Dichiarazioni

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Roberto era emozionatissimo. Aveva la bocca secca, il cuore a mille, le mani sudate ed era irrequieto.

Lara lo abbracciò facendo attenzione a non sporcargli il vestito con il trucco.

Era arrivato il grande giorno.

Avevano deciso di sposarsi solo al comune e di non fare una cerimonia troppo sfarzosa, solo pochi invitati con cui condividere il lieto giorno.

«Pronta?» chiese Roberto alla figlia, porgendole il braccio.

Lara annuì e si mise a braccetto del padre. Tony era dietro di loro e si stava dando un'ultima occhiata allo specchio.

«Non capisco perché mia madre stia piangendo da stamattina, voglio dire, mica si sta sposando suo figlio!» disse l'uomo sistemando la cravatta.

La sala del comune era già piena di invitati, i testimoni presero posto nelle prime file e Lara lasciò il braccio del padre per sedersi accanto a Tony.

Roberto si fermò accanto alla cattedra e salutò il sindaco. Poi si girò verso l'uscio e vide Camilla avanzare a braccetto con il padre.

Era la donna con cui aveva deciso di passare il resto della sua vita e non poteva essere più felice di come era in quel momento. Pur se era leggermente spaventato di poter rovinare tutto. Sarebbe riuscito a non combinare un pasticcio? Sarebbe riuscito a non desiderare nessuna altra donna. Stranamente trovò la risposta, positiva, nel vedere Tony e Lara sorridergli dai primi banchi. Ci sarebbe riuscito, perché lui amava quella donna e non avrebbe mai potuto fare qualcosa che potesse farla soffrire.

Lara strinse la mano di Tony, anche lei era emozionata. Finalmente suo padre avrebbe avuto una compagna e lei si sentiva pure meno in colpa perché non lo stava lasciando solo. Ormai era deciso: si sarebbe trasferita definitivamente da Tony.

Quella mattina, mentre Tony si faceva la doccia, Lara si era osservata di profilo allo specchio. La pancia era ancora piccolissima, se non quasi inesistente. Se non avesse saputo il suo stato, non l'avrebbe sicuramente immaginato. Mentre si guardava allo specchio, mentre poggiava le mani sul grembo, era arrivato Tony, ancora gocciolante e con l'asciugamano attorno alla vita, ed era andato ad abbracciarla da dietro, poggiando le sue mani su quelle di lei e lasciandole un bacio sul collo. Lara aveva guardato quella scena nello specchio. Loro due abbracciati, con le mani sul grembo di lei. Era stato uno dei momenti più felici della sua vita.

«Ho pensato che invece di comprare i vestiti premaman, potrei usare le tue maglie» aveva detto lei scherzando.

Lo avrebbe fatto principalmente per poter sentire sempre l'odore di Tony mentre lui era al lavoro, per poter sentire la presenza costante di Tony. Lui era diventato il suo universo.

Poi si erano vestiti eleganti per uscire. Avevano iniziato a dire qualche nome a caso per il bebè. Se fosse stato maschio l'avrebbero chiamato Ignazio? Come il signor Desiderio? E così via, nomi dopo nomi, per poi parlare di cosa chiedere alla signora Carmela di cucinare per il giorno dopo, di come Lara avrebbe potuto continuare la scuola nonostante il suo stato, e, nonostante tutto, si erano sentiti come una coppia di adulti.

Adesso erano lì, si tenevano per mano e assistevano ad uno degli eventi più importanti della vita di Roberto.

Lara era supereccitata, finalmente avrebbe avuto una sorta di mamma. Le avrebbero dato una sorellina o un fratellino? E mentre lo pensava, ricordò che presto lei sarebbe diventata mamma. Era una situazione così strana, ma, in fondo, così bella.

Al ristorante Giacomo fece l'occhiolino a Tony.

«E voi? Vi sposerete?»

«Prima devo avere il consenso del padre» aveva scherzato l'uomo. «Ad ogni modo, un matrimonio alla volta, che sennò mia madre non ha più lacrime da versare, ha pianto all'annuncio del bambino, sta piangendo per qualche motivo ora, piangerà per la nascita, devo aspettare che riacquisti un po' di liquidi, non posso mica farla prosciugare!»

Cento giorni per stravolgermi la vitaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora