Capitolo 5

152 19 4
                                    

Dire che la giornata è trascorsa lentamente sarebbe l'eufemismo del secolo.

Avrei voluto seguire le lezioni, l'avrei voluto davvero, ma mi risulta impossibile smettere di pensare a tutto ciò che è successo questa mattina.

Ho la testa invasa da mille pensieri diversi.

E al centro di tutto ci sono quegli occhi.

Grigi.

Così scuri.

Così profondi.

Così intensi.

Non ho mai incontrato nessuno con degli occhi di quella tonalità.

No. Non è vero.

Nate.

Nate aveva gli occhi di quel colore.

Solo in questo momento me ne sto rendendo conto veramente.

Xavier.

Adesso che ci penso ho ancora indosso la sua giacca.

Piego d'impulso la testa di lato, tiro leggermente il colletto all'altezza del volto e inspiro.

Sa di colonia maschile, di pino silvestre, ma c'è anche qualcos'altro, forse fumo...

È un mix inebriante e sa di lui.

La giornata si è schiarita e non ci metto più di tanto a tornare a casa.

CIAO MAMMA!” - esclamo a voce alta mentre appoggio le chiavi sul ripiano.

“Ciao amore, come è andata la giornata?” - mi risponde lei dalla cucina.

“Tutto bene!” - replico a mia volta.

Non è necessario che sappia della discussione con la Fletcher di stamattina.

“Il pranzo è quasi pronto tesoro, tra poco devo uscire!” - oh, non me l'aspettavo...

“Come mai esci?” - chiedo a voce più bassa raggiungendola in cucina.

Non te lo ricordi? Oggi ho il corso di aggiornamento sulle politiche aziendali, pensavo di avertelo detto...”

“Oh, giusto, me ne ero del tutto dimenticata.” - dico lasciandomi cadere stancamente su una delle sedie e posando la fronte sul tavolo.

Mia madre lavora in una grande multinazionale, è la segretaria di un non so quale dirigente.

Da un lato sono felice per lei, dal momento che adora questo lavoro. Però allo stesso tempo è un incarico di grande responsabilità il suo, e la obbliga a lunghe trasferte e continui corsi d'aggiornamento...

Penso che non abbia accettato questa mansione solo per ambizione personale. Penso che in realtà il suo scopo principale fosse quello di non pensare a Nate e stare il più possibile lontano da casa.

Vengo improvvisamente riportata alla realtà dalla voce di mia madre.

Ah, amore, se non ricordo male oggi deve anche venire quel ragazzo che ha acconsentito a darti ripetizioni, no?”

“Oddio, me n'ero del tutto dimenticata!” - esclamo tirando su la testa di colpo.

Ultimamente non so dove tu abbia la testa.” - ride mia madre.

Vorrei saperlo anch'io.

Quando mai ho deciso di rispondere a quell'annuncio...

«OFFRO RIPETIZIONI DI MATEMATICA A STUDENTI DI SECONDO E TERZO ANNO.
PREZZO DA CONCORDARE.

Scrivere a xevans96@mail.com »

All'inizio mi era sembrata una buona idea, ma adesso non ne sono più tanto sicura.

E tra l'altro non ho assolutamente voglia di sorbirmi due ore di lezione aggiuntive.

Non oggi per lo meno.

“Okay, il pranzo è pronto.”

Questa giornata non ne vuole proprio sapere di concludersi.


NovembreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora