Diversamente Uguali

367 11 13
                                    

Erano passati sei anni e molte cose erano cambiate.
Louis, nel vigore dei suoi ventitré anni, era divenuto un liberto, ma la Grecia lo aveva cambiato. Non raccontò molto ai suoi amici Niall e Zayn, che, aprendo un commercio di gladiatori per il Colosseo, riuscì a riacquistare al suo vecchio proprietario.
Si era guadagnato il rispetto necessario nel settore ed ora i suoi gladiatori erano tra i più richiesti ed acclamati.
Certo era spesso vittima degli  inganni da parte dei più anziani, ma Louis imparò ad essere scaltro, furbo, a volte sembra va crudele.
Succedeva, alle volte, che Louis mettesse su un espressione spaventosa quanto apatica, tanto che Niall sfuggiva al suo sguardo o a qualsiasi discussione volesse intraprendere col primo e Zayn arrivava al punto di rispettare le sue richieste senza obiettare.
-Eppure non capisco, sono sicuro che parlandone staresti meglio-
-Ni sul serio, non volli parlarne quando tornai quanto non voglio parlarne ora-
A volte si rilassavano sulla terrazza, nella penombra delle fiaccole alla sera. Era il loro momento, il loro modo di fare ammenda, di parlarsi liberamente.
-Bé... Col tempo qualcosa ci hai raccontato... Ma Louis sono passati anni e non sembri star meglio. Devi riuscire a sfogarti, riprendi il controllo della tua vita. Tu sei un uomo libero ma vivi come se fossi già morto-
Zayn nonostante gli anni manteneva la sua posizione, rimasto solo a parlare sinceramente con il maggiore, fregandosene di tatto o gentilezza. Nonostante quanto fossero cambiate le loro vite il loro rapporto non era cambiato.
-Oh per Giove! Non è successo nulla di tutto questo. Pensavo di aver trovato qualcuno di unico, è vero, ma successe che mi ricredetti, ci sono cose più importanti. -
-Ti sei ricreduto perché t'ha lasciato-
Stuzzicò Niall, infastidito dai discorsi di Louis.
-Onore, rispetto, potere, questo è più importante.-
-A cosa servirà mai se poi non hai nessuno per cui vanga la pena tenerli-
-Nessuno dici? Grazie a chi potete stare insieme e vivere dignitosamente? Ho perso delle persone in passato, perché non ero in grado di tenermi cura di loro, ma ora posso. Non ho bisogno d'altro. -
Louis si alzò in piedi, scolò il calice di vino che continuava a girarsi in mano da un po' e posandolo svuotato rientrò; Zayn si girò ingoia do a vuoto, stringendo la mano di Niall con bisogno.
-Vorrei solo che tu possa stare accanto a qualcuno che ti faccia sentire come Zayn fa sentire me... -
Disse piano Niall, guardandolo.
-Temo di poter capire. Non voglio riviverlo o semplicemente non posso-
Concluse Louis ancora sull'arcata d'entrata, non risposero gli altri due, come se la discussione di fosse esaurita.
Niall si stese in terrazza e Zayn al suo fianco baciandogli i capelli stringendolo tra le braccia.
Louis rientrato diete ordine a due schiavi ancora sveglia di lasciare stare tutto fin all'indomani e di andare a dormire.
Fu solo quando si trovò in camera da solo, tra quelle pareti silenziose e i bauli immobili, li risentí il peso degli anni passati. Giorno per giorno, mese dopo mese, aveva perso qualcosa e anno dopo anno continuava a farlo. Si sentiva solo ma non poteva confessarlo. Non voleva mostrarsi più debole o vulnerabile. Doveva essere e mostrarsi forte per tenere al sicuro chi amava.
Visto da fuori poteva sembrare spietato ed era giusto così. La sua immagine era tutto quello per cui aveva faticato negli anni.
Niall e Zayn notavano come io tempo rendesse Louis sempre più 'arrabbiato', ma per quanto cercassero di parlarci non avrebbero mai agito contro di lui. Anche controvoglia, rispettavano le scelte e le richieste, avevano un debito col ragazzo più grande e avrebbero dato senza indugio la loro stessa vita per Louis.
Zayn era la persona che più di tutte riusciva a tenere un tono neutro e i nervi calmi mentre lo sentiva parlare di 'lavoro' e forse anche per questo era la persona che più stesso lo accompagnava all'acquisto di nuovi schiavi. Louis se da una parte era conosciuto nel mercato come 'il macellaio', dall'altro era anche solito a liberare i gladiatori li dove raggiungesse una fama degna di un buon guadagno e questi resi famosi grazie al circo riuscivano spesso a combinarsi in ottimi matrimoni.
Il suo sguardo era freddo e intimidiva chi lo incrociava, Louis ci era riuscito. Aveva guadagnato rispetto, fama, denaro e chi amava poteva dormire sonni tranquilli.
A Niall era questo suo lato che più lo preoccupava, l'eccessiva attenzione e meticolosità che Louis metteva nel controllo di tutto, per renderlo sicuro, stabile, intoccabile, questo metteva sulle spalle del ragazzo un ansia ed un peso di giorno in giorno sempre maggiore, temeva per la sua salute, temeva che perdesse quello che lo rendeva il ragazzo a cui si era affezionato non pochi anni prima. Zayn invece, non poteva non notare che quello che prima era debolezza in Louis ora era forza, fermezza e si preoccupava meno del biondo compagno per l'amico.
I tre avevano una tradizione, il 3 giugno, quell'anno era il terzo, festeggiavano la loro ripartita alla vita, il giorno in cui Louis ricompro gli altri due e insieme iniziarono a condividere la Domus del primo. Era un giorno importante, dove non potevano che essere più euforico, più felici, rispetto agli altri giorni. Così Niall si propose di seguire il maggiore ai fori, così da scegliersi della carne e mangiare come veri principi in un banchetto solo per loro tre, organizzato e sistemato solo da loro tre, come una piccola avventura in una campana di vetro, per isolarsi dalla realtà dei fatti che li circondavano.
La felicità che li vestiva, si incamminarono sotto pessime battute di cui ridevano ugualmente, ma quello non sarebbe stato un giorno come un altro e quella leggerezza che li teneva sospesi in un mondo tutto loro sarebbe stata a breve identificata come una leggera zanzariera, destinata a strapparsi al primo tentativo.
Stavano camminando verso il foro boero quando Niall si lasciò convincere a passare per la piazza degli schiavi, abbassò sguardo, lì la polvere sollevata dai passanti sembrava più invadente e il sole più violento, si stava sbrigando ad oltrepassare quella parentesi nella città particolarmente fastidiosa quando si accorse di non avere più Louis al suo fianco.
Si voltò veloce cercando l'amico tra la folla che si muoveva sempre di fretta da una parte all'altra trovandolo lì, immobile, nel pieno centro del piazzale. Si avvicinò cauto, quasi preoccupato che avesse visto un fantasma e accostatisi segui la direzione del suo sguardo solo per accorgersi che stava fissando uno schiavo e non uno qualsiasi, uno che a sua volta fissava il suo sguardo in quello dell'amico, lo sguardo che si scambiarono fu intenso, l'intera piazza, la città, qualsiasi cosa li circonda se sembrava non esistere per loro. Niall era lì ed allo stesso tempo era come se fosse uno spettatore esterno, come se stesse osservando la scena in un luogo molto lontano da dove si trovavano e non potesse interferire con gli eventi. Si girò verso Louis, il respiro controllato, il sudore ad imperlargli il volto, apri leggermente la bocca come se così facendo l'aria che I polmoni chiedevano avidi potesse diventare meno pesante. Niall rimase a fissarlo per un tempo che gli sembrò infinito prima di toccarli la spalla.
-Lou, tutto bene? -
Al tocco l'altro ragazzo sembrò riprendere contatto con la realtà e quasi tremando sussurrò un flebile 'si' per poi schiarirsi la voce e ripetere:
-Si, certo. Andiamo-
-Ne sei certo? Vi stavate consumando.. -
Disse senza riflettere il biondo, pentendosene subito dopo trovandosi un Louis al quanto imbronciato a rifiutarsi di capire a cosa si riferisse il biondo.
Fu strano, come se il mondo si fosse fermato e il silenzio regnato, per un breve momento, bastò quella breve chiacchierata e il rumore della piazza, le urla delle persone, i ferri che battevano, il calore del sole e la polvere che pizzica a negli occhi tornò all'improvviso stordendoli. Confusi quasi, ripresero a camminare verso il foro ma Niall capi che qualcosa non tornava. Louis era molto silenzioso, bastava uno sguardo poco attento per trovarlo agitato e sogiocato dai propri pensieri. Niall provò a risollevare l'atmosfera leggera e allegra di quando uscirono ma questa sembrava un ricordo troppo lontano. Louis era accondiscendente, diceva si ad ogni richiesta del biondo, non replica a alle battute, era lì solo con il corpo, letteralmente.doveva fare qualcosa.
-Lou, vai avanti senza di me ok? Voglio fare una sorpresa a zayn e prendergli un pollo, ma sono dalla parte opposta del foro. Tu intanto vai e iniziate a cucinare. -
In una situazione normale il maggiore si sarebbe rifiutato ma quella non lo era. Louis non aveva la testa per collegare le cose più semplici e in maniera totalmente disinteressata se ne liberò con un - ok- separandosi dal biondo e muovendosi come in trance verso la Domus. Niall un po' si preoccupò a lasciarlo girare da solo in quello stato confusionale, ma ci sarebbe stato altro tempo per quello. Doveva controllare chi fosse quello schiavo, doveva accertarsi che quel che temeva non fosse vero.
Per la prima volta in vita sua, superò il mercante padrone di quelle gabbie. Si destreggiò tra i curiosi evitando abilmente il venditore che vantava fantastiche caratteristiche per ogni suo schiavo degne di una buona somma da parte dei compratori.
Fino ad individuarlo, un ragazzo robusto, più altro di quel che sembrava in distanza prima, I capelli mossi gli toccavano le spalle, anche se magro e accovacciato la sua presenza era visibile rispetto a quella dei compagni di cella.
-Tu, ragazzo, come ti chiami? -
Cercò di attirare la sua attenzione.
Sembrava non essere riuscito nell'intento fin quando non lo senti rispondere senza neppure alzare lo sguardo.
-Di possedere un nome ne ho perso il diritto da molto tempo-
Niall volse lo sguardo in alto sospirando, sempre più preoccupato della realtà dei suoi sospetti.
-Girati e guardami-
Il ragazzo, assolutamente passivo, alzò lo sguardo su quello di Niall con una forza allarmante, senza timore o paura. I suoi occhi poi, contornati da una pelle bronzea sulla quale il sole non era stato gentile, quegli occhi risplende amo come due fari, di quel verde luminoso, lucidi che quasi sembravano brillare alla luce del sole. C'era solo una persona con occhi del genere nei racconti di un Louis ubriacato, Niall si ritrovò con un brivido lungo la schiena nonostante il caldo.
-Stamane, stavo accanto ad un uomo che stavi fissando, te lo ricordi? O è tua abitudine fissare gli sguardi? -
Il ragazzo in gabbia scosse la testa stringendosi di più le gambe al petto, forse preoccupato che potesse essere punito con un qualsiasi pretesto.
Niall se ne rese conto e si maledí da solo per l'essere stato così ambiguo. Allo stesso tempo sorrise al pensiero che non era quindi solo Louis, quello che si era isolato incollato allo sguardo dell'altro.
Doveva trovarsi le prove di quanto pensava prima di dar anche solo la voce ai suoi pensieri.
-Non ritirarti, non volevo rimproverarti ma chiederti solo del mio amico. Occhi blu, capelli castano chiari con una strana frangia, l'espressione un po' depressa... -
Niall come solito in situazioni di imbarazzo prese a parlare a macchinetta, scoordinatamente.
-Louis... -
Fu come un sussurro, un sussurro che fece zittire all'istante il biondo.
-Esatto... -
Poggiò una mano sulle sbarre sospirando.
-Ho ragione quindi. -
Disse più per se stesso.
-Tu porti il nome di Harry vero? -
Harry sgranò gli occhi, ingoiando a vuoto indeciso se rispondere.
-Andiamo dimmelo, almeno questo glie lo devi-
All'affermazione del biondo digrignò di poco I denti, cose contrariato.
-Si un tempo mi si chiamava così, pensi davvero che questo cambi qualcosa? -
Niall sorrise pensando a quanto avessero in comune in fatto di testardaggine.
-Tutto. Questo cambia tutto. -
Fu così che il biondo per la prima volta in vita sua trattò con un mercante di schiavi e lasciandogli più di quanto chiedesse, comprò per la prima volta un uomo.
A braccia legate, gli fu legata una corda al colora che teneva al collo dando nelle mani di Niall l'altro ceppo.
Si senti decisamente a disagio nel tenere quella corda tra le mani, ma tentò di non farsi notare troppo.
-Seguimi, per favore. -
Il ragazzo più alto lo guardò sorpreso.
-Ho forse scelta? -
Disse quindi squotendo i polsi legati,per poi incamminarsi al seguito del suo nuovo 'padrone'.
Niall non riuscì a non ridere dell'espressione esterefatta del ragazzo.
-Certo hai un bel carattere per essere uno schiavo eh-
Si voltò guardandolo, notando che faceva fatica a camminare per via di alcune ferite ai piedi scalzi.
-Succede quando non ti importa davvero di quello che ti accadrà-
Niall fu davvero certo che quel ragazzo come Louis avessero davvero troppo in comune, quasi si allarmò all'idea. Decise comunque di comprare un paio di sandali e fatto sedere Harry su di uno scalino in una via poco affollata si prestò a metterglieli, promettendogli che arrivati alla Domus avrebbero sistemato i tagli presenti.
-Perché lo fai? -
-Perché credo tu sia prezioso, e forse perché già mi piaci-
Disse il biondo disinvolto, sorridendo.
-Credi... Tu mi porterai da lui? -
-Non vuoi? -
Il più alto piego lo sguardo imbarazzato mordendosi le labbra.
-Cosa temi? -
Così si girò nuovamente fissando lo sguardo del biondo, con sicurezza.
-Che mi odi. -
Niall fu colpito dalla fermezza del suo sguardo, quasi lasciandolo interdetto.
-Tu lo odi? -
-Non riuscirei-
Così il biondo allargò un bel sorriso.
-Avete molto in comune-
Anche Harry sorrise rincuorato a quel punto.
-È la prima volta che acquisti uno schiavo vero? -
Gli chiese mentre si rialza a provando la comodità dei suoi nuovi sandali.
-Si nota tanto? -
Disse Niall mettendo su un aria turbata, mentre scioglieva ad Harry i polsi e toglieva la corda dal collare.
-No, possiamo dire tu sia singolare...? -
Il biondo rise di fronte alle bugie di Harry.
-Sei Niall vero? -
In quel momento si accorse che non si era ancora presentato e si sorprese nell'apprendere che Harry già conoscesse il suo nome.
-Ti ha parlato molto di me? -
Chiese passandoci una mano sulla nuca imbarazzato.
-Allora sei davvero tu! Ne parlava molto spesso, rispecchi a pieno la descrizione che mi fece... Parlava anche di un certo Zayn, anche lui è con voi? -
Niall si ritrovò in quel breve tragitto già ad apprezzare quel ragazzo, di certo capiva perché Louis se ne fosse innamorato e gli era bastato davvero poco per capirlo.
-Credo gli starai simpatico-
Niall fu davvero felice della sua scelta almeno finché non arrivarono alla Domus, li la tensione si impadroní nuovamente del biondo, che nel mentre si era scordato di organizzare un programma da quel punto in poi.
Entrarono di nascosto dal retro, Harry lo segui senza fare domande.
Arrivarono alla camera del biondo senza incappare in nessuno e così facendo si volto verso Harry.
-OK, tu resta qui per ora. Devo trovare il tempo di parlarne... Di te dico, comunque tranquillo. Cioè ti porterò qualcosa da mangiare appena posso, abbi pazienza. -
Niall riprese a parlare in maniera confusionale.
-Hei, hei... Sta tranquillo, grazie per avermi portato fin qui. -
Si senti davvero strano nell'essere consolato da chi, secondo il suo punto di vista doveva per prima essere consolato.
Lo lasciò così, in piedi in mezzo alla camera da letto, per riuscire silenziosamente e riaffacciarsi dall'entrata principale.
-Oh ce l'hai fatta! È già tutto pronto! -
Zayn lo accolse per primo, raggiungendo lo all'entrata, Niall non commentò sorridendogli e baciandolo a fior di labbra.
-Lou sta fuori-
Disse quindi il moro, indicando dietro di sé, per poi poggiare un braccio sulle spalle del biondo e incamminandosi.
Louis era davanti ad una brace dall'aspetto pericoloso, in un angolo del terrazzo, spennellando furiosamente una sala ricca di spezie mentre lui stesso stava finendo affumicato.
-Che buon profumo! -
Niall si avvicinò al maggiore, con l'acquolina in bocca.
-E il pollo? -
Chiese Louis girandosi verso il biondo con disinteresse.
-Che pollo? -
Riechegiò Zayn alle loro spalle.
-Nessun pollo! Erano brutti, ma ho comunque pensato ad una sorpresa, Zay poi te la mostro-
Si sbrigò a spiegare il biondo, sudando a freddo, sperando che non si notasse visto il caldo, guardando il proprio compagno sperando non facesse altre domande e che Louis pensasse si stesse riferendo a 'questioni personali' come si divertiva a definirle così da tenersi fuori da qualsiasi particolare.
Sembrò funzionare, o semplicemente Louis era davvero altrove per farsi qualsiasi domanda.
-Che mi nascondi Ni? -
Chiese il moro, a bassa voce per non farsi sentire dal maggiore.
-Fidati di me, dopo te lo mostro-
Niall prese respiro cercando di rilassarsi mentre tagliava i pomodori.
-Ebbene, la carne è pronta! -
Un Louis sorridente si direzionò con un vassoio gremito di grandi pezzi di carne insalsati verso gli altri due.
Il sole quel giorno era cocente per essere solo in giugno ma sotto il porticato della Domus la corrente era piacevole, l'aria freddata dal passaggio tra quelle colonne e il pranzo fu rilassante. Zayn era steso mangiando pigramente totalmente arreso a quella temperatura piacevole che si era adagiata sulla sua pelle e distendeva i nervi.
-Quindi questa settimana quanti spettacoli hai? -
Louis che era sdraiato di fianco a lui sollevò il capo nella sua direzione mettendosi a pancia in giù.
-Tre, per luglio credo di poter smettere e riprendere a settembre, abbiamo soldi a sufficenza-
Sorrise soddisfatto, cedendo alla gravità e ripoggiando la testa sul triclino.
-Sapete credo proprio dovremmo organizzarci una bella giornata sul fiume qiando arriverà luglio, con questo caldo... -
Niall alzò gli occhi al cielo sentendo le parole di Zayn, mentre continuava a spalmare miele su delle focacce.
-Io preferisco quando ti infili in acqua nella nostra piscina, senza abiti-
Ridacchiò il biondo mordendo con ingordigia la focaccia impregnata e gocciolante.
Zayn in tutta risposta sorrise cercando lo sguardo del primo.
-Beh quello possiamo farlo già ora-
-Ah miei dei, cosa sono costretto a sentire. Vi scordate sempre che sono qui -
Louis fece una finta faccia schifata, tirando si a sedere scandalizzato.
-Si certo come se non piacerebbe anche a te -
Lo chiuse Niall facendo sfuggire una risata anche al compagno.
-Lou, oggi sei stralunato o sbaglio? -
Niall tornò a salutare l'ansia nel timore di cosa avesse potuto notare il compagno con quella domanda.
-Si... Tranquillo, I soliti pensieri. Ansi credo dovrò uscire un momento. -
Louis giocò con la frangia, prima di alzarsi e stiracchiarsi.
-Ma come, proprio oggi? -
Zayn sembrava deluso.
-Lo so.. Ma vi prometto tornerò presto. -
-Ni, tu non gli dici nulla? -
Niall vedeva il compagno che gli chiedeva una mano e dall'altra Louis consapevole che sarebbe tornato a cercarlo, sarebbe tornato alla piazza per Harry.
-Lou, resta a casa. Sono sicuro non sarà un impegno impellente, può aspettare-
Provò quindi a fermarlo, non volendo vedere la sua faccia delusa nel tornare quel pomeriggio.
-Temo di non poter aspettare oltre, a più tardi ragazzi. -
Louis sfrecciò con evidente impazienza fuori dalla casa sotto lo sguardo di rimprovero di Zayn e l'espressione preoccupata di Niall. Quando fu fuori toccò al biondo fare chiarezza.
-Devo mostrarti una cosa. -
Zayn si limitò ad annuire seguendo il biondo dentro la dimora.
-Stamane io e Louis siamo passati per la piazza degli schiavi-
Il moro lo guardò confuso.
-E con questo? -
Niall si fermò davanti la loro camera.
-Louis lì vide qualcuno, qualcuno che non credeva possibile trovare lì. È difficile da spiegare, ma alla fine si decise a continuare e lasciare stare. -
Zayn si massaggiò le tempie cercando di seguire il secondo.
-Louis diventò subito dopo accondiscendente ed assente, così per me è stato facile inventare una scusa e farlo tornare da solo-
-Ni, che stai cercando di dirmi? -
Zayn si allarmò mettendo una mano sulla porta della camera da subito bloccata dalla stretta di Niall.
-Quello schiavo era Harry ed ora è qui. -
Il moro sgranò gli occhi mentre il biondo lasciava la presa sul suo polso lasciandolo libero di aprire quella porta.
Harry si era seduto in terra, ben attento a non toccare nulla, si stringeva le ginocchia allo stomaco e fissò lo sguardo in quello del moro.
-Tu devi essere Zayn, giusto? -
Zayn non rispose subito, spaesato si girò verso Niall.
-Come fa a conoscermi? -
-Giuro è tutto merito di Louis-
Rispose svelto il biondo alzando di poco le mani in segno di innocenza.
Il moro si voltò nuovamente verso il riccio. Era ferito, sporco di fango, decisamente magro, I capelli erano lunghi e mossi, di certo non rispecchiavano la descrizione che gli aveva reso l'amico, come non combaciava con l'altezza e l'aspetto infantile che gli associavano. Si chiese per un attimo come Louis si fosse sentito all'idea che aveva perduto tutti quegli anni e di come avesse registrato tutti i cambiamenti avvenuti nel mentre. Lui non si era mai separato dal biondo, quando i capelli si erano un po' scuriti non lo avrebbe saputo dire, quando si fosse alzato, quanto il suo viso era diventato adulto. L'idea di ritrovare il suo compagno totalmente diverso da come lo aveva visto l'ultima volta, non sapeva come l'avrebbe presa.
-Tu hai lasciato che andasse.. -
Si rivolse di nuovo a Niall, riflettendo su come si sarebbe sentito all'idea di averlo perso di nuovo.
-Io... Non sapevo come dirlo-
Il biondo guardava Zayn con sguardo implorante.
-Mi sta cercando? -
Chiese all'improvviso Harry senza che però suscitasse una reazione negli altri due che continuavano a guardarsi cercando parole.
-Ci sono anche io qui, vi prego rispondetemi-
Così si firmarono verso il riccio come se si fossero appena ricordati della sua presenza.
-Credo di si-
Rispose Niall con sguardo fermo.
Harry si alzò subito come rinvigorito da un nuovo desiderio, un desiderio che sembrava essere una fantasia dopo quella mattina. Voleva vederlo, toccarlo, parlargli. Ora sapeva che era desiderio di entrambi. Doveva, voleva, poteva provarci.
-Che credi di fare? -
Chiese quindi Zayn vedendo il riccio avvicinarsi a loro con tutta l'intenzione di superarli, ora che gli era accanto e gli aveva poggiato una mano sul petto per fermarlo si accorse davvero quanto fosse alto, dovendo alzare il suo di sguardo per guardarlo negli occhi. Occhi che a parte i segni della stanchezza rimanevano cristallini, di un verde unico nel suo genere.
-Raggiungerlo. -
Niall fu colpito dalla forza di quel ragazzo che nonostante quello che aveva passato e le ferite che sicuramente bruciavano sotto la terra che gli sporcava la pelle già bruciata dal sole che altrimenti doveva avere un colore roseo e candido.
Zayn invece mise un sorriso sarcastico.
-Non così, né ti lasceremo uscire da solo proprio ora. -
Harry guardò i ragazzi con un espressione interrogativa.
-Ni, tra quanto tempo credi che tornerà? -
-Un ora al massimo-
-Iniziamo con un bel bagno e disinfettiamo tutti questi tagli-
Harry non si ribellò, vergognandosi dell'aspetto che doveva avere in quel momento. Niall scaldò dell'acqua da mettere in una vasca, mentre Zayn si attrezzò per togliergli il collare di metallo che gli tormentava il collo.
Lo aiutarono a lavarsi con delicatezza, cercando di non rompere la pelle ustionata o riaprire ferite incrostate di sangue.
Stavano cercando di ripulire i vari tagli quando  sentirono Louis rientrare e sdraiarsi sul triclinio di fianco alla piscina interna.
Aveva il volto turbato e teneva un braccio a coprirsi gli occhi, prendendo respiri profondi come se riuscisse con difficoltà a riempirsi i polmoni.
Zayn e Niall nascosero nuovamente Harry in camera con ancora molte ferite da pulire e fasciare per andare incontro a Louis.
