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<< Scusa>>diciamo all'unisono. <<oh, che maleducata. Non mi sono presentata. Piacere Virgin. >> <<Cris>> Le sorrido. Virgin è alta, con i capelli biondo cenere e gli occhi blu. Ha un tatuaggio sul collo che ritrae un piccolo gatto. <<sei nuova? >>mi chiede. <<Si, mi sono appena trasferita. >> <<Hai già visto il campus? >>continua. <<no>>. Le arriva una chiamata. Aspetto che finisca di parlare. <<Ehm... Cris esco. Ci si vede>>. Ha una vocina strana. Mancano dieci minuti all'inizio delle lezioni e devo assolutamente cambiare la camicia.

Ecco fatto. Esco e chiudo la porta. Vado nella mia aula :3f. Alla prima ora ho chimica applicata. Niente di che. Mi è sempre piaciuta. Il professore è simpatico, e sono sicura che non mi troverò male con lui. L'ora passa più velocemente di quanto credessi. Riprendo i miei libri dal banco e controllo l'orario scolastico sul telefono. Adesso ho letteratura inglese. Non sono una cima, però me la cavo abbastanza bene. Guardo l'orologio. RITARDO! Ormai è un'abitudine essere in ritardo. Inizio a correre più veloce che posso facendomi avanti tra gli studenti del campus a gomitate.
Eccomi! Rallento qualche metro prima della porta, mi ricompongo e entro. Niente traccia di prof in giro. Meno male. Tiro un sospiro di sollievo. Entro in classe e mi guardo attorno. Le sezioni sono molto piene.ci sono almeno trenta studenti per classe. L'aula è piena. C'è un solo posto libero.
<< Scusa, posso sedermi? >> Chiedo a un ragazzo biondo con gli occhi grigi. <<Fa come ti pare. >>dice spazientito. <<grazie >> gli rispondo.
<<Pensi di avere questo comportamento gentile e calmo tutto il giorno? >>dice scocciato.
<<scusa? >>
<<lascia stare>>non controbatto.
<<Buongiorno ragazzi>> Ci interrompe la professoressa entrando. Poi aggiunge <<Sono la vostra professoressa di letteratura inglese. Partiamo subito. Vi chiedo di scrivere il motivo per cui avete scelto questo corso. Raccontate le vostre emozioni, ciò che la letteratura inglese vi trasmette, e poi continuate da lì. >>Mi metto subito all'opera. Il ragazzo vicino a me inizia a fare un ticchettio fastidioso con la penna.
<<Potresti smetterla? Mi dai fastidio>>gli sussurro con la stessa strafottenza che ha usato prima lui con me.
<<E chi me lo impedisce? >> Mi risponde con aria di sfida. <<Senti, non voglio avere problemi con te. Neanche ti conosco! >>. <<Piacere, Nate>>mi dice prendendo e muovendo la mia mano su e giù.
<<Piacere, Cristina. Per gli AMICI Cris>>
<<Piacere Cristina>>dice come per sottolineare il fatto che non siamo amici. <<Sei antipatico >>
<<Lo so>>Mi risponde. L'ora finisce e non ho concluso niente. OTTIMO! Come cominciare perfettamente il nuovo anno!!! Mi avvio verso la porta fino a quando qualcuno mi prende per il polso e mi riporta in aula. <<Nate! Mi fai male! >> Lo guardo <<Che problemi hai!!! >> <<Cris calmati>> <<Adesso mi chiami Cris, eh? >> <<Si, ok? Ti da problemi. Vabbe' stavo dicendo... Ti va di mangiare insieme dopo le lezioni? >> <<Aspetta un attimo, non capisco. Prima mi tratti male e poi mi inviti a mangiare qualcosa con te?! >>
<<Si >>. Sono un po' perplessa. E poi... Devo ancora chiamare mia madre, sistemare le valigie, ambientarmi un po'. <<Certo>> Cosa... Che ho detto. PARTIAMO CON I CASINI. AHHHH....
<<Va bene, allora ci vediamo dopo al bar del campus. >>
Ma perché non sto mai ZITTA. Ancora non conosco bene il college, tanto meno il campus. Dovrò chiedere informazioni alla reseption. Ok, ok, ok. Calmiamoci. Nate mi saluta e se ne va. Riprendo il telefono e do un'occhiata all'orario. Storia contemporanea. E sono di nuovo in ritardo.

Entro nella classe di storia, e con mia sorpresa Nate è seduto da solo in un banco.
<<Ciao di nuovo >> Mi dice, e poi continua.
<<Mi segui? >> <<No, certo che no>>rispondo imbarazzata. <<Vuoi...>>Inizia ma non continua la frase. <<Si... >>Rispondo capendo ciò che vuole. Mi siedo accanto a lui. Comunque è carino,ma non credo di essere il suo tipo. <<Visto che seguiamo lo stesso corso possiamo andare insieme al bar >>mi dice sfoderando un sorriso a trentadue denti.
<<Si?... >>Non so che dire. Mi sento a disagio. <<Sai... >>esita per un secondo. <<Stavo pensando... >>

occhi grigi come le nuvoleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora