualcosa di sbagliato?

La tenerezza che provò di fronte a quella richiesta sincera gli diede ancor più la misura di quanto tenesse a quel ragazzo. Era chiaro, ormai, che Louis fosse una di quelle persone entrate nella sua vita per restarci, anche se non sapeva ancora con che vesti. Non era fiero del suo comportamento, certo. Stava agendo come un ladro, sfuggendo ai suoi stessi sentimenti, e questo non era giusto né per lui, né per Louis. E non era giusto neanche nei confronti di Jonathan.

Provò l'istinto di rispondere al messaggio, ma non lo fece. Non era ancora il momento.

Cosa avrebbe potuto dirgli?

Dopo quel momento, comunque, Louis smise di provare a chiamarlo.

Harry non sapeva se esserne sollevato o terrorizzato.

***

Harry osservò il completo che aveva acquistato per la cena di quella sera. Ad essere onesto non amava vestirsi in maniera elegante, ma Liam aveva dato precise direttive su quella serata e lui non voleva di certo sfigurare. E poi era pure sempre la notte di Capodanno.

Aveva quindi optato per un paio di pantaloni blu scuro e una camicia bianca. La giacca non l'avrebbe messa per evitare di sembrare fuori luogo in un contesto comunque informale come casa del suo amico.

Sospirò stancamente osservandosi davanti allo specchio. Erano ormai due giorni che non sentiva Jonathan ed era chiaro, ormai, che qualcosa non andasse. Harry sentiva forte la necessità di parlargli, ma non voleva forzare le cose adesso che erano lontani. Al contrario, si era ripromesso di intavolare l'argomento soltanto quando si sarebbero visti da vicino. Voleva parlargli, sì, ma doveva aspettare i tempi giusti.

Il mio regalo di NataleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora