Capitolo 21

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Le settimane che seguirono furono davvero pesanti per me. I miei non mi lasciavano fare quasi niente, mi avevano tolto anche il Blue & Gold, perché avevano paura che lì potessi incontrare Jughead di nascosto. Non potevo più uscire, dopo la scuola dovevo subito tornare a casa, e le rare volte in cui uscivo ero sempre controllata da mio padre. Non mi capacitavo di come i miei non riuscissero a capire quanto stessi  male in quel periodo, e mi avevano tolto la felicità. Era così difficile accettare il nostro amore? Ero arrabbiata con mio padre, ma lo ero molto di più con mia madre. Infatti, lei non prendeva mai posizione contro di lui , nemmeno se si trattava della mia felicità, e odiavo questo aspetto del suo carattere.
Per fortuna i miei amici mi stavano sempre vicini, e anche senza risultati, cercavano di farmi tornare la felicità. Dal momento in cui era uscito di casa mia, non avevo mai più visto Jughead, nemmeno a scuola. Probabilmente suo padre lo faceva sorvegliare da qualcuno dei Serpents. Insomma, le mie settimane si trascinavano sempre uguali, in una specie di limbo.
Un giorno, però, successe un fatto che diede una svolta a quella situazione. Mentre stavo uscendo da scuola assieme a Veronica, vidi Jughead, che stava correndo verso di noi. "Jugh!" esclamai vedendolo. Ci abbracciammo e lui mi baciò. Quanto mi era mancato! "Betty, devo parlarti" mi disse lui, mentre si riprendeva dalla corsa. "Guarda cosa ho trovato!". Jughead teneva in mano una copia del giornale locale, il Riverdale Register. In prima pagina, scritto a caratteri cubitali, troneggiava il titolo :"HAL COOPER, NOTO IMPRENDITORE, ACCUSATO DI FRODE, VUOLE  ABBATTERE IL PARCO DELLE ROULOTTE DEL SOUTHSIDE PER ERIGERE UN NUOVO CENTRO RESIDENZIALE". Quel l'annuncio mi lasciò letteralmente a bocca aperta. Non era possibile! Ma in fondo, se ci pensavo bene, quante volte erano emersi dei sospetti sulle attività di mio padre? "Betty, devi aiutarmi" mi disse Jugh, strappandomi alle mie riflessioni. "Il Sunnyside Trailer Park è il luogo in cui abitano tutte le persone povere del Southside. Anche io ho abitato lì, prima che mio padre riuscisse a comprare la casa al confine con il Northside. Se abbatteranno quel posto, centinaia e forse migliaia di persone rimarranno senza casa..". "Hai ragione, dobbiamo fermare mio padre. Con questa ne ha fatta una di troppo! "concordai." Forza, andiamo. Veronica, tu vieni? ". Lei annuì." Più siamo meglio è ". Quando arrivammo alle roulotte, c'era già la folla da una parte e le gru dall'altra. Mio padre era proprio in mezzo alla strada, e stava parlando con un operaio. Accanto a lui c'era mia madre, che guardava la folla con espressione preoccupata." Papà! " urlai, raggiungendo. "Betty!" esclamò mia madre quando mi vide. "Ma cosa fai qui? È pericoloso!" "E perché sei con lui? Andatevene subito!" "Non la lasceremo abbattere la casa di persone oneste, che non meritano tutto questo!" rispose Jughead. "Tu non hai voce in capitolo, teppista. Ormai ho firmato il contatto" rispose lui, guardandolo con aria di superiorità. "Non trattarlo così!" lo difesi io."Betty, è meglio che te ne vada. Non sono affari tuoi". "Certo che siamo affari miei! Non ti permetterò di rovinare la vita di altre persone, oltre alla mia!" risposi. Non avevo intenzione di muovermi di lì. Non potevo permettere a mio padre di fare tutto quello che voleva. "Non preoccuparti, non succederà. Questo parcheggio non verrà buttato giù, almeno finché ci siamo noi" esclamò una voce, con tono risoluto.

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