Sana arriva di buon ora e mi porta caffè e brioche "Allora sei pronto per il grande giorno?"
"Come fai ad avere così tanto entusiasmo al mattino presto?" chiedo ancora con un occhio semi chiuso.
Lei mi squadra, poi senza dire niente si infila in camera mia e torna con dei vestiti presi dal mio armadio "Cambiati, questi vanno meglio! Muoviti, il caffè lo berrai in macchina!"
In macchina c'è Sagami il suo manager che ci porta fino agli studi televisivi e mentre Sana sparisce nel suo camerino, lui mi accompagna al colloquio.
Mi fanno vedere quali saranno i miei compiti e mi portano a fare un giro d'ispezione, spiegandomi che dovrò sempre far attenzione a non disturbare le riprese dei vari show. Poi torniamo dov'eravamo prima e mi chiedono un po' di me.
"Non le nascondo che sono rimasto sorpreso perché Sana non ama esporsi per nessuno, preferisce lasciare amici e affetti lontani dal suo lavoro. Quando le ho accennato di questo lavoro mi ha subito fatto il suo nome, quindi dovevo almeno incontrarla. Se quella ragazza ha fiducia in lei anche io le darò la mia fiducia." dice il capo della sicurezza.
"La ringrazio non se ne pentirà" assicuro.
Poi mi fanno vedere la scheda dei turni e tutto il regolamento.
"Per ultimo a parte tutti i doveri ovviamente c'è il suo salario" dice lui allungandomi un documento e quando vedo la cifra non posso credere ai miei occhi, lui se ne accorge.
"La cifra è alta, ma noi pretendiamo la massima serietà, molti cercano di entrare di nascosto per vedere divi del cinema , attori e tutta la gente che lavora qui e capirà che la sicurezza gioca un ruolo fondamentale. Diamo molto ma vogliamo molto in cambio. Se per lei va bene, da domani potrà cominciare in affiancamento ad uno dei ragazzi più esperti"
Non ci posso credere non mi sembra vero.
La sera vado a comprare una bottiglia e corro a casa di Sana e Akito per ringraziarli.
I primi giorni di lavoro sono tosti, devo imparare a girare per gli studi televisivi con sicurezza, ma mi sembra di essere in un vero e proprio labirinto, ma al terzo giorno inizio a farci l'abitudine.Alla fine mi sono lasciato convincere da Sana ad andare alla stupida festa di San Valentino, e me ne pento quasi immediatamente perché quando arriviamo vedo Hisae con un tizio tutto impomatato che se la tiene stretta, lei ce lo presenta "Micael è Americano" già lo odio.
Lui parla a stento la nostra lingua, quindi si attacca subito ad Akito che essendo stato per anni negli Stati Uniti parla un inglese perfetto e Sana come lui.
"Seriamente ma dove lo hai raccattato?" dico acido rivolto a Hisae.
"Bhè almeno io non sono venuta da sola a San Valentino!" ribatte.
"Meglio sola che con uno che nemmeno capisco!" dico ridendo.
Andiamo avanti a battibeccare. È sempre questo che facciamo, ormai siamo così bravi a darci addosso che lo facciamo senza nemmeno accorgercene.
"Ma si può sapere cosa vuoi da me?" dice lei sta volta è davvero arrabbiata.
Resto bloccato un attimo, voglio te stupida, ma come faccio a dirtelo?
Lei prende il mio silenzio come una risposta e se ne va infuriata trascinandosi l'americano dietro.
In meno di un secondo Sana e Akito sono al mio fianco, lei arrabbiata.
"Si può sapere che le hai detto?"
"Niente, il solito" dico un po' pentito.
"ma perché fai così? Di cosa hai paura?" mi urla contro Sana.
"seriamente amico, io faccio schifo con le parole, ma tu mi batti" concorda Akito mentre segue Sana.
Sono davvero così stupido? Allontano sempre l'unica persona che vorrei avere sempre vicino. Se solo potessi dirti che sei tu l'unica donna che affolla i miei pensieri, se solo potessi dirti che da quando ci siamo lasciati la mia vita è vuota, se solo potessi dirti che ti amo ancora.
Cammino a grandi passi verso l'uscita e la vedo, Lei è lì, seduta su una panchina con quel suo meraviglioso vestito rosa, ovviamente con il suo nuovo amico, poi lui le prende la mano e si siede vicino a lei, appena lui si sposta vedo lo sguardo di lei triste.
Lui si avvicina e la bacia, ma lei dopo un secondo si allontana. La scena mi fa salire il sangue al cervello. Come può uno che non sa nemmeno chi lei sia prendersi questa libertà, come può lei lasciarsi andare con lui, una sola risposta, lui è dolce e affettuoso con lei. Son io lo stupido.
Volto le spalle e vado verso la macchina, per fortuna sono venuto con la mia almeno me ne posso andare.
Mentre tiro fuori le chiavi sento una voce alle mie spalle "Shinichi" il mio cuore perde un battito.
Mi volto lentamente verso di lei.
"Te ne vai?" chiede.
"Si, non è il mio genere di festa" dico cercando di misurare ogni parola.
"Mi accompagni a casa? Non mi va di restare" dice lei distogliendo lo sguardo.
"Certo, sali" dico indicando la macchina.
Partiamo e nessuno dei due dice una parola. Faccio un respiro profondo e ricaccio il codardo che c'è in me.
"Mi dispiace per prima" dico.
"Avevi ragione era insopportabile" dice lei guardando fuori dal finestrino dal lato opposto.
Casa sua è vicina, conosco la strada così bene che so tutte le scorciatoie.
Quando arriviamo parcheggio e scendo per accompagnarla, non mi è mai piaciuta questa via è sempre stata troppo buia, lei non dice niente, sa che da sempre la accompagno anche se non stiamo più insieme. Si avvicina e si aggrappa al mio braccio. Poi appoggia la testa alla mia spalla sospirando.
"Shinichi, perché facciamo sempre così? Perché litighiamo sempre?"
"Perché è più facile così credo" ammetto.
"Con Sana parli molto però"
"credo di essermi abituato a lei, è un po' come se parlassi con Akito, ma anche con lei litigo spesso" preciso.
"Però le vuoi bene vero?"
"Si credo di si" dico confuso.
"E a me? Mi vuoi bene anche se litighiamo?" chiede guardandomi fissa negli occhi.
Non so cosa dire, non basta un ti voglio bene a esprimere quello che provo per lei. Resto in silenzio, lei sembra rimanerci male e si mette a correre verso casa.
"Ti Amo!" urlo mentre scappa e lei si blocca di colpo "ti ho sempre amata, lo sai, così come sai che nessuna ai miei occhi è meravigliosa quanto te, ma sai anche che sono uno stupido, sai che non so mai cosa dire e finisco per dire cretinate, ma sai che ti amerò per sempre nonostante tutto!"
Lei si gira lentamente verso di me, sta piangendo, ma sulle sue labbra c'è il sorriso più bello che abbia mai visto. Un attimo dopo si lancia tra le mie braccia, io ancora incantato dalla sua bellezza e confuso, sono davvero riuscito a dirle che la amo?
Un abbraccio che dura una piccola eternità, un gesto semplice, ma che mi è mancato una vita, mi sembra di essere tornato a casa dopo anni di cammino, un cammino difficile e buio. Adesso vedo di nuovo il sole. Lei è il mio sole, lei è la mia ragione di vita e se dovrò ripeterlo tutti i giorni lo farò finché non riuscirò a riconquistare il suo cuore.
Lei mi fissa per un secondo le lacrime si stanno asciugando e lei è sempre più bella, sorride.
"Ce ne hai messo di tempo" dice un secondo prima di unire le nostre labbra e finalmente sono tornato a respirare.
Poi appoggia la fronte alla mia e io mi perdo nel suo sorriso "Anche io ti amo, anche se è difficile ammetterlo"
"Perché siamo due testoni" concordo.
"Due testoni che si amano? Che bella coppia" commenta lei.
"Due testoni che d'ora in poi non si lasceranno più!" dico io tenendola stretta "Hai visto? è ancora San Valentino"
"Così non ti dimenticherai il nostro anniversario!" dice lei sarcastica.
"Sarà sempre così vero?"
"Si ma almeno, non ci annoiamo"
"Ti Amo Testona"
"Ti amo anche io stupido!"FINE.
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SE SOLO POTESSI DIRTI TI AMO
FanficUna piccola storia in due parti che ho scritto per San Valentino, il mondo è sempre quello di Kodocha, ma sta volta i protagonisti sono altri. Spero vi piacerà. Buona Lettura.