Era il primo giorno di scuola dopo le lunghe vacanze estive e il nostro protagonista, come suo solito, era di nuovo in ritardo. Non era neanche iniziata la scuola e già rischiava un rimprovero. Appena sceso dal letto, si vestì velocemente e nello zaino ci buttò due penne, probabilmente senza inchiostro, e un quaderno. Scese le scale e si avviò verso la sua bicicletta, senza fare nemmeno colazione.
Credo di aver dimenticato di presentarvi il protagonista. Si chiama Jimin, anzi precisamente Park Jimin (inaspettato vero?). Ha 18 anni ed è al penultimo anno di liceo. È inutile dirvi che è un ritardatario perché penso si sia capito, ma alla fine si impegna con lo studio e prende anche buoni voti. In classe ha due migliori amici, Kim Taehyung e Jeon Hoseok, aka Hobi. Con loro passa la maggior parte del tempo libero a giocare ai video-games e tra i tre, Jimin è il migliore: li batte in qualsiasi gioco.
Ma torniamo alla nostra storia. Jimin era finalmente arrivato a scuola e per fortuna i cancelli erano ancora aperti. Corse fino alla classe ed arrivò con un gran fiatone, prendendo il primo posto vuoto. Si trovava sempre solo di banco poiché Taehyung e Hobi si sedevano vicini. Probabilmente se arrivasse prima, prenderebbe posto con almeno uno dei due.
La prima lezione era coreano e la professoressa doveva ancora arrivare. Tutti si chiedevano perché non fosse ancora lì. Quando d'improvviso si presentò, davanti alla porta, un bel ragazzo dai capelli nero corvino. Aveva l'aria di uno che proveniva da una famiglia benestante. Le ragazze della classe erano tutte in modalità fangirl. E in effetti il suo aspetto assomigliava a quello di un idol. Insomma sarebbe stato sicuramente il più popolare della scuola e come negarlo.
Dietro di lui, a ruota, lo seguí la professoressa di coreano.
“Buongiorno ragazzi, stamattina avremo modo di conoscere un nuovo compagno di classe, che vi accompagnerà in questo ultimo anno di liceo. Presentati”, disse l'insegnante, poi portando il suo sguardo verso il nuovo alunno.
“Sono Jeon Jungkook e spero che vi prenderete cura di me”.
Le ragazze, tutte trepidanti, inziarono ad emmettere dei piccoli urli di entusiasmo.
“Prendi posto”, disse la professoressa indicando l'unico posto vuoto vicino Jimin.
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Jikook: 🌌
Roman d'amourAlla fine di ogni storia siamo tutti un po' come Van Gogh, dei pazzi. Rischiamo perché spinti da un motivo valido, che magari è proprio l'amore.