Capitolo 4

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"Oh Miss Castro, è un onore."

Grazie fottuto Dio per aver migliorato la mia serata.

La dottoressa incrocia le braccia, con le labbra arricciate e il viso contorto in un'espressione nervosa.

Una divisa blu elettrico le avvolge il corpo tonico e asciutto.

"Che cosa ci fai qui, Hewy?" Mi guarda spinosa, prendendo in mano il piccolo fascicolo di fogli, firmati all'entrata.

I suoi occhi blu si alternano dai fogli a me.

Un sorriso sghembo prende spazio sul mio viso, non appena sento come mi ha chiamato.

"Oh è che ho cercato in ogni modo di rincontrarti. Ho deciso di farmi spaccare il naso, solo per vedere il tuo gran bel culo." Schiocco la lingua contro il palato, concludendo con un sorrisetto.

La vedo accigliare gli occhi, riducendoli in piccole fessure.

"Prova anche solo a nominare, di nuovo, il mio culo, e te la ficco in gola." Stringe una siringa davanti a me, facendomi leggermente sgranare le iridi.

"Uh biondina, non c'è bisogno di agitarti. Stavo solo scherzando." Alzo le mani in segno di difesa, interpretando perfettamente la parte di un povero innocente.

Fottuto me.

Sono un cazzo di attore.

Lei scuote la testa, infilandosi i guanti in lattice. Le sue gambe lunghe a grandi passi si avvicinano alla parte superiore del lettino.

Le sue dita trafficano con degli attrezzi, posti su un piccolo vassoio argento.

Purtroppo però la mia concentrazione dura ben poco.

Il suo culo perfetto sta a poca distanza dal mio viso. Posso perfettamente vedere come le forme della divisa non lo stringano nemmeno, e che quindi si tratta semplicemente di un lavorone di madre natura.

Sono così contento di essermi fatto spaccare il naso.

Un suo dito sulla fronte, mi fa sollevare lo sguardo.

"Ehi piccolo cocainomane, occhi su." Comanda tamponando con un batuffolo le mie narici.

Io vorrei anche piccola tigre.

Ma c'è così tanto da guardare.

Stringo il labbro tra i denti, cercando di trattenermi

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Stringo il labbro tra i denti, cercando di trattenermi.

La droga non mi rende lucido.

Avere le sue tette quasi appiccicate alla mia faccia, non fanno di me una persona lucida.

Passo a rassegna il suo divino corpo, immaginando di poterlo fare con le mani.

Oh dottoressa sexy, cosa ti farei.

"Cristo mi stai innervosendo. Mi stai fissando troppo." Stringe i denti, visibilmente irritata, con la fronte corrucciata.

All'improvviso il calore creato dalla sua vicinanza sparisce. Lei si allontana, liberandosi dei guanti e gettando gli strumenti sporchi.

"Bene, fortunatamente non hai niente di rotto. Il naso ha solamente subito una forte contusione. Il sangue che è uscito era dovuto dalla rottura di alcuni capillari. Mattina e sera metti del ghiaccio sopra, d'accordo?" Dice, come se fosse una preghiera, scrivendo qualcosa su un foglio, con una penna blu.

"Va bene, mamma." Sogghigno, mettendomi a sedere sul lettino.

"Tieni, questo è il mio numero di telefono, nel caso in cui ci dovessero essere dei problemi."

Bingo.

"Vedi Sexy Castro? Fai tanto la difficile, ma non mi riesci a resistere. Mi hai lasciato il tuo numero di telefono, senza che nemmeno facessi nessuno sforzo. Cazzo, non ti credevo così fragile." Solco i denti con la lingua, lasciandomi uscire una risatina.

Le mani protese a indicarmi, con un'aria da superiore del cazzo, che mi contraddistingue.

"Coglione, quello è il mio numero di lavoro."

Girl Almighty [h.s.]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora