Helena pedalava lungo il Witham a pieni polmoni, con il cappuccio della felpa arancione che faticava a starle fermo a coprire le orecchie. La gelida notte inglese, sebbene fosse Primavera, la accompagnava nel percorso che la portava a casa dal lavoro. Insieme a quella i pensieri, tanti, troppi, ed il battito accelerato del cuore che essi le provocavano.
L'occhio le cadde sulla cattedrale, alla sua destra. Stava lì, in alto, maestosa. Guardava il castello che le stava di fronte come se lo desiderasse ma non potesse raggiungerlo. Ai bambini a cui faceva da babysitter raccontava sempre che il castello e la cattedrale si amavano, ma la strada che li separava era un ostacolo troppo grande da superare, quindi accoglievano entrambi gli stessi turisti, ed ad ognuno regalavano un po' d'amore, affinché lo portassero nell'edificio di fronte.
Helena sorrise pensando che, solo pochi giorni prima, in quella cattedrale lei ed Alex si erano scambiati qualche bacio, e che insieme si erano intrufolati nel battistero. Sì, davanti alla porta c'era scritto "Forbidden", ma loro erano greci, dopotutto. L'inglese mica lo sapevano.
Ah, Alex. Era proprio la pentola d'oro alla fine dell'arcobaleno. Ed anche se Pandora gliel'aveva detto, di stare attenta, di controllare che non fosse un altro Thomas o un altro Mark, anche se lei ci stava andando con i piedi di piombo, non c'era niente da fare.
Lui la rendeva felice come non lo era da tempo.
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L'inadatta
Short Story"E così, tu sei di Lincoln?" "No, ci studio soltanto" "Ah, okay. E da dove vieni, allora?" "Non lo so" Helena aveva cercato, per anni e senza successo, il suo posto nel mondo; l'aveva cercato nel suo Paese natale, la Grecia, negli occhi degli altri...