limbo: bloccato tra paradiso ed inferno

L'INIZIO DI TUTTO

L'alleanza tra agenzia e mafia era ormai stata decisa da anni, collabroavano insieme per poter avere più possibilità di poter uccidere Fyodor in futuro, ciò che li fermava era il non avere scrupoli dell'uomo, uccideva donne e bambini senza farsi problema alcuno, gli ostaggi erano ormai tanti e le vittime ormai erano state troppe, dovevano andarci con cautela sennò avrebbero fallito miseramente.
Fyodor ora era tornato in Russia, nella sua grande villa in cui riscuva a lavorare perfettamente senza correre alcun rischio, ovviamente lui non aveva paura anzi, amava l'emozione della morte dietro la porta che avrebbe potuto bussare da un momento all'altro, voleva godersi ogni momento.

~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~

Dato che l'alleanza tra l'agenzia dei detective armati e la Port mafia era diventata particolarmente stretta, Chuuya era tornato a fare coppia con Dazai sul lavoro e nonostante tutto ancora non erano riusciti ad acchiappare il russo. Questo perché tra i due ragazzi non vi era più il feeling e l'intesa degli anni bui, i sentimenti di Chuuya per il maggiore gli impedivano di essere concentrato a pieno e la cosa peggiore era che non riusciva a capire se il moro si divertisse solamente a prenderlo in giro o se era un modo per avere la sua attenzione perchè ricambiava i suoi sentimenti...
"se riuscissi a farlo ingelosire magari potrei scoprire cosa prova, ma come..." pensò tra sé e sé il povero ragazzo, oramai erano giorni che continuava a cercare un sistema che funzionasse... Poi la sua mente tornò al problema di Fyodor e allora gli si accese una lampadina, Dazai odiava Fyorod!
Chuuya prese velocemente il telefono e inviò al russo un messaggio sull'email che avevano trovato, ovviamente una trappola del moro, ma l'avrebbe usata per altri scopi...

-ho una proposta per te- fu il messaggio semplice e diretto che inviò.

Fyodor era nel suo studio a giocare ad un solitario, quando gli arrivò una mail sul PC fisso della casa, si avvicinò al computer e sorrise sfoggiando i suoi denti candidi che risplendevano a causa della luce artificiale, i suoi occhi splendevano a quella luce bianca e la sua pelle candita ne veniva riflessa, si mise seduto sulla grande poltrona da scrivania e rispose al roscio, non pensava avrebbero scritto, era palesemente una trappola, ma fyodor si divertiva davvero con poco.

-ti ascolto-

Il giovane mafioso non si aspettava una risposta così veloce da parte del nemico e ne fu estremamente contento, bisognava solo sperare che andasse tutto liscio.

-so perfettamente che questa è una trappola, ma se mi reggi il gioco con Dazai ti darò volontariamente delle informazioni e poi ho come l'impressione che possa interessarti vedere delle reazioni di Dazai che altrimenti non potresti mai osservare-

Chuuya sperava veramente che quel messaggio potesse convincere un uomo così pericoloso ed assurdo come Fyorod.

- "Oh, il ragazzo vuole giocare col fuoco, probabilmente non ha capito davvero con chi ha a che fare" - disse ridendo, tornando a finire la sua partita a carte, voleva fargliele sudare quelle risposte, non avrebbe certo fatto essere tutto così facile, sennò che gusto avrebbe provato lui? Impossibile che il cagnolino di Mori potesse dare delle informazioni al nemico, o era una trappola o il piccolo cucciolo era in un momento di confusione, oh si, quello che gli serviva, un cane randagio che necessitava di esser nutrito di ciò che desiderava.
- "Vuole giocare, allora giochiamo" - Si alzò dal tavolo e andò a rispondere.

-quindi mi vuoi dare informazioni su Dazai e sulla Mafia in cambio di cosa?non mi stai scrivendo per conto del tuo capo, lo so, cosa ti spinge così al limite? Amo giocare con i burattini come te, siete tutti così mentalmente fragili...-

Il roscio non fu sorpreso quando capì che Fyodor lo aveva lasciato con la visualizzazione, prese un respiro profondo e andò a farsi una doccia calda. Sperava lo aiutasse a stendere muscoli e nervi...
Quando tornò nella sua camera da letto vide la notifica di un nuovo messaggio e velocemente lo apri e deglutì aria, aveva i nervi a fior di pelle nonostante la buona mezz'ora passata sotto l'acqua bollente.