Ti amo

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Tornai a casa subito dopo aver lasciato Vanessa. Ed mi mandò un messaggio avvertendomi che avrebbe fatto tardi. Decisi di ordinare la cena, nel nostro ristorante italiano preferito, e di aspettarlo. Mi ricordai di aver acquistato delle candele per Natale, ma di no averle usate: pensai di fargli una piccola sorpresa.

Lo chiamai per sapere a che ora sarebbe rientrato e mi disse un orario approssimativo sul quale, però, riuscii a regolarmi.

Sentii la porta aprirsi lentamente. Era tutto pronto. Vidi Ed immobile, meravigliato.

- Non entri?

- Cosa sta succedendo? – Mi domandò.

- Sarai sicuramente stanco, volevo cenare con te e ho pensato di organizzare qualcosa qui, soli, per stare in tranquillità.

Finalmente rividi il suo sorriso, quello vero. Mi abbracciò con forza, sollevandomi da terra.

- Grazie – Sussurrò nel mio orecchio.

- Ho ordinato il nostro menù preferito. – Lo informai.

- Perfetto. – La luce proveniente dalle candele gli illuminò il volto. Pranzammo quasi in silenzio, riappropriandoci dell’armonia che ci apparteneva da sempre.

Dopo cena ci spostammo sul divano.

- Com’è andata oggi?

- Tutto bene, abbiamo concordato la scaletta dei brani per il tour e provato un paio di pezzi acustici. – Tornò il silenzio. Feci un sospiro profondo prima di parlare.

- Ti amo. – Il respiro di Ed accelerò subito dopo aver sentito le mie parole. Le dissi così, senza pensarci troppo. Sentivo quelle parole mie. Mie e di Ed.

Lui scattò improvvisamente, mi prese il viso e mi baciò.

- Non sai quanto avevo bisogno di sentire queste parole pronunciate da te. Ti amo anch’io, non sai quanto.

Il suo sorriso rimase lì per tutto il tempo, dividendo il naso dal mento.

Ci pensai un attimo. Lo osservai. Non avevo mai capito quanto fosse fragile l’uomo davanti a me; e la sua fragilità adesso era tutta nelle mie mani.

- Vieni con me a letto. – Gli dissi, prendendolo per un polso, mentre spegnevo le candele.

Ed mi seguì in silenzio. Vicino il letto mi abbraccio da dietro spostandomi i capelli e baciandomi il collo. Per la prima volta, da quando lo conoscevo, quella notte riuscii a vedere dentro di lui, attraverso il suo sguardo. Solo gli occhi non cambiano mai con il passare degli anni.

L’indomani fui svegliata da un leggero solletico sulla guancia. Ed mi stava lasciando dei piccoli baci a fior di pelle.

- Ti amo. – Bacio. – Ti amo. – Bacio. – Ti a…

- Ok! Sono sveglia! Promesso! – Gli dissi con un occhio aperto e uno chiuso. – E ti amo anch’io.

Era felice come un bambino la notte di Natale. Si alzò canticchiando, preparò la colazione e scese a prendere il latte riportando un mazzo di tulipani, i miei fiori preferiti. Tutto era tornato alla normalità

- Ho preso la mattina libera. Voglio passare del tempo con te prima della tua partenza.

Anch’io ero felice.

- Cosa vogliamo fare? – Gli domandai.

- Qualunque cosa, non m’importa. Voglio solo stare con te.

- Allora torna a letto e prendi il mio portatile. Voglio farti vedere una cosa.

Ed mi raggiunse con il computer. Cercai una chiavetta USB nella borsa e la inserii nella porta dedicata. Aprii un file di testo e attesi il caricamento.

- Sto scrivendo una storia. C’è questo ragazzo, Daniel Ronetti, che è un grande appassionato di musica, suona la chitarra e ha questa voce molto particolare ma non riesce a farsi notare fino a quando non viene selezionato da un’Accademia musicale.

Gli spiegai con attenzione i dettagli di ciò che stavo scrivendo e sono certa che lui capì subito che il protagonista, in un certo senso, era ispirato a lui. Non gli avevo mai fatto leggere questo racconto perché c’erano ancora tante cose da sistemare e ricerche da completare, ma soprattutto non volevo caricarlo troppo presto della passione che provavo per ciò che faceva. Ed era consapevole del suo talento e come tale riusciva a trasmettere la sua determinazione e il suo sogno a chi lo circondava. Questo faceva di lui un grande artista.

Quel gesto sigillò il mio tentativo di fargli capire i miei sentimenti.

- Non pensavo provassi tutto questo per me. Perché non me ne hai mai parlato?

- Non me lo hai mai chiesto. Ho capito solo ora quanto fossi confuso, pensavo che l’avessi capito da tempo.

- Come potevo? Non mi hai mai detto di amarmi.

- Neanche tu però!- Gli feci notare.

- Avevo paura.

- Paura di cosa?

- Che tu non provassi lo stesso, o peggio che mi avresti lasciato.

- Ed…

- Ho visto chi hai frequentato in passato, ho capito chi è il tuo uomo ideale. Io di certo non lo sono.

- Il mio uomo ideale? E chi sarebbe? – Gli chiesi confusa.

- Sportivo, alto… brillante… - Elencò.

- Il mio tipo ideale è intelligente, pieno di passione per quello che fa e soprattutto una persona che crede in me e mi sostiene nelle mie scelte. Tu sei il mio uomo ideale. – lo corressi.

- Ti ricordi la canzone che stavo scrivendo giorni fa?

- Si. – Confermai.

- L’ ho scritta per te. Quando sarà finita prometto di fartela ascoltare.

Annuii felice e mi strinsi a lui, abbracciandolo. Rimanemmo così per tutta la mattinata.

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Nda FEELSSSSS 

Ciao :) mi fate sapere cosa ne pensate di questa storia? Vi piace??? Lasciatemi un commento e un voto ;)

Vi scrivo questa nota anche per informarvi di una cosa... il romanzo che ho nominato in questo capitolo è una storia che sto scrivendo e che inizierò a postare il 4 Dicembre con la collaborazione del cantante di X Factor 2010 Davide Mogavero (twitter @Davide_off ) seguiteci e vi terremo aggiornati (su twitter mi trovate @C_r_i_s_21d). 

Il prossimo capitolo è già scritto e lo posterò molto presto... voi fatevi sentire.

Ciaoooo

Don't (Ed Sheeran)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora