2. Tradita dalla mia stessa creatura

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Aspettavo l'arrivo di Beatrice come l'apparizione della Madonna a Medjugorje.

Lo spogliatoio delle ragazze odorava di sudore e borotalco, un mix da far accapponare la pelle. Iniziare il martedì mattina con due ore di educazione fisica era già abbastanza triste per i miei gusti, in più avrei dovuto affrontare Bea e la sua stupida idea. Inutile dire che avevo passato la notte precedente in bianco a girarmi e rigirarmi nel letto, domandandomi come fosse possibile che la mia creatura mi avesse tradito in quel modo. Mattia Russo? Veramente?

La Freccia di Cupido doveva essersi sbagliata, non c'era altra spiegazione. O forse era solo colpa di Beatrice e della scimmia che sbatteva i piatti nel suo cervello. Solo io avrei potuto completare il questionario sinceramente, perciò mi sembrava ovvio che il risultato finale fosse falsato dalla mano della mia amica.

Mattia Russo non poteva essere la mia anima gemella. Avrei accettato chiunque, ma non lui. Mi sarebbe persino andato bene Christian e il suo buongiorno ruttato, o quel ragazzo di Quinta B con le unghie incrostate di nero e l'avversione per il sapone. Tutti, ma non Mattia Russo.

La porta dello spogliatoio si aprì con un tonfo, e Beatrice comparve sulla soglia. Aveva l'aria di chi sa perfettamente a cosa sta andando incontro, e quando i nostri occhi si incrociarono la vidi serrare le labbra in un'espressione affranta.

«Non farmi del male»

Mi alzai dalla panchina con uno scatto e la raggiunsi prima che potesse dire altro. Le circondai il polso con la mano e me la trascinai dietro, verso un angolo nascosto dello spogliatoio. «Abbassa la voce»

«So che non volevi saperne niente, ma ho pensato che sarebbe stato divertente scoprire il nome della tua anima gemella», esordì lei, stringendosi nelle spalle. «Non sei neanche un po' felice?»

«Di cosa sei felice?», si intromise Alba, lasciando cadere la sacca da ginnastica sul pavimento. I suoi occhi chiari saettarono su di me, incuriositi.

Fu Beatrice a rispondere al mio posto. «L'anima gemella di Alice è Mattia Russo»

«Zitta!», la rimproverai, portandomi l'indice davanti alla bocca. «Non è vero»

«Sì che è vero, lo dice La Freccia di Cupido»

«La Freccia di Cupido si sbaglia»

«Ma come, non era un'applicazione perfetta?», rise Alba, portando le braccia al petto. «Mattia Russo... chi l'avrebbe mai detto»

«Che cos'ha fatto Mattia Russo?»

La voce di Iman ci fece alzare gli occhi. Essendo mancata da scuola il giorno precedente Iman si era persa tutto il contesto del discorso, e io non avevo nessuna voglia di ripeterglielo. Non sapevo se essere felice di rivederla dopo le vacanze o incazzata all'idea che quella conversazione non fosse ancora chiusa.

«E' l'anima gemella di Alice», sentenziò Bea, gonfia di eccitazione. «Così dice la sua applicazione, almeno»

Iman mi fissò con un sopracciglio alzato. «Manco da scuola un solo giorno e ti trovi un fidanzato?»

«Non ho trovato nessun fidanzato», borbottai, ormai stufa di dover dare spiegazioni. «Il risultato non è valido, Bea. Hai compilato tu il questionario al mio posto»

«Ti conosco abbastanza da sapere come rispondere a quelle domande»

«Ne dubito fortemente»

«Non sopporti le persone egoiste, chi fa rumore quando mastica e la neve», iniziò a recitare, spostando il peso su una gamba. «Se potessi elimineresti i piedi dalla faccia della terra e preferisci i film alle serie tv»

Tutta colpa di CupidoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora