1. Spellbound

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" Non funzionerà mai. Non servirà a far smettere quei dannati incubi, è solo una perdita di tempo e soldi Riikka "
La ragazza gotica vestita in nero di tutto punto assunse un'espressione corrucciata, la stessa che aveva sfoggiato per ogni volta che il suo amico Dimitri voleva tornare indietro e non raggiungere il negozio.
" Ti ho già detto che lei è la migliore della città. Mia zia è venuta qui due volte e in tutte e due i casi questa tipa ci aveva visto giusto. Cosa ti costa provare? Ormai siamo qui " disse, pensando a quanta fatica avesse fatto per trascinarlo fin laggiù.
" A volte ti detesto. Tu e la tua testa dura " disse con una smorfia.Si trovavano davanti all'insegna al neon a forma di mano che lampeggiava ad intervalli alterni. I due giovani si guardarono, l'uno spazientito e l'altra compiaciuta oltre ogni dire, e infine entrarono facendo vibrare i campanelli sulla porta.

Appena entrarono Dimitri notò che la giovane negromante doveva avere la loro età, o meglio la sua. Era alta e con lunghi capelli neri sciolti che ricadevano ribelli sulle spalle, le braccia aderenti al corpo. Era molto truccata, ma meno di Riikka, si disse. Aveva dei profondi occhi verdi che secondo lui dicevano molto più di quanto lei volesse realmente far intendere. Non gli ispirava molta fiducia, ma c'era qualcosa che a dispetto dei suoi calcoli lo attirava verso quel tavolo rivestito di velluto viola.

" Benvenuti da Spellbound, in cosa posso esservi utile?"

" Cos'è un supermarket? " la ragazza diede una gomitata al suo amico.

" Salve! Vorremo che lei ci leggesse la mano " disse lei con grande esuberanza, entusiasta di fare finalmente qualcosa di occulto o che comunque avesse a che fare con qualcosa che facesse venire i brividi.

" Inizia lei " indicò il ragazzo, verso il braccio della sua amica.

" Bene, sedetevi pure allora. Iniziamo "

La donna si sedette al suo posto, una poltrona antica sembrava, dalle filigrane nere e profonde. Si sistemò lo scialle velato scoprendosi le spalle e sporse le mani inanellate verso i suoi clienti.

" Io mi chiamo Elva, e ora vedrò cos'ha in serbo per voi il futuro. Volete anche che vi legga i tarocchi? Questo mese sono inclusi nella chiromanzia "

Il ragazzo non fece neanche in tempo a rifiutare che la ragazza aveva già dato il consenso e aveva preso le mani della chiaroveggente.

" Allora, Riikka, giusto? - disse, continuando sotto lo sguardo assuefatto della giovane - Non hai ancora deciso cosa fare della tua vita.. Hai preso del tempo per decidere ma i tuoi genitori ti hanno messo alle strette, povera cara. Ti occorrerà ancora un po' di tempo per capire delle cose riguardo te stessa, ma già conosci il tuo destino. Apriti a te stessa e vedrai chiaramente la risposta. " la chiromante aprì gli occhi e lasciò le mani della ragazza davanti a sé a cui per poco non cascò la mascella a terra.

" Dimitri funziona! È tutto vero quello che mi ha detto... Oh Dio.. Devi provare!"

" Mi spiace ma credo sia solo una coincidenza. Sicuramente non può indovinare per due volte di seguito. Dopotutto, è un arte non del tutto esatta, non è vero? " chiese alla donna perplessa dall'altro capo del tavolo, sottolineando con una certa sfacciataggine il " non del tutto esatta ".

" Di solito non mi sbaglio mai. Ma se sei così restìo e scettico, cosa ci fai in questo posto, ti sei per caso perso? "

" Vorrei tanto saperlo anch'io " disse, porgendole la sua mano.

Quando la loro pelle toccò quella dell'altro, accadde: la donna chiuse gli occhi come rapita da ciò che stava vedendo e chinò il capo impercettibilmente. Ebbe un brivido lungo la schiena, video il cielo squarciarsi e riaprì gli occhi di scatto.

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