Seconda giornata

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Stavo assistendo alla lezione di letteratura inglese e mi affascinava quella lezione poiché il libro che veniva presentato era orgoglio e pregiudizio il capolavoro di Jane Austen, un libro che io stesso ho letto e mi era piaciuto da impazzire. La professoressa Young di 39 anni circa, bionda e boccolosi , snella,occhi azzurri con una camicetta bianca e un blazer azzurro che le risaltano gli occhi,dei pantaloni attillati neri e dei tacchi neri porse una domanda, se Elisabeth Bennet la protagonista del romanzo può essere considerata femminista
e inizió un dibattito tra due ragazzi. Un ragazzo ha affermato che la Bennet non si può considerare femminista poiché alla fine lei si sposa mr darcy , da un uomo quest' affermazione è proprio da considerare non oggettiva ma soggettiva infatti una ragazza ha subito replicato dicendo che lei è femminista per il contesto storico e per la società in qui lei viveva e che questo libro può essere considerato rivoluzionario poiché lei ha rifiutato la prima proposta di mr darcy poiché l'ha trattata male e in quell'era una donna che dice NO non era molto corrente come le donne a quell'era dovevano essere belle, sorridere e assecondare l'uomo in ogni sua decisione e gesto, non prendiamo in giro anche oggi la società preferirebbe donne così per questo ha affermato la ragazza che quel NO è stato una sorta di emancipazione ma soprattutto di rispetto per se stessa un tema molto importante poiché prima che gli altri ci rispettano, noi donne ci dobbiamo rispettare innanzitutto per prime. La lezione finí proprio con questo dibattito e come la sua risposta mi era piaciuta particolarmente e anch'io la pensavo nello stesso modo ho rivolto la parola a lei dicendo ben fatto ragazza hai zittito quel maschilista e lei rise e mi disse grazie e che si chiama vanessa e così le chiesi se avesse voglia di prendere un caffè con me e lei rispose volentieri e quindi ci dirigemmo verso la caffetteria e prendemmo un caffè a vicenda e iniziammo a chiaccherare chi sono i nostri autori preferiti mentre sorseggiammo il caffè. Vanessa diventó una mia amica infatti i giorni seguenti iniziai a frequentare la sua compagnia che era composta da Natalie e Katherine. Natalie era una ragazza afroamericana che voleva diventare avvocato e cercare di cambiare il sistema giudiziale americano sui problemi che affliggono le communità di colore mentre Katherine voleva diventare una professoressa di letteratura come vanessa. Tutte mi chiesero come fossero i ragazzi italiani poiché loro hanno la visione che tutti gli stranieri sono dei figoni mentre i loro sono dei cessi e io dissi ma scherzi i ragazzi americano sono proprio dei boni rispetto ai nostri ma d'altronde è sempre così ci affascinano sempre cose lontane dai nostri occhi,non riusciamo mai a catturare la bellezza che ci circonda solo quando un giorno ci svegliamo e non esiste più ne cogliamo la vera bellezza.
Le ragazze erano proprio simpatiche e mi hanno invitato a una festa di notte nel campus ed ero molto eccitata quindi senza esitare accettai di andarci. Si era fatta sera sono andata nella camera di Vanessa per prepararmi e indossai dei shorts e un top bianco con dei sneakers bianchi. Avvevo i capelli legati in una coda alta e molto tirata e stavano troppo bene i miei capelli neri lisci. Con il makeup non volevo esagerare quindi mi sono fatta l' eyeliner e ho messo le ciglie finte con il mascara e alle labbra ho messo un lucidalabbra color nude.

Estate a New YorkDove le storie prendono vita. Scoprilo ora