2. Torn apart

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Elva si era messa a sedere sulla stessa poltrona sulla quale solo il giorno prima aveva letto la mano a quello stesso fastidioso ragazzo che adesso stava in piedi davanti a lei. Pretendeva delle risposte che non era sicura volesse davvero sentire, insomma chi almeno con un po' di sale in zucca vorrebbe essere a conoscenza di quel genere di cose?

Teneva le braccia incrociate sul petto, non abbassava mai lo sguardo: mossa chiara e saggia, se non fosse per il fatto che lui stesse facendo la medesima, snervante cosa.

" Dimmi a che cosa ti serve una sacca piena di sale e pezzi di legno. Dimmi che ti servono per costruire una staccionata e che sei una specie di wicca, perché sei una di quelle stramboidi che se ne vanno in giro con i cappelli a punta anche se non è halloween, non è vero? "

Era più forte di lei, provocare le persone la divertiva:

" Vuoi dire una di quelle che si spalmano un rossetto scuro e pretendono di essere tutte delle piccole Venerdì? È questo quello che vuoi credere, non è vero? " gli fece il verso.

" Per la miseria! Non ho mai incontrato qualcuno di tanto ostinato ma al contempo ipocrita. Confondi ogni mio tentativo di capire qualcosa ma al contempo non solo non neghi ciò che affermo ma addirittura alimenti i miei sospetti o in qualunque modo tu voglia chiamarli "

" Cos'è che vuoi sentirti dire, che sono una strega o un'ancella del signore oscuro? - si alzò in piedi accarezzando il velluto del tessuto sul tavolo e intanto gli si avvicinava. C'era qualcosa di estremamente invitante ma al tempo stesso naturale nelle sue lente movenze e il ragazzo parve notarlo per un attimo - Ebbene sì lo sono, ogni sabato sera anziché andare al cinema con gli amici faccio una seduta spiritica alle sette, poi mi reco al cimitero più vicino e la tavola ouija mi consiglia quale cadavere dissotterrare. Ma sai, a volte gli spiriti hanno voglia di giocare più del dovuto e capita che debba dare fuoco a due, tre corpi in più del previsto. Quando torno a casa faccio un bel bagno nel sangue caldo di qualche povero animale malcapitato e mi addormento felice dopo un altro perfetto giorno da streghetta malefica. "

Gli occhi di lui non riuscirono a non guizzare da una parte all'altra della stanza mentre ascoltava il delirio di quell'individuo singolare. Si chiese molte volte se ci fosse qualcosa di vero, e probabilmente c'era, secondo le sue sensazioni. La ragazza pensò che tutta quella storiella non si allontanava poi molto dalla realtà. Ok, solo un pochino.

Sbuffò.

" Ora per favore vai fuori di qui e non rimetterci più piede. Tu e la tua amica. Andate da qualcun'altro per le vostre uscite condite di paranormale "

" Voglio solo sapere che cos'hai visto ieri "

" Non ho visto niente. Solo che ti porti dietro una gran sfiga e sinceramente non me ne serve altra. Ho già la mia buona dose, quindi grazie... "

" Che cosa hai visto? " scandì bene le parole, ora era lui ad essersi avvicinato ma il suo passo non era alquanto fluido come quello di lei, anzi, quel rapido spostamento conteneva in sé qualcosa di animalesco e primordiale. Elva ridusse gli occhi a due sottili fessure. Non sarebbe stato di certo un ragazzino arrabbiato a spaventarla.

" Ho visto un fulmine che squarciava il cielo. Ecco tutto. "

Distolse lo sguardo per un attimo da quegli occhi di giada incorniciati di nero.

" Io.. Io devo capire cosa mi sta succedendo.. " lei lo fermò.

" No, tu devi andartene. Vai in un'altra città, studia in Europa, prenditi un anno sabbatico, quello che ti pare. Devi fare spazio nella tua mente prima di poter ricominciare nella tua vita. "

Ascoltò le sue parole, il primo vero consiglio che gli avesse realmente dato da quando si erano incontrati.

" La mia vita è qui " disse debolmente rassegnato.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Feb 02, 2020 ⏰

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