Capitolo 3

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Quattro ore.
Quattro maledettissime ore chiuse in questa dannata auto.

Scendo finalmente dall'auto. Resto a bocca aperta non appena vedo la mia nuova casa ma l'interno mi rende ancora più sbalordita.
È una villa a due piani con un giardino enorme e una piscina altrettanto grande.
Anche la piscina interna non mi dispiace, è altrettanto grande e inoltre c'è molto spazio da poterci mettere delle sdraio per potersi rilassare al massimo.

Inizio a prendere tutti gli scatoloni e li sistemo man mano nella mia nuova camera.
Sistemo prima i vestiti nell'armadio. i libri nella libreria, i trucchi nel porta-trucchi è così via...
Dopo circa tre orette finisco finalmente di sistemare tutto.
Decido di farmi una doccia e sciacquare via tutto lo stress accumulato in queste ore.
Una volta finito mi vesto e decido di andare in camera di mia sorella, busso e non ricevendo alcuna risposta apro la porta e...
"CAZZO KATHERINE SEI PEGGIO DI UN BRADIPO" Urlo disperata.
Mia sorella è distesa sul letto con il cuscino in faccia ed in mano un libro, per terra ci sono vari vestiti, l'armadio è aperto e al suo interno ci sono solo dei cappotti, alcuni scatoli sono ancora chiusi mentre altri hanno il proprio contenuto sparso per terra.
Dovrei svegliare mia sorella, se lo vedesse mia mamma si arrabbierebbe di sicuro.

C'è una bottiglia d'acqua sulla scrivania.

E se poi si arrabbia?

Tu intanto la svegli..poi si vede.

Decido di seguire la mia coscienza.
Mi avvicino con passo felpato a mia sorella e con molta calma le verso una peté di acqua addosso.
"AMANDAAA" inizia ad urlare guardandomi con gli occhi iniettati di sangue.
"Dimmi sorellina" rispondo calma
"CHE CAZZO HAI FATTO"
"Ti ho solo versato dell'acqua addosso per svegliarti, era difficile da capire?"
"TU" mi indica.
"Ora me la pagherai cara" continua.
"No tu ora sistemi la tua camera" rispondo con una certa non calanche uscendo poi dalla stanza.

Ho deciso che andrò a fare una passeggiata così da iniziare ad ambientarmi, studiare tutto ciò che mi circonda, cercare dei posti dove poter passare le giornate quando mi servirà prendere una pausa da tutto e tutti.
Prendo le air pods, avviso i miei, faccio partire una playlist casuale e mi dirigo verso quella che dovrebbe essere la piazza principale della città.

Shame of my bodyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora