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Oggi è il giorno.
Oggi conoscerò la famiglia di Shawn.
Aiutatemi.
Non ho davvero idea di come comportarmi, so solo che sto sistemando ogni singolo dettaglio, ma più guardo l'insieme del tutto: la casa, me, l'atmosfera, il cibo, persino il profumo di ogni stanza, più mi sembra fare schifo e continuo a rivoluzionare ogni cosa, sembro pazza.
Ormai tra venti minuti saranno qua, Shawn è andato a prenderli al JF Kennedy International Airport e mi ha mandato un messaggio appena salito in macchina come gli avevo chiesto.
Anna mi guarda, ha una mano che le copre poco il viso, scuote la testa e mi osserva divertita, «Kal rilassati, è tutto ok, è perfetto e pure tu lo sei, stanno venendo per conoscerti, sono entusiasti, vuol dire che gli piaci, andrà benissimo» prova a tranquillizzami.
Non sto più nella pelle, non vedo l'ora di vederli dal vivo, ma allo stesso tempo sono terrorizzata e spero incontrino solo semafori rossi.
«Non posso stare tranquilla Ann, sarò sotto osservazione per i prossimi tre o quattro giorni! È peggio di stare in quarantena con una malattia che nessuno conosce!» gesticolo freneticamente, «Kal non esagerare, sono solo degli esseri umani!» Ride, «"but I'm only human"» canticchio, «esatto, una cosa del genere!» annuisce sorridendo con un sopracciglio alzato, di sicuro starà pensando "quanto è strana la mia amica", «in realtà non stavo prendendo in considerazione quel che hai detto, stavo cantando la canzone di Christina Perri, mi ci hai fatto pensare» dico in tono ovvio, «invece dovresti ascoltarmi, andrà tutto bene, ci hai anche videochiamato, no? È un po' come conoscerli, andrà tutto bene» insiste, «and I bleed when I fall down, I'm only human and I crash and I break down, your words in my head, knives in my heart, you build me up and then I fall apart, 'cause I'm only human» riprendo a cantare e la ignoro perché senza volerlo non fa altro che aumentare la mia ansia. Vedo con la coda dell'occhio che fa spallucce e si gira in direzione della cucina, così prendo il telefono dalla tasca e metto direttamente la canzone col volume al massimo, inizio a dimenarmi con la convinzione di saper ballare e scuoto come una bacchetta magica il piumino per spolverare via la polvere che in realtà non c'è da circa 5 spolverate fa.
Inizio a cantare usando l'oggetto piumoso come microfono quando all'improvviso sento la serratura della porta e mi si gela il sangue.
Sono qui.
E io non riesco a muovermi.
Sono nuovamente spettinata, in una posa stile rockstar con il mio amico piumino in mano.
Non era esattamente così che immaginavo il nostro incontro.
Mille immagini mi passano veloci nella mente: loro che mi guardano e ridono, o si offendono, o mi guardano male e passano il resto della loro vacanza a parlare male di me alle mie spalle, o la peggiore, si arrabbiano e prendono il primo aereo per tornare a Toronto solo andata assieme a Shawn, e tutto solo per la mia nuova stupida fissazione per la polvere!
La porta si apre, mi affetto a ricompormi e nascondo le piume dietro la schiena.
«Benvenuti» dico sforzando un sorriso, ma la porta ora spalancata rivela solo Alex con due buste piene di spesa che mi guarda divertito e non riesce a trattenere una risata fragorosa.
«Kal tutto bene? Sembra che tu abbia la coda» dice faticando a prendere aria, faccio un respiro profondo ma so di essere diventata bianca in viso, «MI HAI FATTA SPAVENTARE» grido indicandolo ancora con l'oggetto in mano, «non sono ancora arrivati, non è così?» chiude la porta e continua a squadrarmi con aria divertita, «se fossero già arrivati io sarei qui a ballare con uno spolverino in mano secondo te?» spalanco gli occhi andandogli in contro e prendendo una busta dalle sue mani, «tutto è possibile quando si tratta di te Kal» fa spallucce.
Dev'essere una nuova moda finire una conversazione facendo spallucce, nel giro di 10 minuti è già successo due volte.
«Hey baby» ci raggiunge Annabeth prendendomi il bastoncino piumato dalle mani e dando un bacio a stampo ad Alex.
Penso non mi abituerò mai a vedere queste "effusioni" da parte loro, le circonda la vita con un braccio e le restituisce il piccolo bacio, nel frattempo il mio cuore esplode.
Tutto molto bello fino a quando non realizzo che ora anche io e Shawn stiamo assieme ed è questa la ragione della visita della sua famiglia, faremo anche noi così? Dovrò salutarlo così quando entrerà in questo appartamento seguito dai suoi "creatori" ? Spero di no, non credo mi sentirei a mio agio.
«Kal hanno suonato» mi dice Ann agitando una mano davanti al mio viso, «HANNO COSA?!» mi agito, «hanno su-o-na-to» ripete, «no no no no, non sono prontaa, cosa dovrei fare?!» entro nel panico, «inizia aprendo la porta» dice sarcastico Alex, «giusto, meglio se non li faccio aspettare» sussurro, «muovitiii» dice ridendo, «si, giusto» dico aprendo la porta.
