Capitolo 3

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La giornata si concluse con la lezione di matematica e come inizio scuola sembrava davvero non finire mai.
Jimin dopo aver messo tutto nel suo zaino, si alzò, ma poco prima si sentí afferrare da un polso.
“Scusa”, disse Jungkook lasciando andare la mano di Jimin “volevo dirti che se è un problema avermi come compagno di banco, posso spostarmi.”
Anche in quel momento Jimin si sentí confuso, ma alla fine il problema non era mai stato Jungkook, ma quelle oche da strapazzo, che continuavano ad assillare ogni belloccio della scuola.
“No, tranquillo”, disse mostrando un sorriso consolatorio.

Fuori la classe lo aspettavano Hobi e Taehyung. Erano entrambi curiosi di sapere perché Jungkook avesse rivolto la parola a Jimin, ma quest'ultimo fu più veloce di loro.
“Certo che quanto deve sentirsi arrogante per chiedermi se può spostarsi?”. Gli amici lo guardano confusi. “Lasciamo perdere, torniamo a casa”.

I giorni successivi era sempre la stessa zizzinella. Il banco di Jimin e Jungkook si circondava spesso di ragazze ed ogni tanto anche di ragazzi che volevano lo studente dai capelli nero corvino nei loro club, così da diventare più popolari. Jungkook delle volte si vedeva palesemente nervoso e Jimin sempre più stanco. Quest'ultimo ad una certa sarebbe davvero esploso. E così fu. Dopo due settimane, Jimin non resisteva più dalla voglia di urlare in faccia a quei mocciosi. Era pronto ad alzarsi per poi aprire la bocca, ma appena si mi mise in piedi, prese parola Jungkook con il suo sorriso benevolo.
“Siete stati tutti molto gentili e vi siete presi cura di me in questi giorni, ma adesso ho bisogno del mio spazio.”
In quel momento Jimin si rese conto che anche Jungkook era in piedi e che rispetto a lui era davvero piccolo, veniva coperto completamente e gli dava quella sensazione di essere così indifeso vicino a lui. Dentro di sé, infatti, cominciava sempre più a placarsi quella voglia di alzare la voce contro tutti.
Appena si liberò da quei pensieri, notò che Jungkook non era più davanti a lui e che la cerchia di persone era scomparsa. Si sedette nuovamente sulla sedia e cominciò a chiedersi perché Jungkook lo avesse fatto.

Per tutta la giornata Jimin continuava a pensarci, senza però prendere coraggio e chiedere direttamente a lui.

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