Ad Harry, l'amica sembra un involucro privo di vita. Hermione, invece, di vita ne è piena, ma è finita in astinenza, sentendosi come un ex - fumatore durante i primi cinque mesi lontano da una sigaretta. È irritata, arrabbiata, sola, ma cerca di non farlo notare, non sempre per lo meno.
"Va tutto bene?" le chiede alla fine il Prescelto, bloccandola per il polso, costringendo gli occhi di lei a specchiarsi in quelli verdi di Harry. Hermione, disorientata, distoglie subito lo sguardo, per paura di aver fatto o di aver confessato troppo.
Annuisce, picchiettando il pavimento con il piede: è davvero così palese?
"Mi sembri in ansia."
Alterata, quello è l'aggettivo giusto da accreditarle. Hermione è alterata per non aver ancora sentito o ricevuto una lettera di Fred, dopo quel bacio nel magazzino dei Tiri Vispi ed è alterata perché non riesce a buttarlo via dalla sua mente.
"Hai fatto un patto, non ti puoi aspettare che lui si faccia vivo, non era questo il gioco".
Sospira, scuotendo il capo, liberando il polso dalla presa dell'amico, per sistemare uno tra i libri che tiene stretto al petto sullo scaffale, - Va tutto bene. - conclude cinica.
"È per Ron?" Harry inclina la testa, appoggiandosi al tavolo dietro di lui, facendo penzolare una gamba nel vuoto.
Hermione, che gli da la schiena, mitiga un sorriso innocente, "Non è per Ron, sono contenta che stia con Lavanda."
Allora Harry si passa una mano nei capelli, indeciso se parlare di nuovo, per paura di essere cruciato, ma poi si fa coraggio, schiarendosi la gola, "È per Fred?"
Il braccio di Hermione si ferma a mezz'aria, mentre il nome pronunciato dal suo migliore amico comincia a ronzarle nella mente, sempre più rumorosamente.
"Cosa c'entra adesso Fred?" sbotta, evitando di mostrare il suo volto, poiché è sicura che ormai le sua guance si siano tinte di una leggera sfumatura rossastra.
Harry tace, ricordando velocemente quando, senza volerlo, aveva visto come la mano di Fred avesse cercato silenziosamente quella di Hermione. Ma aveva davvero visto bene? Si erano unite quelle dita? Aveva sorriso lei, spostando lo sguardo dall'altra parte della stanza, prima si essere trascinata da qualche altra parte?
"Hermione." la richiama, con tono serio.
Lei si gira, "Cosa c'entra Fred?" ma la luce negli occhi, nel pronunciare il suo nome è accecante, inequivocabile.
"Hermione." Harry si alza in piedi, appoggiando sul tavolo l'ultimo libro che regge la sua amica, prendendole il volto fra le mani, "Smettila di tenerti tutto per te, che ci faccio io qui?"
§
"Ha scritto Ginny." urla George dal salotto, cercando di attirare l'attenzione del gemello, ancora sdraiato nel letto."Che dice?" Fred sbadiglia, passandosi una mano fra i capelli. Si stiracchia, alzandosi, avviandosi poi a passi lenti verso il fratello.
"Hanno vinto l'ultima partita di Quidditch." comincia George, masticando un pezzo di cioccolato fondente, "Oh questa non te l'aspetti: Ron si è dato da fare con Lavanda Brown!"
"Lavanda?" il tono di Fred è acuto, sentendo il cuore nel petto bruciare. Da quando diavolo Ron aveva smesso di correre dietro ad Hermione? Lui, tra i tanti, era stato uno dei deterrenti che li aveva spinti a separarsi, per evitare di far soffrire un amico e un fratello. Ron amava Hermione, ne erano al corrente anche i miliardi di fili d'erba dei prati intorno ad Hogwarts e l'unica soluzione era lasciarsi andare, perdersi, dimenticarsi. Adesso però, pensando a Lavanda nelle braccia di Ron, Fred si chiede se non abbia sbagliato: Hermione sarebbe rimasta? Lo avrebbe voluto al suo fianco?
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Come un sassolino nella scarpa (Fremione)
FanfictionLe tremano le gambe quando Fred le si piazza davanti, durante la ronda. Si fissano per qualche secondo, senza fiato, ma con mille parole da dirsi. Rimangono a studiarsi, illuminati dalla luce dalla luce della luna che entra dalla finestra, nella spe...