-Hei... Tutto bene? -
Gli si avvicinò il moro mentre il biondo restava qualche passo indietro. Così zayn si accostò al triclinio accucciandosi accanto a lui.
Louis tolse il braccio, inclinando la testa e quindi lo sguardo verso l'amico.
-Certo. -
-Lou, possiamo parlarti? -
Si avvicinò così Niall, tenendo una mano dietro al collo non sapendo bene che posizione tenere.
Louis si tirò seduto.
-Che volete sapere? -
-So che stamattina... Ecco -
Zayn cercava un modo di sistemare le parole senza risultare arrogante.
-Sappiamo che Harry è a Roma-
Sputò fuori Niall, a nervi saldi, come stesse confessando una colpa.
-Che cosa ne puoi sapere tu? -
-Louis non agitati per favore... -
Provò Zayn, ma il maggiore era già in piedi, gesticolando e muovendosi avanti e indietro.
-No sul serio. Che credete di saperne voi? Non l'avete neanche mai visto. Se vi riferite a stamattina, semplicemente credevo di aver rivisto una vecchia conoscenza per poi scoprire che mi sbagliavo. Nulla che riguardi i vostri teatrini mentali. -
-Lou aspetta un attimo-
Tentò ancora Niall ma l'altro già si stava muovendo per allontanarsi il più possibile dai due, non fecero in tempo a fermarlo. Harry non era più nella camera dove era stato lasciato, era uscito si era avvicinato, aveva origliato. Risentire la voce di Louis, averlo così vicino e così lontano allo stesso tempo. Ne fu commosso, rapito, distratto. Quando Louis oltrepassò l'entrata dalla sala centrale per il corridoio che portava alle camere, lo trovo lì. Quasi sbatté sul suo petto, alzò lo sguardo e i suoi occhi ghiacciati sembrarono legarsi in automatico a quelli verdi cristallini di Harry.
Gli altri due assistettero alla scena poco dietro di loro. Cosa stesse passando per la mente di Louis era un mistero. Non disse nulla, accelerò la respirazione, spostò lo sguardo dopo poco guardando il corpo del riccio, come stesse registrando ogni particolare. D'altra parte neanche il riccio disse nulla, aveva gli occhi lucidi e tutto quel che passava per la sua testa era trovare qualcosa da dire invece che piangere dalla gioia, dall'ansia o per tristezza.
-L'ho 'acquistato' stamattina-
Louis nemmeno si giro verso l'amico, continuò a guardare Harry fino a che non si lascio sfuggire una risata sarcastica abbassando lo sguardo.
-Mi spieghi perché ci dobbiamo sempre incontrare in simili circostanze? -
Si rivolse direttamente al riccio, fissandolo dritto negli occhi, quasi ad intimorirlo.
-Non proprio, direi che ci siamo invertiti di ruolo-
Harry rispose con voce limpida, sorridendo gentilmente e lasciando che si notassero le sue fossette.
-Già, immagino sia comodo per te starmi accanto quando sono io quello ricco. -
Fu come una pugnalata al cuore, fredda, decisa. Harry ne fu interdetto per un attimo.
-Louis!... -
Provò a mettersi in mezzo Niall ma Zayn lo fermò, trattenendolo e mimandogli di lasciar fare a loro.
-Non... Non è come pensi-
Ora la voce del riccio tremava, non aveva mai pensato a che reazione avesse avuto potere Louis se fosse riuscito ad incontrarlo, ne era rimasto spiazzato.
-Perdonami Harry, ma stavo andando a riposarmi, non ho tempo per te ora. -
Così dicendo lo oltrepassò senza neppure toccarlo, semplicemente gli passò accanto senza che quest'ultimo fece nulla per fermarlo. Si chiuse nelle sue stanze. Senza far trapelare rumore al di fuori.
Zayn e Niall ne furono da subito preoccupati, Louis non l'aveva lasciato neppure parlare,lasciando  che le spiegazioni che si era dato da solo prendessero il controllo, d'altro canto ad Harry davano il beneficio del dubbio e nel vedere come fosse rimasto sorpreso il riccio, non sapevano ancora come giudicarlo.
Bastò un occhiata tra i due per capirsi. Era la loro occasione di aiutare il maggiore, come lui aveva fatto per primo. Zayn andò verso la sua camera mentre Niall si avvicinò delicatamente ad Harry, da prima sfregandogli un braccio e poi una volta fatto sedere lasciandosi abbracciare. Il ragazzo sembrava forte e deciso, ma tra le braccia del biondo si vide costretto a cedere e lasciar cadere qualche lacrima.
Zayn provo quella sera a parlare con Louis senza successo.
Fecero tranquillizzare Harry fasciandogli le ferite rimaste scoperte. Quella sera Harry si senti più solo del solito, dormendo in quella stanza vuota che gli avevano preparato. Il silenzio era assordante ed i suoi pensieri irrequieti, quasi intimorito dal buio che lo circondava.
Già alle prime luci dell'alba Harry si alzò sollevato dai primi raggi di sole sedendosi in silenzio vicino alla piscina interna sotto la flebile luce del mattino. Quando Zayn si alzò rimase sorpreso nel notare che non era solo, avvicinandoglisi lentamente, ancora confuso dal dormiveglia.
-Fatica a dormire? -
-Dormo poco normalmente-
Si difese subito Harry, non volendo far carico dei suoi pensieri quel ragazzo che si era dimostrato così gentile nei suoi confronti.
Zayn allora gli si sedette accanto, stiracchiandosi un po' la schiena.
-Hai fame? -
-Non ancora, grazie-
Gli rivolse così un sorriso dolce che lasciava appena intravedere le fossette.
-Aiutami a preparare allora-
Zayn si alzò offrendogli una mano, Harry l'accettò leggermente sorpreso.
-Non avete schiavi, vero? -
Zayn piego un angolo della bocca girando si verso il riccio.
-Noi tre siamo stati schiavi per molto più tempo di quanto siamo stati liberi, bastiamo per questo posto-
Harry sorrise sentendosi molto a suo agio con lui.
-Ora ci sono anch'io! -
Disse rinvigorito di nuovo entusiasmo.
Zayn si fermò un istante.
-Da quanto tempo sei uno schiavo? -
-quasi.. Mezzo anno,mai al servizio di qualcuno, ci siamo spostati dalla Grecia e molto sono andati venduti in altre piazze-
Zayn sorrise leggermente.
-Allora immagino tu non sappia nulla di come gestire una cucina o pulire! -
Harry lascio che le gote si arrossassero leggermente fissando lo sguardo in terra.
-Ho lavorato per molto in una locanda... -
Zayn me rimase sorpreso, ma ebbe la conferma di quanto diceva mentre osservava con quale abilità si a cinse ad accendere la brace in terra e come si muoveva familiare tra ingredienti e attrezzi.
Quella mattina fecero la colazione in tre, lui, Zayn e Niall. Louis non scese subito ma solo dopo che Harry ed il biondo si spostarono nel giardino interno a sistemare la piante.
-Credi che evitarlo sia la soluzione? -
Chiese Zayn, appena Louis si presento in cucina mentre il primo gli cucinava due frittelle calde.
-Non sono stupido Zay-
Il moro annuí chiudendo li il discorso d lasciandolo mangiare in pace le frittelle col miele accompagnate da due bei bicchieri di vino caldo.
-Lui e Niall stanno sistemando il porticato interno... Se ti interessa-
Concluse uscendo dalla stanza.
Louis scolò quel che era rimasto nel suo bicchiere, sospirando e fermandosi un momento evitando di pensare, lasciandosi cullare dal silenzio.
Nel corridoio Louis poteva sentire riecheggiare le risate dei due ragazzi divertiti, leggere, quasi come se lo stessero invitando a seguirle fino a loro.
Arrivò al portico cercando di rimanere indiscreto e si fermò un momento ad osservarli.
Avevano tagliato i cespugli ed ora si trovavano al centro del piccolo prato, lì dove il sole li illuminava.
Circondati dalle piccole margherite che crescevano spontanee.
La risata di Harry lo fece sentire subito meglio, gli occhi gli si inumidirono e il cuore accelerò i battiti come se in quel momento solo fu capace di calcolare quanto gli fosse mancata.  Si avvicinò di più, con prudenza. La tunica che indossava nascondeva bene poco il numero di bende che ricoprivano quella pelle che tanto avrebbe voluto toccare.
Le fossette si notavano di più col sole ad illuminargli il volto abbronzato, che faceva risaltare ancor di più il colore cristallino dei suoi occhi di quel verde che non era mai riuscito a trovare altrove.
Si distrasse fissandogli i capelli, come morbidamente cadessero sulle spalle, si distrasse osservando le curve del viso, adulte, più marcate, osservando il collo definito, le palle forti, i muscoli sulle braccia, si distrasse al punto che non si accorse che avevano smesso di ridere, non si accorse che Niall si fosse alzato e gli fosse arrivato accanto.
-Vagli a parlare-
Louis sussultò nel trovarselo così vicino, riprendendo subito la pacatezza di poco prima, annui semplicemente per poi calpestare il prato per raggiungere Harry.
Il riccio teneva lo sguardo fisso in terra, raccogliendo fuori, sapeva si stava avvicinando, sapeva fosse lì ma non sapeva cosa aspettarsi. Louis si fermò alle sue spalle.
-Ti avevo detto... Che Roma poteva segnare la tua fine. -
Harry fermò i suoi movimenti come il suo respiro. Non mosse lo sguardo, attese che Louis si sedesse di fianco a lui.
-A me sembra, che arrivando qui mi sia andata meglio-
Louis strinse i denti non sapendo interpretare la sua affermazione ma decise di restare calmo.
-Come ci sei finito? -
Chiese quindi.
-Con lo schiavisti intendi? -
Harry aveva la voce che tremava, ancora in dubbio se guardarlo o meno.
-Si-
Gli rispose secco l'altro.
Così Harry si decise, guardandolo per un attimo in volto per un breve momento.
-Temo... Di essermi allontanato troppo da casa o di essermi fidato delle persone sbagliate, forse entrambe le cose-
Louis seppur contro voglia, non potè fare a meno di provare dispiacere per il ragazzo, che ricordava troppo buono, innocente o per lo meno troppo fiducioso per affrontare il mondo fuori la sua casa da solo. Riusciva a sentire il suo dolore, la delusione, la solitudine.
La confusione gli riempi la testa, era arrabbiato perché quello che ha passato lha passato stando lontano da lui, scegliendo di abbandonarlo, ma allo stesso tempo non poteva pensarlo solo e senza scopo lontano dalla sua famiglia, si chiese perché si fosse trovato in quella situazione, se fossero stati i genitori a venderlo addirittura. Aveva molte domande ma in quel momento non riuscì ad esprimere nemmeno uno dei suoi dubbi.
Harry era accanto a lui, dopo tutto quel tempo, in quel momento voleva solo risentire la leggerezza di anni passati.
Prese dei fiori dal terreno e si sposto leggermente per mettersi di fronte al riccio, guardandolo dolcemente e sorridendo.
Gli porse i fiori.
-Insegnami a fare quelle ghirlande che stavi facendo prima con Niall... Se ti va-
Anche se Harry come Louis aveva molte domande da fare, apprese il desiderio del secondo e lui per primo bramava solo un altro secondo, solo un singolo istante in cui nulla fosse cambiato.
Intrecciarono i fiori ridendo di battute stupide, felici di essere così vicini, spalla contro spalla, di ridere a pochi centimetri uno dall'altro.
-Ti piace... Il Libum di Catone? -
Disse ad un certo punto Louis un po' imbarazzato.
-Con l'Acetaria? -
Rispose Harry sorridendo, completamente rilassato dalla situazione.
-Già a pretendere! -
Lo seguí Louis con tono sarcastico, tono che comunque preoccupò il riccio, pensando di aver esagerato e che in fondo non poteva scherzare davvero con il secondo.
-Scusa non volevo... -
Louis prese respiro prima di fermarlo.
-Mi sembra ovvio-
Poi fisso il suo sguardo, nella sua testa la sua risposta non doveva essere così ambigua e continuò.
-Dove c'è il Libus di Catone c'è anche l'acetaria. -
Il volto di Harry ancora con lo sguardo incatenato al suo, si illuminò in un bel sorriso.
Louis rivide in quel momento il ragazzo che conosceva, quel ragazzo che sembrava aver così tanto bisogno di essere amato.
Passarono dei giorni tranquilli, i due sembravano inseparabili, si cercavano ovunque, passavano ore a parlare e ridere. Tutto sembrava congelato, come se il tempo non fosse mai passato, ma invece quegli anni separati erano presenti e pesavano ad Harry, che avrebbe voluto sapere di più su Louis, voleva sapere come fosse diventato l'uomo che aveva di fronte. Harry si era sempre messo in secondo piano, non gli importava di sentirsi compatto da Louis, non aveva mai avuto bisogno che si tenesse carico del suo dolore ma quello che opprimeva l'uomo dagli occhi blu invece, per Harry era un peso insormontabile, qualcosa di cui voleva fare parte. Voleva vedere quegli occhi carichi di responsabilità liberi, come avrebbe voluto fosse anni prima. Voleva vederlo una volta per tutte felice davvero del suo presente ed ora che sembrava più allegro del solito consolato dai dolci ricordi, Harry pensò fosse l'occasione giusta per affrontare il suo passato, quello di cui non faceva parte. Così quella sera, mentre si gustavano del vino caldo in terrazza, sotto le stelle di un cielo estivo pronto a dar spazio all'autunno, parlò per la prima volta di ciò che lo tormentava.
-Niall mi ha parlato del tuo lavoro, perché.... Lo fai? -
Louis rimase spiazzato, perdendo il sorriso e finendo il suo bicchiere puntando lo sguardo dritto davanti a lui.
-Si guadagna bene. I gladiatori sono famosi, non mi approfittò di loro, entrano nel circo consapevoli e ci guadagnano fama, spesso li libero così che possano concludere ottimi matrimoni e nei periodi in cui non ne ho bisogno, lo libero tutti pronto a riacquistarne quando c'è da organizzare nuovi spettacoli. -
Harry lo guardo scandalizzato, come potesse parlare di esseri umani in quel modo, nonostante il suo lavoro consistesse nel metterli in pericolo di morte, per la mera gioia di un pubblico effimero, crudele. Louis non riuscì a reggere quello sguardo.
-Li mandi a morire, solo per denaro. -
Louis incassò il colpo, non rispondendo.
-Ti credevo migliore di cosi-
Louis rise nervoso, avrebbe voluto giustificarsi ma i conti in sospeso che teneva con il ragazzo non glie lo permise, lui che per primo aveva tanto da farsi perdonare, non poteva parlargli così a cuor leggero su come avrebbe dovuto gestire la sua vita.
- Andiamo... Se si parla di delusioni tu non sei meglio di me. -
Louis nel dirlo si alzò guardando sprezzante Harry, raggiungendolo e bloccandogli le braccia ai lati della vita, fissando così il suo sguardo in quello quasi spaventato dell'altro, a pochi centimetri l'uno dall'altro.
-È quello che pensi? -
Sussurò appena Harry, cercando di liberarsi dalla presa del maggiore che iniziava a fargli male, tradendosi quando la voce gli si ruppe, rendendo chiaro il suo spavento.
-Cosa temi Harry? Non mi stavi cercando? Cosa volevi da me ancora? -
Louis sussurrava con cattiveria, alzandogli le braccia e bloccandogli i polsi con una sola mano sopra la testa. Harry che un quei mesi aveva ripreso un po' di peso era comunque troppo debole per difendersi, si agitava sotto di Louis senza riuscire a fermarlo,senza riuscire a negare che si gli era mancato anche toccarlo.
-Rispondimi... -
Disse raccogliendo tutta la dignità che gli era rimasta mentre la mano libera di Louis si insinuava sotto la sua tunica, mentre carezza a ogni centimetro di pelle, sollevando la veste e armeggiando con la sua fascia inguinale.
Non rispose al ragazzo riccio, mentre gli le cava e baciava il collo nonostante le lamentele dell'altro che continuava nel tentativo di allontanarlo. Un sorriso tra il soddisfatto ed il crudele si dipinse sul volto di Louis quando afferrando la sua intimità la trovo già sulla buona strada per diventare dura, iniziando a toccarla con avidità. Si fermò solo quando i movimenti di Harry si fermarono e senti dei singhiozzi. Si alzò leggermente per vedere il volto del ragazzo voltato il più possibile dalla parte opposta al suo, mentre si mordeva il labbro inferiore nel disperato tentativo di fermare le lacrime che non era riuscito a controllare.
Louis lascio la presa, si sollevò da lui abbassando la tunica del ragazzo.
Si alzò spaventato di quello che stava facendo, come se solo in quel momento si fosse reso conto di quanto stava per fare.
-Non è quello che penso, è quello che mi hai dimostrato, a parlare sei bravo, nei fatti fai schifo. -
Harry non si mosse dalla sua posizione continuando a far scendere lacrime silenziose dai suoi occhi.
Louis provò ad avvicinarsi, ancora una volta deluso da quello che lui stesso era riuscito a dire dopo quello che era riuscito a fare, ma non riuscì a trovare il coraggio per toccarlo.
-scusami... Io.... Non avrei dovuto-
Provo Louis rimediando dal ragazzo solo uno sguardo carico d'odio, trovò la corsa di alzarsi, avrebbe voluto picchiare Louis ma non lo fece. Ancora una volta stette in silenzio, voltandosi per rientrare con rabbia e le gambe ancora tremanti.
Inutile dire che il loro rapporto cambiò radicalmente, si evitavano in maniera piuttosto chiara e quando Zayn o Niall riuscissero a farli incontrare l'imbarazzo si poteva sentire pesare sulle spalle di tutti.
Dopo qualche giorno Harry si confessò con Niall sotto promessa di non dire una parola a riguardi di quanto stava confessandogli ed ora il biondo girava piuttosto alterato per la Domus senza che neppure il compagno né capisse la ragione.
D'altro canto Louis iniziò a parlare sempre meno, tornava la sera a casa e spesso si chiudeva in camera preso da scatti di ira. Zayn iniziò a seguirlo ovunque, Louis iniziò a non tenere pazienza con nessuno, inserendosi in diversi litigi, in cui senza il moro, si sarebbe finiti alle mani.
Una sera Zayn stanco del silenzio del compagno e quasi arrabbiato dallo sguardo deluso di Harry, trovandosi di nuovo fuori la camera di Louis durante uno dei suoi scatti d'ira si trovò a bussare senza sosta alla sua porta urlando per farsi aprire. Ad un certo punto non senti più nulla e preso dal panico inizio a dare spallate alla porta gridando ancora che doveva aprirgli.
Finché Louis contro ogni previsione gli apri davvero la porta, facendolo catapultare per terra visto che nel mentre aveva preso una nuova rincorsa per tentare ancora con la forza di spalancare l'entrata.
-È colpa mia. Mi sono illuso, io... Ci speravo davvero. -
Iniziò a tremare e gli occhi erano rossi e pieni di lacrime.
-Miei dei Louis, di che diavolo parli. -
Zayn si avvicinò all'altro ragazzo stringendolo in un abbraccio. A quel punto Louis non poté far a meno di iniziare a piangere, stringendo l'amico più forte che poté.
Ci volle un po' prima che riuscisse a calmarsi, raccontò a Zayn quanto era accaduto e tutto quello che lo opprimeva.
Zayn sentendo come l'amico si sentisse non poté far a meno di rassicurarlo, consolarlo.
Quella sera dormirono insieme.
Al mattino Zayn si sveglio per primo e lasciando l'amico dormire corse in cucina per prendergli del cibo avanzato dalla sera prima e corse di nuovo nella camera di Louis trovandolo già sveglio. Lo trovò con uno sguardo afflitto ma sembrava essersi tranquillizzato.
-'giorno-
Zayn si avvicinò a Louis porgendogli il piatto con il formaggio e qualche verdura.
-Grazie-
Il maggiore cominciò subito a mangiare.
-Scusami per ieri, non dovevo reagire cosi-
Il suo sguardo corse ai cocci delle cose che aveva distrutto la sera prima-
Zayn si poggiò ad una parete sospirando.
-Non dirlo neanche per scherzo. Con me non c'è da scusarsi. Stai meglio? -
-Certo, grazie Zay-
Zayn sorrise leggermente, per poi riprendere il piatto vuoto rimasto accanto all'amico.
-Vado a pulire questo tu intanto cambiati così andiamo al Colosseo-
-No, oggi vado solo, tranquillo, tu prometto che non litigherò con nessuno-
Louis accompagnò quanto detto con un bel sorriso e così Zayn si rassicurò.
-Va bene ti aspettiamo per cena. -
Detto ciò, Zayn lasciò la camera.
Poco dopo Louis lo salutò e solo dopo un paio d'ore sia Harry che Niall si alzarono e lo raggiunsero nella sala centrale per mangiare qualcosa.
-Com'è andata con Louis? -
Chiese Niall sinceramente curioso.
-Bene, oggi sembrava più tranquillo. -
Niall rimase sorpreso del fatto che non aveva nulla da dire in seguito alle confessioni del maggiore, ma non chiese oltre, non voleva far sentire a disagio Harry.
Il giorno passò lentamente, nella noia generale, sdraiati a mangiare uva, o leggendo libri in greco tradotti da Harry, arrivare a sera fu piacevole anche se sembrò non dovesse arrivare mai.
Arrivò il tramonto iniziando a preparare qualcosa di caldo, sicuri dell'arrivo di Louis da un momento all'altro. Arrivo la sera e il cibo si freddò, mangiarono qualcosa, ma Louis ancora non di vedeva arrivare.
-Roma di notte può essere pericolosa. -
Zayn lo disse guardando fuori, davvero agitato.
-Chissà che non volesse soddisfare suo voglie questa sera. -
Disse sprezzante Niall, chiaramente riferito al litigio che il ragazzo aveva avuto con Harry.
-Forse, se il riccetto non fosse così ambiguo su quello che vuole e non lo facesse sentire usato e giudicato, non sarebbe successo nulla. -
Senteziò Zayn chiaramente alterato col compagno.
Harry non disse nulla, la discussione non lo toccò minimamente, la sua mente era totalmente rapita dall'idea che Louis, il suo Louis, potesse finire in pericolo o peggio, poteva già esserci. In cuor suo sperava si fosse fermato ad un lupanare, come consigliava Niall.
Si alzò prendendo una toga di cotone per coprirsi le spalle.
-Che fai? -
Chiese Zayn.
-Vado a cercarlo. -
Al primo bastò guardarlo bene in volto per notare quanto fosse preoccupato. Più di prima si lascio convincere dal riccio su quanto tenesse al suo amico e pregò in cuor suo che i due riuscissero davvero a parlare e perdonarsi.
-Vengo con te. Ni, tu resta qui nel caso torni... -
Niall annuí, sedendosi e guardando fisso l'uscita dove vide sparire gli altri due. Anche lui era chiaramente preoccupato.
Harry e Zayn corsero fuori decidendo nel vialetto di non separarsi e di visitare per primE le strade per il suo lavoro.
La loro ricerca però, risultò piuttosto breve, bastò infatti superare le mura d'entrata della Domus per trovare Louis lì, in terra, apparentemente privo di sensi.
A Zayn gelò il sangue nelle vene, non sapendo come muoversi mentre Harry fu velocissimo.
Tastò l'addome sporco di sangue per rendersi conto che si trattava di una pugnalata e che non era mortale, il sangue perso era molto ma Harry sapeva cosa fare.
Lo girò lentamente alzandogli le gambe e stringendogli uno pezzo della toga che precedentemente aveva strappato a stringergli la ferita.
Lo prese in braccio quindi, facendogli poggiare la testa sul petto. Aveva il respiro accelerato e la carnagione bianca, aveva le mani fredde ed Harry lo strinse di più a sé.
-Zayn, corri a chiamare un dottere, presto! Inizierò a disinfettarlo mentre arriva, digli di portare ago e filo per la sotura, muoviti! -
Zayn non aveva mai visto il riccio usare quel tono, ma fece quanto chiesto, si fidò del ragazzo iniziando a correre nella direzione opposta.
Entrando in casa Niall gli fu subito addosso cercando di aiutarlo.
-Oh no, che gli è successo?! -
Harry non rispose subito recandosi nella camera di Louis.
-Niall scansa le lenzuola svelto. -
Niall fece quanto gli fu chiesto, così Harry stese il corpo esanime di Louis supino sul materasso.
-Portami dell'acqua fresca uno straccio per la fronte ed uno per pulirlo.. E dell'aceto -
Niall lo giardò un momento.
-Sono un dottore Ni, ho mandato Zayn a chiamare un altro con il materiale per la sotura, ora ti prego aiutami-
Niall annuí rimediando quanto gli era stato chiesto. Con maestria Harry dopo avergli posato una pezza bagnata sulla fronte, slego la stoffa sulla ferita e lentamente tolse il sangue che iniziava a seccarsi intorno al taglio, preso l'aceto ne versò sul taglio. In quel momento Zayn fu di ritorno con il medico Ipparco.
Quest'ultimo rendendosi subito conto delle abilità del giovane che stava medicando Louis, lo fece rimanere con lui per aiutarlo, mentre gli altri due aspettarono fuori la camera.
Dopo appena un ora, il medico uscì dalla stanza rivolgendosi ai due in attesa.
-Il ragazzo è fuori pericolo, senza l'aiuto del vostro amico non credo sarei arrivato in tempo. Ha la febbre, l'altro ragazzo resterà per assisterlo io tornerò domani per controllare. -
Detto ciò raggiunse alcuni suoi schiavi che lo aspettavano all'ingresso e si affrettò a rientrare alla sua abitazione.
Quando i due ragazzi pagarono il dottore e si assicurarono che fosse andato, tornarono nella camera di Louis trovandolo ben accudito da Harry, il quale si assicurava che la pezza sulla fronte fosse sempre fresca mentre teneva stretta in una mano una delle mani di Louis.
-Se solo fossimo usciti prima... -
Niall si avvicinò di più al letto.
-Harry no, sei stato bravissimo. Gli hai salvato la vita. -
Disse il biondo raggiungendolo e stringendogli una spalla.
-Andiamo Ni, Lou deve riposare. Harry chiamaci per ogni cosa e... Prova a sdraiati accanto a lui magari. -
Harry non si mosse dal capezzale di Louis finendo addormentato seduto continuando a stringere ben stretta la mano del maggiore.
Quando il giorno dopo Ipparco tornò, trovò il ragazzo già sfebbrato, Harry rimase ad assisterlo nei successivi tre giorni in cui rimase incosciente, poi un giorno riuscì a svegliarsi, in un momento in cui vi era Niall al suo fianco.
Da quel momento, Harry cercò di evitarlo, si fece vedere un attimo al momento del risveglio ma già quando senti gli occhi inumidirsi si allontanò. Si sentiva in parte responsabile per quel che era capitato a Louis e allo stesso modo Louis non chiese mai del riccio, non sapendo come affrontarlo ne cosa dirgli, inoltre la sua assenza mentre si trovava al letto, lo ferì molto confermando ciò che nella sua testa sospettava da un po': in realtà ad Harry non interessava più nulla di lui.
Si riprese piuttosto in fretta, il maggiore, e già in un paio di settimane riusciva a camminare liberamente per la Domus.
Si stava abituando alla situazione ed anche all'assenza di Harry nelle sue giornate per quanto si lasciasse crogiolare dalla gioia di saperlo nella sua stessa casa.
Si stava davvero riprendendo quando quasi quattro settimane più tardi non si ritrovo a parlare con Zayn.
-Incredibile, già senza stampelle, tra qualche giorno potrai tornare a lavoro! -
Zayn gli si rivolse allegro, in quel periodo aveva preso le sue veci nel Colosseo e soprattutto era riuscito a far processare Rufus, un altro liberto rivale di Louis per il commercio di gladiatori, che aveva ben pensato di liberarsi del rivale per sempre.
-Già, Ipparco è pur sempre il miglior medico che io conosca! Questa volta si è proprio superato, mi ha letteralmente salvato la vita. -
Louis sembrava davvero rilassato porgendo il colto ai raggi del sole del piccolo cortile interno rilassandosi sul prato.
Zayn fu spiazzato invece dal suo commento.
-Ma Louis, il medico ha solo finito il lavoro, non puoi odiarlo così tanto. Ti ha salvato la vita dopotutto. -
Zayn si sedette così sul prato accanto all'amico, che, confuso, si sollevò a sedersi per guardarlo in volto.
-Ma di che parli? -
Zayn sospirò.
-Del fatto che se Harry non fosse stato così veloce e preparato tu saresti quasi di certo morto, è quanto ci disse Ipparco la sera che ti trovammo. -
Zayn disse la cosa con ovvietà ma guardando l'amico che invece aveva messo un espressione tra lo sconvolto e il sorpreso. Zayn capi quindi che il ragazzo ne era all'oscuro.
-Tu non... -
-Non sapevo nulla di questa storia-
Louis sgranò lo sguardo osservando l'amico. Così Zayn spiego ogni dettagli di quanto accaduto quella sera, di come Harry l'avesse raccolto, scaldato, evitato un emorragia e disinfettato la ferita prima che arrivasse Ipparco. Di come l'avesse vegliato fin quando non si fu svegliato ed anche di come non si fosse mosso o pensato ad altro nella veglia.
Un Louis confuso si trovo in silenzio ad ascoltare pesando ogni singola parola, si ritrovò a sorridere al pensiero che il riccio fosse riuscito a studiare la medicina.
Louis doveva parlare ad Harry, non poteva più rimandare. La felicità lo invase al pensiero che gli era stato accanto, che si era preoccupato per lui e gli aveva salvato la vita. L'idea che qualcosa potesse ancora provare nei suoi confronti lo scaldò ma allo stesso tempo l'idea che si stesse illudendo, che stesse mentendo e che era semplicemente grato di esser capitato con fortuna nella sua casa lo stava tormentando. Doveva fare qualcosa, ringraziarlo ma anche lasciarlo andare.
Era così che quella sera Louis si tortura a da solo, giocando col cibo nel piatto più che mangiandolo, Harry era presente alla sua stessa tavola ma non riuscì a guardarlo in volto. Non era mai stato tanto felice quanto ferito.
Quando a sera si ritirarono tutti nelle proprie stanze, Louis rimase in piedi nel corridoio dove affacciava l'entrata nella stanza di Harry. Fece avanti e indietro un paio di volte cercando di riordinare le parole, poi si fermò davanti alla sua porta. Non era ancora sicuro se fosse meglio bussare o aspettare ancora qualche istante.
Dalla parte opposta Harry già sapeva che Louis si trovasse oltre quella soglia e ugualmente vi si trovava di fronte, in piedi, dubbioso se fosse meglio aspettare che bussasse o aprire lui per primo quella porta. Da diverso tempo sperava, pregava di poter parlare di nuovo col maggiore, di poterlo risentire ridere. Louis stava quasi per bussare ma rimase come bloccato. Non voleva, desiderava ardentemente il ragazzo e non voleva perderlo. Preferiva il silenzio pacato di questi giorni alla totale assenza.
In litigio con i suoi stessi pensieri alla fine cambiò idea, facendo un passo indietro. Appena il passo leggero si mosse ad allontanarsi, confermando ad Harry che non avrebbe bussato, con il cuore a mille, prese lui coraggio aprendo la porta e facendo il primo passo.
-Louis... -
Il maggiore si fermò voltandosi lentamente.
-Mi avevi sentito? -
Harry a quel punto strinse leggermente la maniglia.
-Sempre. Ti distinguerei tra mille. -
Louis non poté fard a meno di abbassare lo sguardo sorridendo.
-Vuoi entrare? -
Chiese Harry, imbarazzato, passando una mano sulla nuca con le gote leggermente arrossate.
-Solo se ti sta bene-
Harry annuí lentamente, entrando seguito dal secondo e sedendosi sul letto. Louis chiuse la porta dietro di loro e in piena agitazione si fermò in piedi davanti il riccio.
Alla flebile luce della lucerna sul mobile accanto a loro, si fissarono per qualche secondo prima di aprir bocca contemporaneamente :
-Mi dispiace-
Dissero in coro, ritrovandosi a sorridere.
Come liberato dall'abitazione Louis decise quindi di sedersi accanto al più piccolo riuscendo a guardarlo meglio in volto. Memorizzò ogni particolare, il volto più spigoloso, adulto, la pelle chiara, uniforme, le ciglia nere e lunghe, il colore irreale delle iridi. I capelli ormai lunghi oltre le spalle scendevano morbidi, di un bel castano su spalle ampie. Le ginocchia scoperte su quelle gambe asciutte, le caviglie forti coperte dai lacci dei sandali. Avrebbe voluto avere più tempo per memorizzare ogni singolo particolare. Harry gli rivolse un sorriso dolce che lasciava formarsi sulle guance le fossette, Louis si trattenne dal non toccarle.
-Comincia tu-
Gli propose il più giovane.
-Mi dispiace, per come mi sono comportato ed hai ragione... Sul mio lavoro. Mi servivano molti soldi e per puro caso riuscii così a procurarmelo poi... Diventò una specie di abitudine, diventò quello che sapevo fare meglio. Grazie, per avermi salvato la vita, nonostante tutto. -
-Louis mi dispiace averti attaccato, Niall mi ha spiegato come tu li abbia acquistati e ti sia messo da solo a creare un mondo sicuro almeno per loro e... -
Harry si fermò un secondo, sapeva che avrebbe dovuto dare lui diverse spiegazioni e che era il momento di raccontargli il suo passato.
-Non sono più arrabbiato con te per quello che hai cercato di fare quel giorno... So che non l'avresti mai fatto davvero-
A Louis si strinse il cuore al pensiero di cosa sarebbe potuto diventare se non avesse sentito Harry piangere quel giorno. Lo voleva, era o così vicini, gli carezzò un braccio e si rilassò sentendone la pelle sotto i suoi polpastrelli.
-Non sono così Harry... -
Poggiò così la testa nell'incavo del suo collo, respirando il profumo della sua pelle.
-Lou, mi disp... -
Harry avrebbe voluto spiegargli diverse cose quella sera, dove fosse finito e perché, voleva chiedergli diverse cose. Ma non riuscì. Louis lo baciò, dolcemente, scontrando appena le loro labbra.
Harry perse il senso di tutte le parole che voleva dire fino ad un attimo prima, hai suoi occhi, Louis risplende a di luce propria. Gli occhi blu sembravano capaci di scavargli nell'anima, i capelli castani tagliati più corti circondavano perfettamente il volto del maggiore, le labbra sottili sembrarono la cosa più invitante che il riccio avesse mai visto. In breve fu totalmente preso dal maggiore, ogni singola parte del suo corpo lo desiderava, avrebbe voluto accarezzare ogni singola porzione di quella pelle, baciare il collo, scoprirlo... E così smettendo di ragionare decise di fare tutto quel che pensava. Si avvicinò di nuovo a Louis e premette di nuovo le loro labbra, con una pressione maggiore. Senti come un formicolio, sotto pelle, in tutto il corpo. Allungò le braccia sulla sua vita leccandogli il labbro inferiore facendo si che aprisse la bocca e iniziando a baciarsi più intensamente.
Si spogliarono lentamente, fermandosi per osservarsi e per baciare qualche lembo di pelle.
Harry si fermò sulla cicatrice sullo stomaco del maggiore, baciandola, lentamente, amandola.
Louis carezzò e strinse i capelli del più giovane, più morbidi di quanto immaginasse.
Completamente svestiti Louis sovrastava il minore sfregando i loro bacini e facendo ansia are Harry che iniziò a stringerlo così da far aderire i loro petti.
A quel punto decise di sovrastare il maggiore e, delicatamente, di prepararlo.
Quando inserì il primo dito nella cavità del maggiore questo sgranò gli occhi,non aspettandoselo. Harry si abbassò per sussurrargli all'orecchio per poi sussurrargli.
-Fidati di me-
Louis si rilassò sotto il tocco sicuro del più giovane,invaso da ondate di piacere che si espandevano in ogni angolo del suo corpo.
Quando Harry lo penetrò Louis non provò neppure fastidio. Si senti completo, si senti così bene che credeva di non riuscire a trattenere le lacrime dalla gioia.
Si amarono dolcemente, Harry venne ancora nel corpo del maggiore e quasi contemporaneamente Louis sporco i loro toraci. Si stesero entrambi sulla schiena, Harry si mosse solo per prendere una pezza per pulire i loro corpi prima che il seme si seccasse  sui loro toraci.
Louis ora che stavano sdraiati, notò di più la loro differenza d'altezza, harry si era di molto alzato e se da una parte teneva la testa sul suo petto, dall'altro con i piedi riusciva a carezzargli al massimo le caviglie. Lo strinse più a sé, torturandosi per gli anni persi, per tutti quei piccoli cambiamenti che aveva persi e che gli avevano consegnato un uomo al posto di un ragazzo. Si addormentano così, abbracciati, mentre Louis sentiva il battito del minore e quest'ultimo baciava la sommità del suo capo.
Quando fu mattino, Harry si svegliò solo, tastò il letto freddo vicino a lui e aprendo gli occhi si senti un vuoto riempirgli il cuore.
Si rivestì in fretta dopo essersi lavato velocemente con una ciotola piena d'acqua lasciata nella camera. Per un istante gli parve di aver sognato la sera passata che ora veniva ricordata solo dai segni che Louis gli aveva lasciato sul petto.
Corse, letteralmente, fino alla sala per i pasti sicuro di trovarlo, ma non fu così.
Lì vi erano solo Zayn e Niall.
-Dov'è Louis? -
Niall si girò sorpreso sorpreso dalla domanda.
-Buongiorno anche a te-
Sorrise, quindi, il biondo.
-Credo si sia alzato poco fa, arriverà a breve. -
Spiegò Zayn.
Harry capi che la sera precedente doveva essere infine tornato nelle sue stanze lo rattristò nuovamente e più di prima. Con l'entusiasmo smorzato si sedette, cauto, zittito e sconfitto.
Infine arrivò, sorridente, con dei fogli in mano.
-Buongiorno a tutti! -
Iniziò prendendosi una focaccia e affogandola nel miele.
-Giorno Lou-
Fece eco Zayn.
-Che nuove porti? -
Chiese Niall sospetto.
-Oh sempre negativo! -
Iniziò Louis.
-Harry, devo parlarti-
Disse quindi rivolgendosi al minore.
-Si anch'io. -
Così Harry sollevò lo sguardo, incastrandolo in quello del maggiore, con orgoglio.
-Volevo ringraziarti come si deve per avermi salvato la vita. Niall quando ti ha acquistato diete a me la proprietà ed ora ti affrancherò.-
Così dicendo passò i fogli che teneva con sé direttamente al riccio che sgranò gli occhi.
Niall accese uno sguardo speranzoso immaginando che avessero infine parlato ma Zayn vedeva nello sguardo dell'amico quell'aria crudele di quando aveva a che fare con degli affari.
-Che vuol dire? -
Chiese quasi tremando Harry.
-Ora sei un uomo libero, era il tuo obbiettivo no? -
Louis sbandierò un ampio sorriso privo di sentimenti, mentre la confusione si stampò sul volto di Niall e Zayn. Le mani di Harry cominciarono a tremare.
-No io.... Tu non mi hai fatto spiegare.. -
Cercò di parlare Harry cercando senza successo lo sguardo del maggiore.
-Louis! Io non credo Harry volesse appartenere a nessun altro. -
Sbottò infine il biondo, che conosceva la storia del riccio e non poteva tollerare la crudeltà dell'amico.
-Non c'é nulla da capire o da spiegare. Harry ora sei libero di fare ciò che preferisci. Ti darò dei soldi per affittare una camera dove preferisci mentre cerchi un lavoro che ti aggradi-
-Tu, vuoi davvero che io me ne vadi? -
Harry si alzò in piedi, tenendo uno sguardo pieno d'orgoglio, riprendendo la postura e lo sguardo da nobile che teneva in Grecia. Louis lo aveva ferito, più di ogni altra cosa ma non gli avrebbe dato la gioia di vederlo ucciso dalle sue parole.
-Voglio il tuo bene, visto che mi hai salvato la vita. E non credo tu voglia davvero stare qui. Addio, Harry. -
Harry fece silenzio un istante mentre Niall cercò di attaccare Louis, bloccato dal compagno che osservava la scena.
-Louis. -
Lo chiamò Harry, con voce fiera. Louis che si era già alzato e indirizzato per andar via dalla sala si fermò girandosi verso il minore.
-Nella speranza di rivederti oltre questo nuovo stato di schiavitù che il genere umano vuol chiamare vita, ti auguro di crogiolarsi con assoluta incoscienza nelle peggiori menzogne di questo mondo in modo che ti sembrino piacevoli e degne. Quantunque ti dico, è stato un onore far risuonare anni di vita alla tua presenza e al tuo ricordo e ti auguro ogni bene. Nel buon proposito di morire prima ch'io impazzisce ti dico innanzi agli dei,addio, ogni sera, cosicchè non si possa dubitare d'averti salutato prima ch'io raggiunga i miei incubi e mi lasci sovrastare dal sonno eterno. -
Louis non rispose, colpito dal portamento di Harry, in cui non riconosceva nessuno che avesse mai visto, questo fece un lieve inchino e il maggiore non poté fare a meno di voltarsi in tutta fretta con gli occhi lucidi. Non voleva se ne andasse ma quella sua reazione gli aveva confermato i dubbi, Harry non lo aveva mi cercato e non è la persona che ricordava, forse non lo era mai stato.
Se ne andò la mattina successiva, sotto la disapprovazione di Niall e la parola di Zayn di vedersi ancora. Mise tutte le sue cose in un piccolo sacco e uscì.
Si sistemò in una camera squallida di una locanda in una strada poco vistosa di Roma.
Solo quando tutto fu sistemato e lui si ritrovò di nuovo solo, in una piccola stanza, allora lasciò che i sentimenti iniziassero ad emergere, potendo piangere.
Nella Domus, Louis aveva fatto la sua scelta. Doveva chiudere quella storia. Doveva dire addio a quel dolore che gli lacerava il petto da troppo tempo. Vedendolo uscire dalla sua Domus si illuse stesse uscendo anche dalla sua vita, dalla sua mente e per un breve momento gli sembrò di essere libero da questi sentimenti che da tempo non voleva più provare.

AspettamiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora