Un pessimo Venerdi 17

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Quel Venerdì di metà gennaio Alice Allevi si svegliò maledicendo la caldaia e Claudio Conforti, il suo fidanzato, decollato per Londra il giorno precedente.

A Roma era nevicato tutta la notte e la città imbiancata sembrava uscita da un libro di favole, ma lei non era nel mood giusto per apprezzare l'evento.

"Il cretino doveva partire per un congresso proprio ieri? Come faccio adesso?"

Indossò un pesante maglione sopra il già voluminoso pigiama di flanella e corse nel bagno a prendere la stufetta elettrica.

La sistemò in cucina e l'accese speranzosa. Buio.

«Cazzo! E adesso? È saltata la corrente e mi tocca andare in cantina».

Sbuffando e sempre maledicendo Claudio, indossò anche un piumino, calze pesanti e i nuovi UGG, che peraltro non vedeva l'ora di inaugurare.

Riattivata la corrente e risalita in casa riportò la stufetta in bagno e decise di fare colazione al Bar.

Si lavò come un gattino, con la punta delle dita si bagnò gli occhi giusto per darsi una svegliata, si spruzzò di deodorante e si abbigliò come dovesse scalare l'Everest.

Non fidandosi a prendere la bicicletta –a Roma il traffico per i ciclisti è sempre un incubo, figurarsi quando nevica– si armò di pazienza e si diresse alla fermata più vicina della Metro. Era Cavour e la trovò chiusa.

«Eh no! Oggi il mondo si sta rivoltando contro di me!» urlò la nostra Alice al cielo ormai terso, mentre i passanti la guardavano incuriositi. Le mancavano gli sci e sarebbe stata perfetta per una gita a Cortina.

Un colpo di fortuna inaspettato le fece fermare un Taxi libero, sul quale salì contenta comunicando «All'Istituto di Medicina Legale per favore».

Si rilassò al calduccio dell'auto ma, dopo quasi un'ora di traffico impazzito, il tassista le comunicò che le sarebbe convenuto proseguire a piedi. Le mancavano ancora due chilometri.

Alice scese dalla vettura con le lacrime agli occhi e, sempre maledicendo Claudio  –il quale, poverino, non aveva nessuna colpa di quella nevicata proprio mentre era assente– giunse finalmente in Istituto con un'ora e mezza di ritardo.

Per trovarlo praticamente vuoto.

Vista la nevicata e le difficoltà di spostamento, la segretaria del Direttore, Professor Malcomess, aveva inviato un SMS a tutti ordinando di restarsene a casa al calduccio. A tutti... ma si era scordata di Alice.

La quale, ormai completamente abbattuta, decise che tanto valeva sfruttare il caldo del luogo per lavorare un po' sulla tesi.

Quando giunse la telefonata dal distretto di Polizia che richiedeva al più presto un medico legale a Ostia per un sopralluogo, rispose turandosi il naso «Scusa tu, io no capisce. Io faccio pulizia. Tu pulizia bisogno? No? Allora io no serve» e chiuse la telefonata, imprecando.

Si sedette alla sua scrivania e vide la data. Venerdì 17.

«Porca vacca!»

Si recò nello studio di Claudio, dove decise di passare il resto del weekend.

Meglio la compagnia degli scheletri che restare sola, in casa e al freddo, fino al suo rientro.

Meglio la compagnia degli scheletri che restare sola, in casa e al freddo, fino al suo rientro

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Questa shot è stata scritta per   @HorrorIT, per celebrare insieme il venerdì 17 del 2020

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