Yoongi mi portò per l'ultima volta sopra la sua motocicletta, partimmo da casa sua e senza sapere una metà, vagammo per le strade contorte campagnole. Io senza casco, lui anche, amava il rischio, io invece lo desideravo.
Non mi tenetti a lui, porsi soltanto le braccia in aria, lasciando gli occhi aperti, cercando di fotografare il paesaggio mistico tutt'intorno alle mie articolazioni. Quando proposi quest'idea, non si ritrovò su se stesso a ragionare sul farlo o meno, mi portò la sua seconda giacca per la motocicletta e decidemmo di partire.
Urlai a più non posso, riuscii a rimanere qualche secondo in piedi, con le ruote brucianti, con il vento gelido dentro gli occhi, tra le ciglia, con le lacrime rapide che continuavano a scendere, con i ganci sulle gambe, con il nastro adesivo sulla gola, con la voglia di essere un tutt'uno con il vento.
Lui mi osservava, alcune volte preoccupato, altre volte con una smorfia sul viso. Mi compiaceva, amava vedermi felice, amava fare quello che piaceva fare a me, semplicemente perché vedermi contento di ciò che facevamo insieme lo rendeva fiero di essere mio amico, di aver dato tanto pur di rendermi quello che sono. È più grande, lo rispetto, mi piace, copio quello che fa, penso che sia un bravo consigliere, cocciuto, folle ed intuitivo.
Volevo che mi esplodesse il cuore, volevo ricevere vibrazioni di calore provenienti da dentro, volevo sentire il battito attraverso le corde vocali, volevo toccare il terreno, sfregiarmi la punta delle dita.
"Ti sfido" gridai, toccandolo.
"A fare cosa?" domandò, concentrato sulla strada stretta e vorticosa.
"Alzare le braccia"
"Jungkook, sei un gran coglione. Però-"
"Però cosa?"
"Vorrei farlo"
"E allora fallo!"
"E se cadiamo? Sono sicuro che qualche osso lo sgretoliamo" propose, preoccupato.
"Rallenta, non abbiamo nessuno dietro, questa strada è desolata" dissi, per poi continuare.
"Casomai cadiamo tra le piante"
"Al mio tre"
"Quindi lo fai veramente?" domandai, esaltato.
"Solo perché sei tanto speciale"
"E purtroppo ancora non lo capisci"
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Dopotutto [kth ; jjk]
Fanfictionmentre jungkook sorrideva inconsciamente ai messaggi di taehyung, quest'ultimo non vedeva l'ora di incontrarlo per chiedergli quale fosse il suo colore preferito