Indosso il sorriso migliore che posso e ripeto «benven- oh, ciao Patrick» faccio un sospiro di sollievo rendendomi conto che è il postino, «tutto ok Kaley?» «sisi, scusa, sto aspettando degli ospiti» «speciali» aggiunge Al, «molto speciali» specifica Ann, per quanto non mi abituerò mai alla loro relazione non posso negare che sono l'uno perfetto per l'altra. «Oh, capisco, però qua c'è solo della posta» ridacchia facendo sollevare i suoi baffi e illuminando gli occhi celesti. Mi dal e buste da lettere e saluta, fa qualche passo e si gira nuovamente nella nostra direzione «ci sarete alla festa per il mio pensionamento, vero?» dice, «si Pat, tranquillo» sorrido. Saluta nuovamente ed esce dal corridoio.
È il nostro postino da quando ci siamo trasferiti qui, all'inizio c'ero solo io e ogni mattina passava anche solo per salutare perché aveva notato che qualcosa non andava, così abbiamo fatto amicizia, è il vecchietto più simpatico che io conosca, è quasi un nonno per me. Sorrido al pensiero di quando mi ha presentato a sua moglie come "sua nipote acquisita" due anni fa, a Natale.
«Ok Kal, vai a sistemarti i capelli» mi dice Ann, faccio si col capo e vado in bagno, prendo la spazzola e comincio a pettinarmi.
Mentre mi sistemo i capelli sento ancora una volta il campanello, Patrick deve essersi dimenticato di darci qualche volantino o bolletta, Shawn ha la chiave in fondo.
«KAAAALEEEEY È PER TEEE» sento la voce di Anna, «Ann non importa, prendilo tu e lascialo sul tavolino, lo prendo dopo» rispondo, «Kal non posso metterlo sul tavolo» ride, «perchè?» chiedo riponendo la spazzola nel cassetto, «è arrivato Shawn» dice Alex mentre esco dal bagno.
Oddio, sono qui.
Sono rimasta mezz'ora davanti a quella cavolo si porta e ora che finalmente sono arrivati sono in bagno, ma davvero?! Ditemi che è uno scherzo.
Sistemo un'ultima volta i capelli con le mani e corro nell'ingresso.
L'ansia mi divora, ora mi odieranno, non è così? Dovevo essere lì.
Guarda il lato positivo Kaley, almeno non hai lo spolverino in mano.
«Benvenuti» gli sorrido sperando che non si noti il nervosismo, «scusate se non ho aperto io, credevo fosse il postino...non che i postini non siano importanti, voglio dire, io sono amica del nostro postin-ha 63 anni! Cioè, non che io frequenti sessantenni...insomma, non ci sarebbe nulla di male, voglio dire...si, ecco, benvenuti» mi guardò attorno confusa dalle mie stesse parole, Manny-il papà di Shawn- ride, «non preoccuparti, abbiamo afferrato il concetto» dice facendo l'occhiolino, mentre Karen-sua moglie- mi guarda attentamente in silenzio, si avvicina di più a me e, mentre aspetto che mi dica che sono maleducata, mi stringe a se. «Sei ancora più bella dal vivo, le foto non ti rendono giustizia!» esclama. "Le foto? Quali foto? Shawn, più tardi dobbiamo parlare" penso, «aww, grazie, che carina» è quello che dico, «anche lei è bellissima» mi complimento a mia volta, «dammi pure del tu, sei la ragazza di mio figlio dopo tutto!» sorride ancora e noto che assomiglia davvero tantissimo al ragazzo riccioluto davanti a me, molto più di quanto mi era sembrato.
«Mammaaa, smettila, la imbarazzi» la riprende Shawn in tono divertito, «allora, loro sono Annabeth e Alex, gli altri due miei amici e coinquilini» continua, i miei amici stringono le mani ai suoi genitori e gli fanno strada verso la cucina.
Io, Shawn e sua sorella Aaliyah rimaniamo soli in soggiorno, tra la porta e il divano, lei è l'unica a non avermi ancora detto nulla e inizio a sentirmi in soggezione.
«Cavolo, vi somigliate tutti tantissimo» provo a rompere il ghiaccio, «giá, ce lo dicono tutti! Non pensi sia inquietante, vero?» mi guarda speranzosa, «inquietante? No, affatto, è adorabile» le sorrido, «menomale! Mi stai simpatica, ho fatto il tifo per voi due dal primo messaggio di Shawn! Scusa se siamo piombati qui all'improvviso ma volevo conoscerti prima che mio fratello potesse combinare qualcosa di stupido» fa spallucce, «non preoccuparti, mi fa piacere avervi qui! Dal primo messaggio di Shawn hai detto? E che c'era scritto?» alzò un sopracciglio, «bene, questa conversazione è finita, ci aspettano in cucina, andiamo a mangiare.» ci interrompe, «si, andiamo dai» dice Aaliyah facendo rilassare le spalle del fratello, «comunque diceva che sei bellissima e che se non aveste scelto lui come coinquilino sarebbe comunque venuto qui e ti avrebbe invitato a cena» dice terminando con la lingua tra i denti, «Liyah, mi avevi promesso che non glielo avresti detto» si lamenta Shawn mentre le sue guance si colorano di rosso, «ups» risponde lei con uno sguardo da angioletto. «Sei tremendamente adorabile» rido guardandolo negli occhi.
Mi abbraccia e raggiungiamo gli altri in cucina.

[Spazio me]
Heeeey, Sorry Sorry Sorry, ci metto tantissimo lo so, spero almeno valga la pena l'attesa, vi voglio bene!
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Lemme Kno everything :3

Room Mates||Shawn Mendes (2)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora