Capitolo 1

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*DRINN DRIIN*

Apro gli occhi lentamente, poco dopo aver sentito il suono della sveglia.
Un altra giornata, sicuramente del cazzo, sta per iniziare, dato che oggi è il primo giorno di scuola.
Mi alzo a malavoglia dal letto, e barcollando un pó mi dirigo in cucina, presentando la figura di mia mamma seduta a tavola, davanti ai miei occhi.

«buongiorno bibi» dice sorridendomi

Mia mamma è sempre stata molto dolce con me, e comprensiva, nonostante spesso ci litighi le voglio molto bene, ma purtroppo, nonostante lei si sforzi, non riesce a capirmi, come non ci riesce la maggiorparte delle persone, tranne la mia migliore amica Carlotta.

«buongiorno ma» rispondo afferando un pacco di biscotti.

Mi chiamo Bianca Casetti, ho 16 anni, e abito a Roma, in un quartitere periferico della capitale.
Diciamo che la mia vita è un pó un casino.
Ho pochi amici, perchè sono una persona che preferisce non circondarsi di gente falsa per non restare sola, e preferisco avere quelle poche persone intorno, ma vere.
Non ho un buon rapporto con mio padre, cioè, non ci capiamo proprio, abbiamo due caratteri completamente differenti,  praticamente discutiamo sempre, sono poche le volte in cui siamo tranquilli.
Lui dice che sono io che devo "crescere", bah.
Peró non mi hanno mai fatto mancare nulla, almeno questo.
Frequento Il liceo delle scienze umane, in realtà non so ancora precisamente cosa vorrei fare, ma di sicuro lo studio centra poco e niente.
Io vorrei riuscire a fare qualcosa nell'ambito musicale, dato che suono il pianoforte da quando ho 7 anni, e il mio sogno è sempre stato quello di dare lezioni ai bimbi piccoli,
Di creare qualcosa di mio, che mi renda felice.
Purtroppo, sono una persona che si fida poco della gente, ho preso troppe batoste, mi sono illusa troppo, ho lasciato che le persone mi facessero del male, gli ho dato le pallottole per sparare, per la mia ingeniutà, e per il cercare di vedere sempre il lato buono nelle persone, sbagliando.
Si, e ho anche un carattere abbastanza difficile, devi sapermi prendere ecco.
La mia unica relazione è durata per quasi un anno, ed è stata la scelta più brutta che potessi fare, la persona in questione si chiama mattia, e bhe, mi ha solo usata per arrivare ad un altra persona, non mi amava veramente, mi ha soltanto presa in giro, così per divertimento.
Quando io forse, me ne stavo davvero innamorando, menomale che le cose sono andate come sono andate e che sono riuscita a lasciarlo, ho sofferto tantissimo.

«terra chiama biancaaa!» la voce di mia mamma mi risveglia dai miei pensieri.

«scusa mamma, stavi dicendo qualcosa?» rispondo ricomponendomi.
«si tesoro, se non ti sbrighi fai tardi e perdi l'atac» dice lei

Guardo l'ora dal mio cellulare, cazzo, sono le 7:10.

«corro» dico alzandomi di scatto da tavola e raggiungendo la mia cameretta.

Mi piazzo davanti all'armadio per scegliere qualcosa da indossare, opto per un jeans blu scuro ed una maglietta a maniche corte bianca.
Ai piedi indosso le mie amate vans.
Ho uno stile molto semplice, non amo essere appariscente.

A passo svelto vado verso il bagno per lavarmi, ed indosare gli abiti scelti in precedenza.
Spero di non fare tardi, almeno il primo giorno vorrei sembrare una persona normale.

Dopo essermi lavata e vestita, metto il profumo, indosso la mia amata collana con le stelle, e metto un filo di mascara, per non sembrare uno zoombie.

Ritorno nella mia camera, prendo il cellulare, le cuffie, lo zaino preparato la sera prima, ed esco di casa salutando mia mamma, mia sorella ancora dorme, lei ha 21 anni e bhe, non frequenta più la scuola, quanto la invidio!

Corro verso la fermata, in anticipo di pochi secondi dato che appena arrivo l'autobus fa il capolinea davanti a me.
Salgo, e metto le mie amatissime cuffiette.
Io vivo di musica, senza non potrei stare, per me è tutto.
Parte "amici mai" di Venditti, uno dei miei artisti preferiti.

"Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi, e poi ritornano..."

Ogni volta che sento questa canzone, non riesco a trattenere le lacrime, è un capolavoro, e io ho la lacrima facile...

*
«buongiorno bianchè» dice carlotta, la mia migliore amica

«buongiorno car» dico io sorridendogli

bene, l'inferno sta per incominciare.
Sono appena arrivata fuori scuola, e la campanella è suonata in questo preciso istante.
Da come avrete capito io non ho un buon rapporto con la scuola, odio stare li dentro, e la maggiorparte delle volte odio le persone che la frequentano.
Sono false, parlano, parlano, e parlano.
Sanno solo giudicare.

Entro a malavoglia nella mia aula, e mi siedo all'ultimo banco vicino alla mia migliore amica.
Le persone iniziano ad entrare, compreso il trio delle galline, non mi erano mancate per niente durante l'estate.

Con lo sguardo perso verso il vuoto, sento la porta dell'aula chiudersi, segno che il professore è entrato.

«buongiorno ragazzi! Come sono andate le vacanze?» domanda il nostro prof di matematica.

Alcuni dei miei compagni incominciano a raccontare delle loro vacanze, fino a quando la porta non si apre, presentando una figura a me sconosciuta.

Angolo Autrice:

Ciao ragazzi! Eccomi qui, la storia precedente l'ho eliminata, per vari motivi, e ho deciso di incominciare una nuova storia.
Ce la metteró tutta per portarla avanti, spero vi piaccia.

Ci vediamo presto per un nuovo capitolo! Un bacio❤️

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